Quando parliamo di videogiochi spesso pensiamo a centinaia di titoli, console nuove ogni anno e dispositivi di gioco in continuo miglioramento, progettati per garantire all’utente un’esperienza unica. Fino a qui tutto torna, giusto? Dobbiamo però fare una precisione, affiancando ad utente l’aggettivo “medio”. Questo perché il tema dell’accessibilità associata al mondo videoludico resta ancora controverso: il videogioco oggi è considerato un caposaldo della cultura moderna, un luogo d’incontro tra arte e intrattenimento, quindi tutti dovrebbero potervi accedere, ma è davvero così? Esistono console che dispongono di settaggi dedicati o controller modificati per l’utenza con difficoltà motorie o sensoriali?
Eccomi qui, videogiocatrice da sempre e disabile, a darvi qualche indicazione nella ricerca di periferiche adatte alle proprie necessità!
Xbox Adaptive Controller recensione
Nel panorama delle console più vendute conosciamo ovviamente la creatura di Microsoft: Xbox. L’azienda americana, con la partecipazione di The AbleGamers Charity, Cerebral Palsy Foundation, SpecialEffect, Warfighter Engaged e molti altri membri della community, ha deciso di progettare e realizzare Xbox Adaptive Controller. Ma cos’è?
Come funziona?
La creazione di un dispositivo che possa rispondere alle più svariate esigenze associate ai diversi tipi e gradi di disabilità sembrerebbe essere impossibile. Microsoft però ha escogitato un sistema fenomenale.
Configurare il tutto è molto semplice. Una volta accesa la nostra Xbox One e collegato il dispositivo alla console (che ha la stessa funzionalità wireless di un controller classico oltre al cavo USB-C), potremmo mappare i vari accessori direttamente dalle impostazioni che appaiono sullo schermo. Selezionando ogni comando, basterà poi premere l’accessorio (o il pulsante presente sull’accessorio) per associarlo.
Non dimentichiamo di menzionare la funzione “copilota” che consente inoltre di utilizzare due controller (Adaptive Controller + pad classico) per gestire ogni aspetto di gioco, con l’eventuale supporto di un secondo giocatore. Un’impostazione che può essere molto utile a genitori o a gruppi di amici.
Gli accessori
Abbiamo descritto il controller adattivo, cerchiamo adesso di far chiarezza sugli accessori.
All’interno della confezione dell’Adaptive Controller troviamo solo la nostra tavoletta e il cavo USB-C da 2,75 m. Dove trovare, quindi, il resto?
Questo al momento risulta essere un tasto dolente. Uno dei principali punti di riferimento per questo tipo di dispositivi è da lungo tempo Warfighter Engaged (https://warfighterengaged.org/shop/), un’associazione no-profit statunitense che ha come missione quella di migliorare la vita di persone con disabilità. All’interno del loro shop è presente una vasta scelta di accessori per quasi ogni tipo di necessità.
Ogni dispositivo ha il suo prezzo specifico che varia dai 20 agli 80 dollari.
Al fianco di Warfighter Engaged, troviamo Logitech G.
L’azienda ha creato uno starter kit dedicato all’Adaptive Controller di Xbox contenente:
- 3 pulsanti piccoli
- 3 pulsanti grandi
- 2 trigger variabili
- 4 pulsanti light touch
- Gameboard in velcro rigida
- Gameboard in velcro flessibile
- 2 fogli con etichette
- Adesivi per il fissaggio a velcro
- Fascette in velcro
- Documentazione per l’utente
Il tutto ad un prezzo di 99,99 €.
Da menzionare anche il portale Evil Controller (https://www.evilcontrollers.com/store?cat=158) che offre un’ampia gamma di supporti dedicati compatibili con l’Adaptive Controller.
Considerazioni di una gamer disabile
In Italia associazioni come la fondazione Asphi Onlus stanno sicuramente lavorando per coniugare accessibilità e mondo digitale, ma è indubbio che nel nostro Paese manchi un contesto culturale in cui l’accessibilità, soprattutto nel mondo videoludico, sia considerata parte integrante del più grande e onnicomprensivo concetto di “eguaglianza”.
Dall’altro lato abbiamo invece l’elevato costo che un utente disabile deve sostenere per poter poi concretamente avervi accesso.
Facendo un rapido calcolo abbiamo l’Adaptive Controller che costa 89,90 euro a cui dovete aggiungere i 99,99 euro del kit di Logitech G per avere qualcosa di completo. In totale quindi dovremmo spendere quasi 200 euro. È una cifra davvero elevata considerando che qui si parla di controller, non di una nuova console.
Il mercato naturalmente funziona con regole proprie e che hanno a che vedere con la grande distribuzione, quindi anche con la quantità di utenti che acquistano i dispositivi. Nel rovescio della medaglia troviamo, però, l’impossibilità per alcune famiglie in cui è presente un disabile di poter sostenere il costo complessivo di console + controller adattivo + accessori, dovendo già far fronte alle spese che la condizione del familiare purtroppo richiede.
Quale potrebbe essere la soluzione?
Una delle possibili alternative potrebbe essere quella di creare un bundle, così come già avviene con i vari giochi, in cui però sia presente il controller adattivo e un kit di base di accessori, il tutto acquistabile direttamente nel momento in cui compriamo la console. Questo permetterebbe ai soggetti disabili di accedere molto più facilmente all’acquisto stesso e creerebbe una condizione di eguaglianza nell’approccio al videogioco.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di incentivare la creazione di associazioni che si occupano di favorire l’acquisto o il noleggio di questi dispositivi tramite iniziative benefiche, come la statunitense Ablegamers.org.
Resta sicuramente una sfida, che però va affrontata per poter ridurre al minimo l’esclusione di una grande fetta di utenza da un diritto sacrosanto, quello al divertimento.