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LG e le nuove etichette energetiche: l’intervista a Sergio Buttignoni

LG, innovazione, ambiente e sostenibilità. Ne parliamo con Sergio Buttignoni, Corporate Marketing Director LG Electronics Italia

Le nuove etichette energetiche, stabilite dall’Unione Europea per la classe d’efficienza energetica degli elettrodomestici, sono un sistema realizzato al fine di rendere più semplice e immediato comprendere i consumi medi dei prodotti, garantendo allo stesso tempo maggiore risparmio ai consumatori. A partire da marzo 2021 il sistema di classificazione dell’etichetta energetica utilizzerà solo la scala da A a G, anziché le classificazioni da A+++ a D a cui eravamo abituati.

Un cambiamento volto a rendere più chiaro al consumatore le caratteristiche energetiche e sostenibili di ciò che compra, elementi sempre più presenti nelle scelte d’acquisto degli elettrodomestici. Un sistema che armonizza le etichette di tutti i Paesi europei e chiarifica l’etichettatura precedente. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Sergio Buttignoni, Corporate Marketing Director LG Electronics Italia, che ci ha fornito una descrizione puntuale di quello che ha realizzato LG circa le etichette energiche, la sostenibilità, le innovazioni, e come ciò si sposa con la filosofia aziendale. 

LG e le nuove etichette energetiche, l’intervista a Sergio Buttignoni

LG

Le nuove etichette energetiche, oltre a classificare gli apparecchi su una scala da A a G, e ad aiutare i consumatori a risparmiare, possono incoraggiare le imprese a progettare prodotti che consumano meno energia. LG come si sta muovendo in questo senso?

Noi continuiamo a muoverci come prima. Ormai è qualche lustro che LG è leader nella produzione e commercializzazione di apparecchiature a bassissimo consumo energetico, per cui la nuova etichetta energetica non può che farci piacere perché restituisce visibilità agli sforzi che abbiamo continuato a fare. Siamo leader in tutti i prodotti ad alta efficienza energetica quindi siamo contenti che anche il consumatore sia in grado di fare delle valutazioni e delle scelte con uno strumento come l’etichetta energetica, perché rimette nelle mani del consumatore la possibilità di fare una scelta più consapevole con delle scale di valori più corrette. La vecchia etichetta non riusciva più a dare al consumatore delle informazioni oggettive.

Pensa che tra i consumatori ci sarà confusione per la definizione delle nuove classi energetiche?

C’è da considerare come il consumatore si approccia alle nostre categorie. Il consumatore non compra lavatrici tutti gli anni; è un apparecchio che, a seconda di quanto si è fortunati o ci si è messi in mano a produttori di qualità, si acquista ogni tre, ogni cinque, ogni dieci anni, quindi è difficile che ci si raffronti a dei consumatori che hanno continuamente guardato una lavatrice negli ultimi dieci mesi o sei mesi, o un anno. Quando ti si rompe di solito ti metti in moto.

Chi si mette in moto adesso lo fa già con una scala ricalibrata. Chi ha iniziato il percorso di raccolta di informazioni con la vecchia etichetta energetica, e si trova adesso quella nuova, andando nei negozi, si trova con una distribuzione capace di spiegare le differenze tra la nuova e la vecchia, e di mostrare delle tabelle comparative. Il personale nei punti vendita è assolutamente in grado di spiegare la situazione e di dare le informazioni in maniera corretta anche con degli ottimi supporti. Se il consumatore rimane sul canale digitale, anche qui trova tutte le informazioni. È stata fatta una buona campagna di comunicazione e le informazioni sono presenti nei siti dei maggiori produttori in maniera chiara ed esaustiva. Il rischio di confusione c’è, però credo che sia stato gestito in maniera ottimale. 

Una campagna promozionale per informare meglio il pubblico dei cambiamenti delle classi energetiche è necessaria.

Noi abbiamo lanciato una campagna sui social dove abbiamo spiegato la transizione; faremo qualcosa di un poco più massiccio a ridosso dell’estate però in questo momento non possiamo raccontarlo ancora. Faremo sicuramente qualcosa di più, adesso volevamo lasciar passare un po’ di tempo per evitare di aggiungere sovrainformazione. 

LG

Quale sarà il futuro degli schermi e dei prodotti casalinghi anche in relazione alla pandemia e ai cambiamenti che sta imponendo la società? 

C’è stata una completa rivalutazione di tutto quello che è legato all’ambito domestico. Il fatto che le persone abbiano passato più tempo in casa, e sono ancora obbligate a farlo, ha fatto rivedere un po’ le priorità di spesa delle famiglie. Le famiglie hanno sentito la necessità di avere un ambiente domestico di un certo tipo, di avere una maggiore comodità con degli elettrodomestici più performanti, di ritornare a godersi il televisore come momento di aggregazione anche con il resto della famiglia. 

Rimanere in casa ci ha messo tutti nello stesso contenitore, questo contenitore lo stiamo tutti rivalutando e lo stiamo vedendo come un luogo su cui magari abbiamo messo poca attenzione negli ultimi anni e invece andava rinfrescato, adattato, riportato al centro delle nostre attenzioni. Per chi è stato fortunato, e non ha avuto problemi economici durante la pandemia, è diventato centrale un tema di trasferimento di risorse economiche da alcuni mercati ad altri. Il surplus delle famiglie, che prima era gestito con i viaggi, con le uscite fuori porta, con la ristorazione, è finito nella casa, quindi nell’upgrade del televisore, nella sostituzione del frigorifero, nella creazione di una postazione di smart working maggiormente performante. Abbiamo tutti fatto e stiamo facendo uno step di upgrade all’ambiente nel quale stiamo passando più tempo. Un andamento che continuerà, che almeno per il 2021 sarà parte del nostro mondo. 

Quale può essere il risparmio sulla bolletta di un consumatore grazie ai prodotti LG che appartengono alle classi energetiche elevate? 

Dipende dal prodotto che si va a sostituire. Per fare un esempio, il lavaggio di una lavatrice con le ultime macchine costa qualcosa come 0,3/0,4 centesimi di euro, perché parliamo del consumo di un kWh e poco più. Siamo su cifre che sono molto contenute. Se ipotizzo 110 lavaggi all’anno con una cifra per lavaggio di 0,4, vuol dire 44 euro di elettricità spesi in un anno, che sono cifre piccole, se pensiamo a consumi di altro tipo, ad esempio alle bollette del riscaldamento. 

L’impatto dell’elettrodomestico è sicuramente importante: se non ho una lavatrice di vent’anni fa ma una dieci anni probabilmente sto dimezzando. Sarà un risparmio sicuramente più importante sul frigorifero, perché i frigoriferi sono quelli che essendo accesi tutto il giorno, tutti i giorni dell’anno, consumano poco ma hanno comunque una richiesta maggiore. 

Sui prodotti più performanti – prodotti che consumano dai 50 ai 70 euro in un anno – siamo arrivati a dei numeri molto piccoli. Se i prodotti che andiamo a sostituire sono vecchi, usurati o rovinati nelle guarnizioni, stiamo andando a risparmiare: il prodotto nuovo consuma un terzo rispetto al vecchio. L’impatto che abbiamo visto nella ricerca (realizzata da LG con il supporto di GFK) lo si vede nell’ecosistema: non è solo il cambio della lavastoviglie o della lavatrice, ma l’impatto lo si vede quando si fa un ragionamento più ampio sulle apparecchiature di casa. 

Che prospettive avete per i vostri schermi Oled e quali saranno i loro consumi?

Non ci saranno grosse differenze, semplicemente perché i prodotti LG erano già altamente performanti anche prima. L’Oled ad esempio è una tecnologia molto prestante in termini di efficienza energetica, perché avendo i pixel che si auto-illuminano, accende solo quelli che servono: tutti gli schermi con la tecnologia Oled erano già in classe A. Non ci sono cambiamenti sostanziali nel nostro caso perché erano già particolarmente efficaci.  

LG

Che strategia state adottando per mantenere allo stesso tempo bassi consumi e un basso impatto ambientale sui vostri prodotti?

Sull’impatto ambientale qualcosa in più si è fatto. La produzione dei nuovi Oled, del 2021, riduce del 50% le emissioni dell’atmosfera di gas durante la fase produttiva; abbiamo le nuove soundbar che sono fatte con materiale riciclato; gli imballi delle soundbar che sono fatti in un modo particolare tale per cui si è potuto eliminare il polistirene, per mantenere l’imballo di cartone che di per sé è riciclabile al 100%. In questa direzione stiamo facendo dei passi in più. 

Sul consumo del prodotto siamo posizionati da 15 anni. Essendo LG un’azienda che produce in maniera verticale tutta la componentistica dei suoi prodotti, come il motore della lavatrice, il compressore del frigorifero, lo schermo Oled, producendo, ingegnerizzando e studiando il componente principale, abbiamo sempre avuto quest’attenzione ai consumi. Abbiamo la possibilità di lavorare sull’elemento principale: per esempio sul frigorifero con il compressore lineare, che è un brevetto di LG, diverso da tutti gli altri, le lavatrici con il motore direttamente collegato al cestello, la tecnologia Oled. Abbiamo un vantaggio competitivo molto forte, derivato dalla nostra natura di innovazione e di produttori completi. 

Avete intenzione nel prossimo futuro di lanciare elettrodomestici innovativi per ampliare il vostro catalogo? 

Abbiamo lanciato lo Styler che è l’armadio che igienizza, che deumidifica, che stira, è un multifunzione. Prodotti innovativi che danno la possibilità di evitare di portare prodotti in tintoria con maggiore frequenza, o il purificatore d’aria che dà la possibilità di avere una qualità di aria migliore all’interno della casa. Stiamo andando in tante direzioni: c’è un tema di energy efficiency, c’è un tema di sostenibilità legato al ciclo produttivo, alla componentistica, che diventa meno impattante. Andiamo anche nella direzione del benessere delle persone, con dei prodotti che sono in grado di rendere più vivibili gli ambienti e gli spazi, abbracciando anche un vivere sostenibile per le persone. 

Non c’è uno stravolgimento a livello di prezzo, in un contesto nel quale vige la promessa di un risparmio nell’uso di un prodotto altamente performante. 

Si paga un premio per i prodotti più performanti, però non è un premio esagerato, è una costruzione del valore che è già fatta. Per quanto ci riguarda non cambia niente perché i prodotti sono fatti come li facevamo prima, per quanto riguarda l’efficienza energetica, di solito il top di gamma va a chiedere un premio sicuramente per quanto riguarda la sua efficienza, ma anche per altre caratteristiche, che possono essere per la lavatrice l’aggiunta del lavaggio a vapore, la grande capacità in piccoli spazi. Il prodotto premium va ad aggiungere tante altre caratteristiche: nella nostra offerta non ci sono prodotti che chiedono un premio solo perché sono più efficienti di altre, chiedono un premio perché sono più efficienti ma vanno ad aggiungere anche delle funzioni d’uso e delle prestazioni aggiuntive. 

Vi aspettate una risposta positiva da parte dei clienti rispetto al rinnovamento delle classi energetiche?

Ce lo aspettiamo perché quando l’informazione sulla prestazione è chiaramente visibile si ha una maggiore sensibilità sul tema. Se due mesi fa entravo in un negozio o su un sito e vedevo tutte le macchine in classe A+++, chiaramente valutavo il mio acquisto sulla base di altre cose, quindi la presenza di altre caratteristiche come la capacità, l’estetica ad esempio. Nel momento in cui invece l’etichetta energetica torna a mostrare prodotti efficienti, in classe A o B, e prodotti meno efficienti, ritorna in maniera fortissima, come fattore di scelta, l’acquisto di un prodotto di questo tipo. Quindi la nuova etichetta secondo noi darà una grandissima accelerazione all’acquisto e al mercato dei prodotti più performanti. 

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