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Halloween Ends: com’è il film con Jamie Lee Curtis

Halloween Ends è dal 13 ottobre nelle sale italiane.

Fin dal suo debutto sul grande schermo, Michael Myers ha sempre incarnato un nervo scoperto della società americana. Per John Carpenter, quella mostruosa figura da lui ribattezzata “The Shape”, “L’ombra”, era una pungente critica all’apparente perfezione della società americana, cresciuta col mito della sicurezza e scossa dalle fondamenta da un assassino senza volto e senza parola, capace di insinuarsi nelle case e nella mente delle sue vittime. Con la sua trilogia reboot, aperta nel 2018 e collegata direttamente al capostipite della serie, David Gordon Green ha cavalcato brillantemente questa idea. Nel suo Halloween, Myers è il simbolo dell’esistenza della sua nemesi Laurie Strode, consumata nella paura di un suo ritorno; posta in gioco ancora più alta per Halloween Kills, in cui il mostro diventava la miccia per il peggior populismo e la più cieca sete di vendetta. Arriviamo quindi ad Halloween Ends, da oggi nelle sale italiane.

Dal 31 ottobre 2018, Laurie Strode (l’inossidabile Jamie Lee Curtis) ha compiuto lo stesso difficile processo del genere umano negli ultimi anni: fare i conti con un evento tragico e quasi insostenibile, cercando al tempo stesso di ricostruire una nuova esistenza sui lutti e sulle macerie. Dopo la tragica scomparsa della figlia Karen, insieme a lei c’è la nipote Allyson (Andi Matichak), che proprio su imbeccata della nonna comincia a frequentare Corey Cunningham (Rohan Campbell), a sua volta alle prese con un evento traumatico. Qualche anno prima, il ragazzo ha infatti accidentalmente ucciso un bambino a cui stava facendo da babysitter. Per la legge Corey è un uomo libero, ma per una comunità ancora sconvolta come quella di Haddonfield è un nuovo elemento di disturbo, da guardare con diffidenza e malcelato astio.

Halloween Ends: il ritorno di Michael Myers in un horror sul nostro difficile presente

David Gordon Green intercetta ancora una volta lo spirito del nostro tempo, mostrandoci una comunità lesa nell’orgoglio e nello spirito, che porta chiaramente sul corpo le cicatrici dei colpi inferti da Michael Myers, nonostante il mostro sia apparentemente scomparso dalla circolazione. Purtroppo, le divisioni in clan, l’addossamento reciproco delle colpe, la ghettizzazione delle figure scomode e la sostituzione del dialogo e della solidarietà con risse fisiche e verbali sono dinamiche ormai familiari a chiunque, che sorprendentemente rendono Halloween Ends uno dei primi progetti hollywoodiani capaci di raccontare l’atmosfera post-covid e le conseguenti tensioni sociali.

Su questo interessante spunto di partenza, il regista innesta una non altrettanto convincente riflessione sull’autorigenerazione del male, che ha per simbolo proprio Corey. «La storia si ripete due volte: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa», recita l’adagio. La farsa in questo caso è rappresentata da un ragazzo che, spinto dalle asperità dalla vita e dall’odio riversato su di lui, decide di diventare un vero e proprio imitatore di Michael Myers, indossandone anche l’iconica maschera con l’obiettivo di farsi giustizia da solo. The Shape, nascosto nelle fogne come l’It di Stephen King, diventa addirittura una sorta di suo mentore, togliendogli le castagne dal fuoco in più di uno scontro fisico. Una scelta spiazzante, accompagnata dall’inattesa svolta dark della stessa Allyson, con cui Corey dà vita a una storia d’amore pericolosa e maledetta.

Il passato e il presente del franchise

Halloween Ends

In questo bizzarro e frastagliato insieme di temi e suggestioni, l’unica certezza è proprio Michael Myers, sempre e comunque fedele alla sua figura di mostro assetato di sangue, con l’ossessione di Laurie e della casa in cui ha mosso i primi crudeli passi come spietato killer. Anche in Halloween Ends, che come sottende il titolo chiude l’arco narrativo di David Gordon Green, Michael è più che mai una vera e propria cosa da un altro mondo: un essere alieno ma coerente in un mondo governato dal caos. Per sottolineare la sua essenza, il regista doppia il tutt’altro che casuale omaggio al film di Christian Nyby e Howard Hawks inserito da John Carpenter nel capostipite della saga, facendo guardare a Corey e alla sua sfortunata vittima proprio La cosa, sublime adattamento dello stesso Carpenter.

La violenza del mostro è come sempre efferata, fumettistica, eccessiva; i suoi movimenti sono ancora incredibilmente fulminei, quasi supereroistici; la sua resistenza ai colpi subiti è ormai un marchio di fabbrica. A cambiare in questo caso è l’orizzonte delle sue azioni, dal momento che, come ampiamente annunciato dal materiale promozionale, Halloween Ends ruota intorno allo scontro decisivo con Laurie, final girl per eccellenza del genere horror. Uno showdown per la verità abbastanza fiacco, che ha però il merito di chiudere in maniera convincente le parabole narrative di queste due schegge impazzite della società, condannate a essere indissolubilmente legate fra loro.

Halloween Ends: sarà veramente la fine?

Halloween Ends

Halloween Ends appare come l’anello più debole della nuova trilogia del franchise, sia dal punto di vista dei contenuti sia sul fronte della tensione e della suspence, meno convincenti del solito. Non sappiamo se questo sarà effettivamente il capitolo finale di un franchise che nel corso di quasi 45 anni ha avuto diverse morti e resurrezioni, ma l’epilogo di Halloween Ends ha il pregio di mettere in discussione le nostre credenze in termini etici e morali, con un prefinale particolarmente ambiguo e coraggioso. David Gordon Green ci suggerisce che, proprio come un virus, il male si diffonde e si propaga in maniera difficilmente intuibile e contrastabile. Forse allora, parafrasando Francesco Guccini, “Da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l’aspettate, Michael Myers ritornerà”.

Halloween Ends è nelle sale italiane dal 13 ottobre, distribuito da Universal Pictures.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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