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Meta punta a produrre visori VR per tutti

Il metaverso di Meta ha bisogno che tutti abbiano in casa visori VR.

Che Facebook si stesse preparando a puntare tutto sulla realtà virtuale era cosa nota, tuttavia alcune indiscrezioni sarebbero finalmente in grado di fornire una roadmap concreta di quali siano i piani d’azione della Big Tech. Da oggi al 2024 Meta prevede l’uscita di almeno quattro diversi visori VR, i quali sono pensati per essere “abbordabili” da molteplici fasce di reddito.

Meta sogna visori VR in ogni casa

La scaletta di cui stiamo parlando fa riferimento a quanto scritto in un documento interno all’azienda intercettato dalla testata The Information. Per quanto il documento sia difficilmente verificabile, i suoi contenuti rispecchiano adeguatamente le mire di Meta, la quale ha disperato bisogno di dotare i suoi utenti di visori VR personali. In questi giorni sono infatti stati pubblicati i risultati finanziari del primo trimestre 2022 e il mondo intero non ha mancato di far notare che l’investimento del CEO Mark Zuckerberg nella realtà virtuale sia per ora un buco nell’acqua.

L’impresa ha perso poco meno di 3 miliardi di dollari nel settore del cosiddetto “metaverso”, il quale è fatalmente interconnesso con la Reality Labs division, ex divisione Oculus specializzata proprio nella realtà virtuale. Meta è convinta – parzialmente a ragione – che il suo sogno VR sia rallentato dal fatto che le masse siano carenti dell’hardware necessario a fruire i mondi digitali, quindi l’unico modo per far fruttare l’investimento iniziale è quello di assicurarsi che vi sia almeno un headset in ogni casa.

Il modello più oneroso, ma anche più potente, sarà il già anticipato Project Cambria, una creatura tech che fonti interne all’azienda hanno descritto come un «portatile da mettersi al volto». Lo strumento è pensato per garantire alte performance e per fornire immagini nitide e ad alta risoluzione che renderanno agevole la lettura dei testi. L’ideale se volete per qualsivoglia motivo leggervi le e-mail nello spazio digitale di Horizon Worlds

Project Cambria sarà dunque dotato di una batteria più longeva, di telecamere che gli permetteranno di approfittare della realtà aumentata, di un tracciatore di movimento oculare e, cosa parzialmente inquietante, di un sistema di analisi delle espressioni del viso. Quest’ultima funzione è dichiaratamente progettata per riportare le microespressioni dell’utente al suo avatar, tuttavia la fiducia che l’opinione pubblica ripone in Meta è ormai ridotta ai minimi storici e molti si chiedono se l’azienda si stia preparando a raccogliere in maniera abusiva una mole sempre più poderosa di dati.

Futuri distopici a parte, Project Cambria si offre invero come uno strumento d’avanguardia, tuttavia l’alta tecnologia si paga. Al momento si parla di un costo al lancio di ben 799 dollari. Tenendo conto del cambio solitamente applicato al settore tech, in Europa potrebbe tranquillamente arrivare a 799 euro. Cambria sarà dunque seguito a distanza da Project Funston, una versione aggiornata dello stesso di cui almeno per ora si sa molto poco.

Per chi non se la sentisse di procedere con un investimento tanto oneroso, tra il 2023 e il 2024 Meta disporrà in commercio anche due visori VR del brand Quest, macchinari che sono correntemente noti con i nomi in codice Stinson e Cardiff. Questi saranno più adatti al gaming e allo svago che al lavoro da scrivania, tuttavia dovrebbero soddisfare comunque i requisiti basilari di chi vuole navigare il “metaverse” di Zuckerberg. Stinson sarà il primo a debuttare e sarà caratterizzato da performance migliori, Cardiff si aggiungerà dunque alla libreria di Quest a distanza di qualche mese, ma con un prezzo “budget” che non è ancora stato adeguatamente definito.

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Source
The Information

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