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5 indie da non farsi scappare | Ottobre 2018

I progetti in essere nel panorama indie si stanno dimostrando sempre più vicini e aderenti ai cambiamenti che il mondo videoludico sta vivendo: cooperazione con l’ambito scolastico, titoli dalla narrazione sempre più complessa e stimolante per una riflessione sul mondo in cui viviamo e sull’importanza delle scelte che prendiamo ogni volta. Tra titoli italiani e progetti provenienti dai più disparati angoli del mondo, ecco la nostra selezione di nuove proposte di lavori indipendenti per questo mese!

1. Close to the Sun

Uno scienziato visionario entra a far parte di un videogioco attraverso le sue invenzioni, addentrandoci in un mondo dove queste creazioni hanno davvero avuto impatto e influenza sulla vita delle persone. Parliamo di Nicola Tesla e di come un complesso navale da lui ideato siano al centro delle vicende di Close to the Sun, il nuovo titolo in via di sviluppo del team Storm in a Teacup, previsto per i primi mesi del 2019. In questo horror nato dalla mente dello studio indie italianissimo, vestiamo i panni di una giornalista, Sarah, che giunge in questo complesso e subito comprende che qualcosa è andato storto.

Siamo alla ricerca di nostra sorella, in un’atmosfera piuttosto oscura alla fine del diciannovesimo secolo e dovremo affrontare un viaggio nella paura e nel mistero, dove parecchi nemici inseguono la ragazza su questa nave. Qui troveremo dei documenti sparsi, frammenti che raccontano in modo approfondito molti aspetti di questa realtà parallela alla nostra, oltre a essere parte integrante di tutta la narrazione. L’unico supporto dalla nostra parte sarà la ricetrasmittente a nostra disposizione, un dispositivo che potremo usare solo per ricevere messaggi, sottolineando in maniera concreta lo stato di solitudine reale in cui ci troveremo.

Impostato sulla falsa riga di Bioshock, Close to the Sun è chiaramente ispirato a uno stile artistico che riesce sempre a distinguere i lavori del team, questa volta ispiratosi all’art deco, art nouveau e chiaramente a gusti steampunk. Proponendo uno stile parecchio drammatico e noir, si tratta di un titolo dove tutto sta nel passare inosservati, in un ambiente davvero ansiogeno dove l’atmosfera generale sostiene alla perfezione questa impalcatura. Già presentato all’edizione 2017 e 2018 di Gamescom, il titolo è stato realizzato con Unreal Engine 4, oltre che essere previsto su PlayStation 4, Xbox One e PC.

2. Cyberslash Samurai

Il retrogaming e la pixel-art sono tornati in auge da tempo e non sembrano voler desistere. Aggiornato al 2 ottobre, Cyberslash Samurai è un gioco indie italiano (non fatevi ingannare da quel “samurai”), ideato per mobile e scaricabile da settembre 2018 gratuitamente, a meno che non si voglia usufruire della versione premium senza pubblicità.

Realizzato in pochi mesi da Lorenzo Biagini, Marco Comencini e altri membri del team, recenti vincitori all’Internet Festival 2018 di Pisa con Make Me Lag, e creato con Unity, nasce con l’intenzione di basarsi sul genere classico endless runner, con l’aggiunta di elementi di combattimento in stile hack’n slash. Cosa ha spinto il team a lavorare su un titolo di questo tipo? Innanzitutto la volontà di provare a inserire delle meccaniche di combattimento un po’ più complesse e precise su mobile. Riuscire a ottenere dei comandi davvero rispondenti e precisi è stata una vera sfida e ha richiesto molto testing, sostiene il team. “Anche dare il feeling desiderato al “colpo critico” ha richiesto molte iterazioni e uno studio accurato dei feedback di gioco“, racconta Biagini.

Il gameplay dunque ci pone di fronte a una sorta di pista, sulla quale sono dislocati fino a 40 tipi diversi di nemici, di cui dovremo sbarazzarcene a colpi di katana, ricordando in parte Fruit Ninja. Non solo touch, supporta anche l’input per controller, non si riscontrano particolari difficoltà nella risposta al tocco per muoversi lateralmente, oltre che colpire il nemico di fronte a noi. Sebbene la fase di tutorial sia piuttosto breve (e al momento solo in inglese), di fatto le meccaniche sono parecchio intuitive e facili da ricordare.

In definitiva, il gioco è pensato per dare un’esperienza un po’ più “hardcore” dei giochi mobile rispetto alla media, senza rinunciare alla classica partita “mordi e fuggi”. Coniuga bene il gusto e la sua struttura retrò, affidandosi a meccaniche di highscore e alla presenza di una leaderboard per invogliare a rigiocarlo, con feeling e controlli moderni, cercando di porsi al crocevia tra passato e presente videoludici.

3. VR4E: Immersive learning – La scuola intorno a te

La scuola comprende tanta parte della nostra vita, quanta è la noia che ci procura. Da tempo però, l’industria videoludica sta rilasciando sempre più prodotti ed elaborando progetti per avvicinare il gioco all’istruzione, come VR4E, uno strumento che rende l’apprendimento molto più immersivo, ideato da La Malinche, una startup messicana guidata da tre ragazze.

Grazie a un metodo pedagogico approvato, composto da diverse esperienze volte a migliorare l’abilità degli alunni a recepire e rielaborare informazioni in modo divertente, questi potranno imparare matematica, scienze e storia grazie a innovativi contenuti in 3D e interattivi. In questo viaggio epico, i bambini si troveranno ad aiutare un gruppo di personaggi per raggiungere i loro obiettivi, imparando in allegria e divertendosi.

Basta indossare un casco VR e immergersi in ambienti colorati, introdotti in questo progetto totalmente innovativo che permette di rivoluzionare il modo di imparare a scuola. La tecnologia è accompagnata da testi, i VR4E workbooks , per completare l’esperienza e raccogliere tutte le informazioni presenti nelle lezioni in realtà virtuale, anche per gli insegnanti, e avere così una traccia scritta delle lezioni che sono state apprese e i miglioramenti degli studenti.

Non si tratta solo di imparare una materia, poiché i contenuti sono arricchiti con valori fondamentali, quali il rispetto e l’aiuto verso gli altri, l’attenzione per l’ambiente e altro ancora. Inoltre, adottando questo metodo, il livello educativo nelle scuole non può che accrescere, oltre che attestare un avanzamento tecnologico importante nel settore dell’apprendimento.

Infine, è stato dimostrato che le persone, a prescindere dalla loro età, imparano meglio attraverso le esperienze: unite alla sfera ludica, quale miglior metodo per conoscere e memorizzare nuove nozioni? Gli studenti incontreranno VAS, la guida, durante tutta l’avventura che insegnerà loro come muoversi in questi mondi tutti diversi. Il gameplay si divide in due modalità, normale e a tempo, nella quale gli alunni potranno risolvere diversi problemi entro un certo limite di tempo, facendo pratica quante volte si desidera.

Con l’obiettivo di guadagnare monete e scambiarle con artefatti e punti extra, gli studenti si troveranno di fronte a un vero e proprio esperimento di gamification, con tre diversi set a seconda della materia. Incontreremo l’elfo Lonny in Candy Land, il mondo della matematica; il bambino invisibile Nico, alla ricerca del suo scheletro per meglio imparare scienze e infine saremo gli assistenti di Cristoforo Colombo,alla volta di Porto Rico.

In definitiva, questo progetto sta riscuotendo successo nella campagna Kickstarter lanciata e in scadenza a breve, con il buon proposito di rilasciare una demo in marzo 2019. In quel momento, i nostri studenti più piccoli potranno apprendere immergendosi letteralmente nelle materie!

4. Aquamarine

“Chi fa da sé, fa per tre” non è solo un detto, ma la lezione di base che Aquamarine ci vuole spiegare al meglio. Si tratta di un gioco di esplorazione, in arrivo in primavera 2019 per Mac e PC, un punta-e-clicca creato dallo studio di sviluppo indipendente Moebial Studios. Ispirato dai fumetti del francese Moebius, da alcuni roguelike e da sci-fi psichedeliche stile Anni settanta, Aquamarine narra la storia di un viaggiatore nel tempo, anonimo, giunto su un pianeta sconosciuto e ricoperto d’acqua.

L’obiettivo sarà quello di sopravvivere, navigando nell’immensa distesa d’acqua aliena, scoprendone il passato, recuperando i relitti delle navi affondate e cercando di uscirne sani e salvi. Su itch.io possiamo già trovare una versione demo pre-alfa, ma ogni contenuto è da considerarsi ancora in via di sviluppo. Aquamarine ci permette di esplorare un pianeta lasciandoci piena libertà di scelta, sia nella direzione da prendere, sia nel modo di sopravvivere, dove le leggi fisiche e della natura avranno la meglio. In un ciclo naturale tra giorno e notte, il mondo di Aquamarine mostra fieramente anche la flora e fauna.

Il team ha così sviluppato un gioco dallo storytelling interattivo, con una narrazione centrale, dove la progressione nel gioco ci porta sempre più vicini a scoprire la storia misteriosa e nascosta nei meandri di questo mondo. Il gameplay consiste inoltre nel potenziamento delle nostre abilità, che decideremo come migliorare, e faremo progressi proprio in base a cosa sarà in grado di fare la nostra nave, tra diverse opzioni possibili, come riarrangiare l’ambiente intorno a noi, navigare attraverso qualsiasi rotta o schivare gli ostacoli. Il tutto cavandocela tra puzzle e segreti. Aquamarine è infatti un gioco a turni che dà molta più importanza alle scelte su tattica e manovre, rispetto al combattimento, e una volta che il nostro turno è finito, ci ritroviamo ad osservare come il mondo intorno a noi reagisce alle nostre azioni o le ignora.

In un mondo ispirato a un’antologia di fumetti, il lato artistico non delude affatto, sia da un punto di vista grafico che musicale. Completamente illustrato a mano, su tablet, le immagini così realizzate sono accompagnate da uno stile molto caratteristico, stile Anni Settanta e Ottanta, per quanto riguarda la colonna sonora. Di seguito vi lasciamo la canzone di Aquamarine, uno dei pezzi composti da Jeremy Malvin, che è solo una piccola parte della sua produzione, che unisce toni nostalgici del passato a melodie moderne.

5. Tunic

Se in apertura vi abbiamo citato un titolo come Bioshock, perchè non rendere omaggio anche a un altro importante franchise per chiudere in bellezza? Vi parliamo di un titolo in fase di sviluppo, ma vicino alla fine del tunnel: si tratta di Tunic, nuova fatica di Finji, ormai decantato come l’avventura isometrica chiaramente ispirata al mondo di The Legend of Zelda e previsto in uscita nel 2019 su Xbox One e PC.

Tunic si propone come un action RPG che colpisce l’occhio del giocatore con uno stile visivo molto ricercato e curato nei dettagli. Si tratta della storia di una piccola volpe, dalle proporzioni simili proprio a Link dei primissimi Zelda bidimensionali, che giunge su una penisola artificiale, parte di un mondo di gioco poligonale, parecchio somigliante come stile grafico e colori a Monument Valley. Per quanto è stato rilasciato finora, abbiamo potuto constatare che tutto contribuisce a rendere Tunic un gioco davvero coinvolgente, grazie alla presenza di dettagli notevoli, in particolare guardando alla vegetazione, con boschetti e passaggi segreti nascosti ovunque.

L’atmosfera e la struttura di gioco, inoltre, sono il piatto forte di questa piccola produzione di grande interesse, richiamando appunto quelle delle storie del combattente Link alla ricerca della principessa. Il sistema di combattimento infatti, richiama molto le vecchie avventure del protagonista della saga di Zelda, ma in aggiunta c’è anche un pizzico di souls-like in alcune meccaniche, come in un sistema simile ai falò tipici delle produzioni From Software. Infine la grafica poligonale della mappa è semplice ma parecchio efficace, facendo il paio con la colonna sonora che sembra promettere molto bene in fatto di memorabilità.

Anche per questo mese, il nostro viaggio breve ma intenso nell’affascinante mondo indie è terminato. Se siete sviluppatori e desiderate che il vostro titolo faccia parte della prossima tappa di questo percorso, o semplicemente ci volete segnalare dei titoli particolarmente interessanti, non esitate a metterci al corrente delle vostre preferenze!

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