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5 indie da non farsi scappare | Settembre 2018

Il clima caldo in modo così anomalo non dilaga solo sulle nostre città, ma sembra aver investito anche la produzione e lo sviluppo di tanti progetti videoludici in campo indipendente. Le novità recenti e in arrivo prossimamente sono sempre tante,  ecco dunque una selezione di titoli in base ai gusti di redazione, cercando di offrirvi un giusto compromesso tra titoli promettenti e giochi già usciti. Eccovi allora le nostre proposte del mese.

1. Pamali – L’incontro con l’alterità culturale in chiave horror

Le culture a noi lontane possono sembrare esotiche, affascinanti, curiose. Quale miglior modo di conoscerle se non viaggiando? Possiamo fare una cosa simile con il nuovo titolo in lavorazione del team StoryTale Studios, facendoci tuffare nel pieno del folklore indonesiano con Pamali, un videogame horror che ci offre un’esperienza piena e ricca della cultura sud-est asiatica.

Il viaggio in una casa durante una notte oscura ci elettrizzerà letteralmente, insegnandoci come rispettare i defunti e facendoci prestare attenzione a ogni nostra mossa. Ogni azione ha la sua conseguenza, e qui le pagheremo dalla prima all’ultima…

La mitologia asiatica viene rappresentata in tutte le sue forme più oscure e paurose, mettendoci di fronte a diverse situazioni dall’analisi complessa. Ci imbarcheremo in un viaggio che mette le nostre credenze culturali in discussione, a partire dalla definizione stessa di “orrore”.

Che siano le conseguenze della distruzione portata dalle guerre civili, o i crimini commessi da un assassino, in Indonesia sono le azioni quotidiane a determinare il concetto di horror. Ogni azione compiuta, ogni cosa vista e vissuta giorno dopo giorno contribuiscono a determinare questa sensazione, considerata non come evento “speciale” e fuori dall’ordinario, ma qualcosa nato dai tabù sociali e condivisi, che entrano a far parte della cultura respirata a pieni polmoni.

All’interno del gioco sono previste quattro storie: Kuntilanak, la vicenda di una donna che vaga per il mondo alla ricerca di suo figlio e la cui presenza viene anticipata dalle sue risate agghiaccianti; Pocong, storia del custode di un cimitero dove un fantasma non riesce ad abbandonare del tutto i suoi resti mortali; Tuyul ci apre gli occhi sulle vicende di uno spirito che ruba denaro e fortune, in cambio di ricompense varie, tra cui l’anima delle persone; Leak narra la storia del fantasma di una donna di Bali che non può abbandonare l’isola, altrimenti non potrà più fare uso dei suoi poteri magici ed è la donna alla costante ricerca di neonati.

Una storia che ci insegna come l’horror non sia solo determinato da urla e paura; l’elemento culturale ha decisamente il suo peso e sia parecchio influente nel dare forma a questo concetto folkloristico, non vi resta che attendere l’uscita del titolo. Nonostante non vi sia una data precisa, potete ingannare l’attesa provando la demo su itch.io e Gamejolt.

2. Tales of the Neon Sea – La città dalle luci accecanti

Il fascino della pixel art non ha mai fine, tanto da ispirare un altro progetto. Si tratta delle fatiche di Zodiac Interactive, il publisher di Tales of the Neon Sea, un titolo in stile retrò, dove le avventure ambientate in un futuristico mondo cyberpunk prendono corpo in tanti pixel.

Vedremo umani e robot sfidarsi tra loro in numerosi momenti di tensione sempre in crescendo e sfiducia reciproca. A noi toccherà il ruolo di un detective in perfetto stile poliziesco-noir, in grado di determinare lo svolgimento della storia grazie alle capacità di risoluzione di puzzle ed enigmi. Ci attende un futuro pieno di intrighi, sospetti e di viaggi nell’ignoto, alla ricerca della verità. Purtroppo però la vicenda occuperà davvero poco tempo, ossia fino a 5 ore di gioco al massimo, disponibile per PC Windows e console, un titolo che manca ancora di data di rilascio (ma l’attesa è breve).

Poco manca per entrare nel futuro, dove il nostro detective, dopo anni di disilluso e frustrante pensionamento, accetta solo investigazioni saltuarie, alla luce al neon della grande città in cui vaga, luci che non nascondono le ombre dei vizi che tentano di inghiottirla da un momento all’altro.

Ma questo circolo vizioso viene interrotto quando il nostro eroe si trova coinvolto nel caso di una persona scomparsa e avrà a che fare con un killer mostruoso, già sfuggito dalle grinfie della giustizia. Solo sbloccando ricordi, decodificando la verità e resistendo alle cospirazioni nate in città, potremo giungere alla soluzione del caso.

Avremo a che fare con numerosi puzzle, creati per testare le nostre capacità di osservazione e ragionamento, senza tralasciare una buona componente di divertimento, grazie anche a una narrazione cinematografica, personaggi e situazioni create per fare sì che i giocatori possano affezionarsi a loro.

Il gameplay è caratterizzato da interazioni tra personaggi, controllabili da pad o mouse e tastiera, come ogni buon gioco a scorrimento che si rispetti. Inoltre potremo anche controllare l’assistente del detective, il gatto nero William, per esplorare aree che altrimenti sarebbero irraggiungibili.

Ma quando tutto questo sarà nelle nostre mani? Al momento sappiamo dirvi che il titolo è a oltre metà dei lavori, oltre a essere già stato presentato a PAX East in quanto il sistema principale e il design di meccaniche e scenari, oltre a due test di prova, sono già stati completati.

3. The Partisans – Fare politica è un gioco (da tavolo)

The Partisans è un gioco da tavolo di Fun to 11 che conta da 4 a 6 giocatori, basato sulla miniserie Extra Politics. Ci caleremo nei panni di un’ideologia politica che tenta di muovere il governo nella direzione giusta verso i propri obiettivi. In questo modo, chiunque può giocarvi per esprimere liberamente le proprie opinioni, anche non averne una è pur sempre un’opinione e un modo per partecipare!

Chi è già a conoscenza della serie Extra Games, comprenderà meglio le regole del gioco, ma questo non preclude la partecipazione di persone a digiuno di questa sub-cultura. Un gioco che scardina totalmente i clichés e le regole politically correct, dove armi nucleari e la messa a lato dell’educazione fanno da padroni.

Cosa contiene quindi la scatola del gioco? Si parte da 6 carte delle fazioni, che riepilogano le nostre tendenze politiche per metterle in linea con le regole del gioco, oltre a 70 carte di ammenda, 48 carte che permettono di compiere varie azioni e altre ancora, come le risorse per avere capitale politico o eventi inaspettati che cambieranno gli eventi del gioco.

Gli obiettivi da raggiungere sono parecchi e di diversa natura: si possono sbloccare traguardi postando su Twitter le nostre mosse con gli hashtag corretti a seconda delle mosse che desideriamo compiere. Il social ci servirà anche per raggiungere tutti i nostri concittadini e comunicare con loro, quindi dovremo lanciare quanti più tweets possibili e riparare alle malefatte sui civili, come questioni razziste, far compilare questionari, raccogliere voti e inviare nostre immagini a tema patriottico, dove indossiamo fieramente la bandiera nazionale.

Si tratta quindi di un gioco che permette di valutare i metodi di negoziazione da diversi punti di vista, molto dettagliato e ben rappresentante i veri processi legislativi, oltre a costringerci a metterci nei panni altrui e cercare di comprendere i punti di vista che talvolta non condividiamo.

Le idee sono il fulcro di questo gioco da tavolo, le logiche complesse e i ragionamenti dominano la scena; un gioco educativo e utile, motivo per cui viene consigliato anche per le classi nelle scuole, permettendo di unire ideologie, culture ed etnie diverse.

4. Unknown Fate – L’ignoto a portata di mano (e di VR)

Un’avventura in prima persona con una trama avvincente e tanti enigmi da risolvere, nemici da sconfiggere e un viaggio surreale sono gli indizi del nostro destino così incerto che proveremo a tracciare in Unknown Fate, la storia di un ragazzo, Richard, catapultato dal mondo reale a un universo surreale. Uscito il 6 settembre per PC, HTC Vive e Oculus Rift, è l’opera di 1C Company, che dopo la presentazione alla scorsa Gamescon 2018, ci presenta ora un racconto oscuro e difficile da comprendere.

Tra strane creature, misteriosi manufatti ed episodi legati al passato di Richard, verrà a galla un passato del quale il nostro eroe non ha più alcun ricordo. Il suo obiettivo è scoprire di più su questo luogo misterioso e sulle creature che lo abitano, così da trovare una via d’uscita e tornare alla sua vera esistenza, a quella vita che non ricorda più.

Nuove domande, nuovi dubbi, nuovi enigmi: la percezione di ciò che è reale inizierà a farsi sempre più labile, e le certezze inizieranno a crollare. Non sarà più facile guidare il nostro eroe negli scenari che si pareranno di fronte a noi. L’avventura comincia sotto una triste e fredda pioggia, in una via abbandonata e disabitata, senza anima viva, alla ricerca di indizi che ci possano rischiarare l’orizzonte su quanto sta accadendo.

Nonostante il titolo possa essere giocato anche con mouse e tastiera, il gioco è sicuramente più godibile nella versione per cui è stato creato: VR, Oculus Rift e eye tracking immersivo, designando sì il grado elevato di contemporaneità del titolo, ma anche l’apertura a un pubblico ancora ristretto. Un viaggio dalla durata non lunghissima, dove gli oggetti punteggiano il nostro cammino, in un puzzle game tutto da scoprire, come il mondo in cui ci siamo ritrovati.

5. Swords of Calengal – Il ritorno del potere a 16 bit

Anno 1302. Un inverno rigidissimo porta con sè la distruzione di mulini e creature sempre più ostili. L’undicesima divisione della Gilda del Destino viene inviata per placare le forze della natura e non, ma un cacciatore oscuro e sconosciuto ferma i combattenti. Ha il potere narrato nelle fiabe di Calengal, ossia la capacità di controllare le creature e che blocca gli uomini del capitano Lehior Kharlian.

Questo è l’incipit della storia narrata da United Lines Studio in Swords of Calengal, un action rpg ispirato dai titoli a 16 bit, ma potenziati dall’uso delle nuove tecnologie che rendono le meccaniche più complesse, più precise e fluide. Il disegno a mano caratterizza tutte le grafiche, in maniera del tutto tradizionale, oltre a un sistema di combattimento complesso e una componente esplorativa notevole.

Tra puzzle, una narrazione solida e matura e una colonna sonora altrettanto ispirata dai gloriosi anni agli albori della produzione videoludica, il titolo è dedicato sia a un pubblico giovane che a nostalgici adulti. Presente durante l’ultima edizione di Modena Nerd 2018, il team prevede, entro l’inizio del 2019, di lanciare la versione demo pubblica e beta ufficiale su Steam, mentre il rilascio del gioco completo è previsto per la fine del 2019.

Per questo mese siamo giunti alla conclusione della carrellata di consigli, ma se avete qualche gioco da suggerirci o se siete sviluppatori e vi piacerebbe vedere il vostro progetto nella nostra rubrica, scriveteci!

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