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Il primo iPhone ha cambiato il modo di lavorare di Apple

Usare lo smartphone ha rivoluzionato il lavoro a Cupertino. Anche a causa di un gioco sui Puffi

Il primo iPhone non ha solo creato un nuovo business per Apple, ha anche cambiato il modo di lavorare a Cupertino. Questo quanto raccontano i dirigenti della Mela dopo quindici anni dal lancio. Insieme a un aneddoto sulle policy degli acquisti in-app e un gioco dei Puffi.

Il primo iPhone ha cambiato il modo in cui si lavora in Apple

Joanna Stern del Wall Street Journal sta raccogliendo diverse interviste di dirigenti Apple, ex o attuali, in occasione del quindicesimo anniversario dell’arrivo di iPhone sul mercato americano. Facendosi raccontare aneddoti e retroscena sul lancio dello storico smartphone.

La settimana scorsa vi avevamo parlato di come un dirigente della Mela si lamentasse del fatto che Samsung si fosse limitata a “copiare iPhone e metterci uno schermo più grande”. Ma questa settimana la giornalista si è concentrata sull’impatto che utilizzare lo smartphone ha avuto sui dipendenti della Mela.

iphone prototipo venduto asta min
Un prototipo del 2006 del primo iPhone

Tony Fadell, ex vicepresidente senior di Apple racconta che: “La cultura è cambiata all’interno di Apple quando siamo stati in grado di essere sempre attivi e di inviare messaggi e controllare sempre le cose sull’iPhone. Avevamo intuito le potenzialità di quello smartphone, ma non avevamo idea che sarebbe diventato subito essenziale per gestire il lavoro quotidiano“.

Greg Joswiak, vicepresidente senior marketing di Apple racconta invece della relazione con gli sviluppatori, dicendo che pensava che nelle prime settimane sarebbero arrivate sullo Store al massimo 50 app. Mentre al lancio erano già 500, per poi vederne 25 mila nuove ogni settimana a pochi mesi dal lancio.

Phillip Shoemaker racconta che sua figlia giocava al “Villaggio dei Puffi” un po’ troppo. Tanto che la sua “Apple bill” a fine mesi arrivò a 450 dollari di acquisti in-app. Quindi crearono la “regola Mylie”, dal nome di sua figlia, che richiedeva una password prima di accedere agli acquisti in-app.

Dimostrando che non solo i dirigenti usavano iPhone da subito, ma che hanno imparato moltissimo su come lavorarci utilizzandolo ogni giorno.

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Source
iPhone Italia

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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