“Il futuro non è scritto”, recita una celebre frase di Joe Strummer, indimenticato leader dei The Clash. E nonostante le visioni politiche decisamente agli antipodi, chissà che questa affermazione non si presti anche a Donald Trump e al suo Truth Social.
La situazione è infatti di crisi nera: le azioni della piattaforma social legata a al tycoon sono in caduta libera. Il prezzo ha raggiunto i minimi storici, mentre diversi dirigenti chiave hanno iniziato a vendere le loro quote azionarie. Il futuro è assolutamente in certo, con Trump stesso che potrebbe vendere una parte significativa delle sue azioni una volta scaduto il blocco della SEC (Securities and Exchange Commission, garante americano per la vigilanza delle borse valori).
Le azioni di Truth Social sono ai minimi storici, Donald Trump pronto a incassare?
Il valore delle azioni di Truth Social, la piattaforma lanciata dall’ex (o forse futuro) presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è crollato al di sotto dei 18 dollari martedì, segnando un nuovo record negativo. Il tracollo coincide con una serie di vendite azionarie da parte dei dirigenti della società madre, Trump Media & Technology Group (TMTG).
Tra coloro che si sono liberati delle quote, come un peso che andava scaricato quanto prima, anche il CEO Devin Nunes, il COO Andrew Northwall e il CFO Juhan Phillip. Un effetto a catena che ha solo contribuito ad accelerare il drastico calo del valore azionario della piattaforma.
Donald Trump, invece, continua a possedere il 60% delle azioni della piattaforma (tramite Trump Media). Una condizione solo momentanea però, dato che anche il tycoon potrebbe volersi liberare delle quote quanto prima. Trump dovrà però attendere il periodo di blocco stabilito dalla Securities and Exchange Commission (SEC). Questo potrebbe avvenire già nelle prossime settimane (quando probabilmente il valore sarà ulteriormente sceso) e potrebbe rappresentare un vero e proprio terremoto per la società.
Del resto, con 114 milioni di azioni in suo possesso, un’eventuale vendita da parte di Trump segnerebbe un ulteriore segnale di sfiducia verso il futuro della piattaforma.
Un naufragio annunciato?
Il crollo delle azioni di Truth Social non sorprende gli esperti. La società, nata dalla fusione con una SPAC a marzo, ha bruciato milioni di dollari e non è mai riuscita a trasformarsi in una piattaforma solida dal punto di vista commerciale (sebbene sia diventato un covo per i militanti per la destra americana e per la diffusione di teorie del complotto di vario tipo).
Nonostante abbia registrato solo 4,1 milioni di dollari di guadagni in tutto il 2023, chiudendo l’ultimo trimestre con una perdita netta di 16,4 milioni di dollari. Le difficoltà finanziarie sono rese ancora più evidenti dalla valutazione complessiva della società, che rimane di diversi miliardi di dollari, una cifra considerata sopravvalutata dagli esperti di settore.
Sappiamo infatti che la piattaforma non è mai riuscita a diventare la vera alternativa nel panorama dei social, soprattutto dopo che Trump ha ripreso a utilizzare X (precedentemente Twitter), riducendo così la propria attrattiva su Truth Social.
Ritorniamo quindi alla celebre frase di Joe Strummer. Il valore della piattaforma si basa fortemente sull’immagine di Donald Trump, e la sua eventuale uscita potrebbe far crollare ulteriormente il prezzo della società. Diciamo quindi che il futuro non è scritto (ma al momento è quantomeno disegnato a matita).
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