Negli anni si è diffusa una convinzione che, con il passare del tempo, è diventata sempre più errata.
Per qualche assurdo motivo infatti siamo giunti alla conclusione che gli smartphone lanciati con cadenza annuale siano destinati a coloro che hanno acquistato il medesimo prodotto anche l’anno prima.
Una credenza sicuramente alimentata, più o meno consapevolmente, da Apple con il suo iPhone e le code fuori dagli Store al day one ma che in realtà coinvolge anche altri brand, soprattutto quelli con i top di gamma più ricercati, chiacchierati e amati.
Però sbagliamo.
Sbagliamo perché nessuno ci ha mai detto che quando esce l’iPhone nuovo dobbiamo prendere quello.
Nemmeno le aziende.
Perché sì, abbiamo visto tutti le conferenze stampa in cui ci spiegano quanto il nuovo prodotto sia più prestante/leggero/intelligente/curato ma, al netto dell’entusiasmo del momento, questi paragoni servono solo a farci capire in qualche modo cos’è cambiato, soprattutto quando le novità sono sotto il cofano e poco visibili ad occhio nudo.
E questo vale anche per Apple. Soprattutto, forse, per Apple. Perché quando sei una delle aziende più attivamente impegnate sul fronte della sostenibilità e della neutralità carbonica viene difficile credere che possano incoraggiare gli utenti a cambiare smartphone così spesso, anche perché pochi altri prodotti tecnologici sul mercato hanno la stessa longevità e lo stesso supporto software di quelli creati a Cupertino.
Quindi voi, che avete un iPhone 15 o un iPhone 14, non dovreste passare ad iPhone 16 o 16 Plus.
Ho un iPhone 15. Passo al 16?
È una domanda estremamente gettonata. E per noi la risposta è no.
Prima di tutto perché la differenza tra il 15 e il 16 (o il 14 e il 16) non è tale da giustificare la spesa.
Qualcuno ovviamente lo farà o l’ha già fatto anche perché sono parecchi quelli che amano avere l’ultimo modello, quelli che lo fanno per rivendere il “vecchio” modello ad un prezzo alto e persino quelli a cui basta vedere i colori per decidere che è meglio cambiare.
Se però siete nel dubbio, pensateci.
Scopri anche la prova Gratuita di Apple TV+ da questo link
Cosa NON cambia?
iPhone 16 si presenta con lo stesso ottimo display di sempre, che è ancora a 60 Hz.
Un tema che tende sempre a far scaldare gli animi e a generare commenti come “è vergognoso che non ci siano i 120 Hz”, commenti che continuiamo a non condividere perché la maggior parte delle persone si accorge davvero poco della differenza, checché ne dicano i leoni da tastiera del web.
Anche l’autonomia è la stessa.
Che vuol dire? Beh, che di base ci fate dalle 6 alle 7 ore di schermo acceso. Tradotto in giorni, per chi mastica poco la questione del display acceso, significa che arrivate a fine giornata senza difficoltà. Anzi, spesso potreste avere anche abbastanza batteria da coprire metà del giorno successivo, se non tutto.
Noi siamo degli utenti esigenti e tra social, chiamate, email come se non ci fosse un domani e navigazione sul web non ci siamo mai preoccupati di non farcela.
Un weekend passato ad imbiancare, quindi con poco contatto con iPhone 16 Plus durante il giorno, abbiamo coperto ben due giorni senza nessun tipo di problema.
Non cambiano nemmeno le prestazioni perché il nuovo processore, l’A18, performa meglio nei benchmark ma nell’uso quotidiano la differenza non è percepibile. E sì, qui ci sono 8 GB di RAM, come sulle varianti Pro, ma ora come ora non vengono usati tutti.
Insomma, c’è più potenza ma è una potenza che al momento non serve. E diciamo “al momento” perché le cose potrebbero cambiare se dovesse arrivare anche in Europa la Apple Intelligence, che verosimilmente richiederà più risorse.
Cosa cambia? La fotocamera… | Recensione iPhone 16 Plus
Ci sono alcune differenze ben visibili:
- la presenza del tasto Azione in alto a sinistra;
- la presenza del Camera Control in basso a destra;
- il modulo fotografico che abbandona la forma quadrata a favore di una configurazione verticale.
In realtà il layout è solo l’aspetto più evidente ma non è l’unico. Abbiamo una nuova fotocamera principale, da 48 megapixel, e anche una nuova ultra-grandangolare da 12 megapixel che cattura più dettagli e permette di ottenere anche delle ottime macro.
Non ci sono differenze davvero sostanziali però nei risultati, almeno a colpo d’occhio e per la maggior parte degli usi che le persone ne fanno abitualmente.
iPhone 16 però ci regala più versatilità, non tanto per via dei sensori quanto piuttosto grazie ai nuovi stili fotografici. Anche se per loro abbiamo maturato sentimenti contrastanti.
Se c’è una cosa che abbiamo sempre amato di iPhone è che punti, scatti e viene fuori una bella foto. Senza perdere tempo, senza cambiare impostazioni, senza controllare che sia tutto a fuoco. Insomma, tu premi il tastino sullo schermo e lui ti restituisce un’immagine fedele alla realtà (che sì, è forse un po’ carente in termini di ombre ma questo è un’osservazione che fanno chi un po’ se ne intende, la maggior parte degli utenti non nota questa cosa).
E questo ci porta ora agli stili fotografici. Da un lato infatti questa novità permette non solo di risolvere il “problema” delle ombre ma soprattutto di dare una personalità distintiva alle foto. E la cosa incredibile è che potete modificare tutto in tempo reale, ancora prima di scattare, grazie alla potenza del processore A18 oppure potete sistemare tutto dopo.
Dall’altro lato però perdiamo un po’ di quell’immediatezza che c’era prima perché il “punta e scatta” viene sostituito da “punta, scegli lo stile, scatta, modifica stile, riprova…”.
Almeno i primi giorni. Poi l’uso di questa funzione diventa più sporadico e a quel punto viene da chiedersi se abbia senso prendere iPhone 16.
Attenzione però al formato perché gli stili fotografici possono essere modificati a posteriori solo se usate il formato HEIF, che gestisce in maniera migliore le informazioni e la compressione del file rispetto al JPG ma che, di contro, è meno compatibile con gli altri sistemi.
Vi facciamo un esempio legato alla quotidianità.
Siete su subito.it, dovete vendere qualcosa, avete fatto le foto e ora volete caricarle. Beh, non potete perché il formato HEIF non viene accettato. Dovete quindi usare un servizio terzo per trasformarle in jpg.
O, ancora: state mandando una candidatura per un lavoro, serve la vostra foto ma spesso il formato HEIF non è tra quelli supportati. E anche qui si va di conversione.
Sia chiaro, è un’operazione per cui molti di noi possono perdere 2-3 minuti, forse pure meno, ma questo vi aiuta a comprendere la diversa diffusione dei due formati.
… e il Camera Control
iPhone 16, in tutte le sue varianti, è la prima serie a includere il Camera Control, un tasto che non vuole essere chiamato tasto. E che ha ragione a pretenderlo visto che non è solo un pulsante di scatto, come accade su altri smartphone, ma è un concentrato di tecnologia e sensoristica che gli permettono di gestire non solo lo scatto ma anche molte impostazioni senza toccare il display.
Dopo settimane di utilizzo però fatichiamo ad usarlo per qualcosa che non sia scattare.
All’inizio era difficile anche quello, poi ci si prende un po’ la mano ma man mano che vi abituate ne scoprite i limiti. Il primo a nostro avviso è che il suo essere polifunzionale a volte lo rende più sensibile di quanto vorresti e altre volte meno. Ad esempio, a volte volete solo scattare ma lui è sensibile e una piccola incertezza sulla pressione diventa uno swipe che cambia il parametro selezionato, facendovi ad esempio passare da 0,5x a uno 0,7x.
Altre volte invece bisogna essere rapido con la doppia (semi)pressione per richiamare le impostazioni altrimenti non rileva l’azione.
C’è poi la questione della posizione.
In orizzontale è più semplice usarlo per tutto, anche se chi ha mani piccole rischia di coprire il display. In verticale invece dipende: prendendo iPhone 16 con la mano sinistra il nostro dito medio arriva sul Camera Control quindi aprire la fotocamera e scattare è facilissimo e comodissimo ma impugnando il telefono con la destra nessun dito è nella giusta posizione.
Volete usare un treppiede? Occhio a quale scegliete. Noi ne abbiamo provati due: il primo copriva e premeva inevitabilmente qualche tasto quindi alla fine l’unica posizione possibile era sopra il Camera Control, seppur rischiando tocchi accidentali, mentre il secondo, con la zanchetta più sottile, riusciva a stare perfettamente in mezzo. Ma sul Plus. Su iPhone 16 normale probabilmente non saremmo stati altrettanto fortunati.
Forse si tratta solo di abituarsi un po’ sforzandosi di usarlo ma l’impressione è che, rispetto ad altre novità Apple, sia stato studiato con un po’ meno cura. Manca quell’immediatezza e quella semplicità di utilizzo che vi invece ci saremmo aspettati da Cupertino. La Mela però sembra intenzionata a sostenere il suo Camera Control, tanto che con un aggiornamento l’interfaccia del software è stata migliorata. Prima infatti i parametri accessibili tramite il Camera Control potevano avere due tonalità leggermente diverse di giallo: accesso per quelli che potevano essere modificati in quella specifica modalità e spento per quelli che invece erano disabilitati. Non proprio una scelta felice per la vista di tutto i noi. Ora invece quelli che non potete usare sono grigi e li notate alla svelta. Certo, una parte di noi pensa comunque che la scelta migliore sarebbe stata toglierli proprio ma ci sembra già un bel passo avanti. Magari in futuro potremo persino decidere quali vogliamo e in che ordine.
Questo significa che il Camera Control è bocciato?
Non esattamente.
Prima di tutto riteniamo comunque sia una cosa molto soggettiva: qualcuno potrebbe amarlo alla follia e qualcuno non volerlo proprio.
Per noi ci sono sicuramente aspetti poco comprensibili ma è anche vero che è perfetto per aprire la fotocamera. Anzi, è proprio più comodo di qualsiasi altra variante vi venga in mente. Ed è comodo anche il fatto di aprire al volo la camera e scattare subito dopo per non perdere il momento.
L’Audio Mix e la riduzione del vento | Recensione iPhone 16 Plus
Le novità non sono finite: ci sono i video spaziali, che potete registrare e guardare con Apple Vision Pro (scenario a nostro avviso poco probabile) e poi c’è Audio Mix, che consente di modificare in post-produzione l’audio con una serie di preset che funzionano davvero molto bene grazie alla loro capacità di isolare la voce anche in posti rumorosi.
Non sappiamo però quanto questa funzione possa essere utilizzata nella quotidianità, ci sembra più utile per chi, come noi, crea contenuti per YouTube o per i social.
Risulta invece utile per tutti la riduzione del rumore del vento, così potete avere un audio chiaro anche se siete in mezzo al mare con il vento che soffia prepotentemente.
Ricordatevi però di andare nelle impostazioni e selezionare come modalità di registrazione dell’audio Stereo o Audio spaziale perché altrimenti né la riduzione del vento né l’Audio Mix funzionano.
Se ho un iPhone 13 (o precedenti) passo al 16?
Torniamo al punto iniziale.
Se avete un iPhone 14 o un iPhone 15, come anticipavamo, non ha molto senso cambiare. Non perché non ci siano novità in assoluto ma perché le novità presenti non rivoluzionerebbero la vostra esperienza d’uso.
Se invece avete un iPhone 13 o un modello ancora precedente, allora le novità sono già più incisive ma il suggerimento rimane lo stesso, quello di non comprarlo ADESSO.
Perché no ADESSO? Perché la più grande novità di questo iPhone 16 è la Apple Intelligence, che ancora non c’è. E non sappiamo se e quando arriverà in Europa.
E non è una piccola assenza per un prodotto che, per dichiarazione di Tim Cook, è stato progettato per l’AI.
Ecco perché vi stiamo dicendo di attendere, perché ancora non sapete (e non sappiamo) qual’è la digi-evoluzione finale di questo iPhone 16.
Non ci aspettiamo certo che Apple non mantenga le promesse in termini di funzionalità, come accaduto a Rabbit con l’R1 o Humane con l’AI Pin, anche perché la società di Cupertino è un colosso enorme, con il personale giusto per raggiungere i suoi scopi più ambiziosi, i fondi per farlo, una reputazione da mantenere e uno storico positivo, visto che non ha mai deluso i suoi utenti e ha sempre mantenuto la parola data. Se però queste funzioni non arrivassero in Europa, avrebbe senso un iPhone 16 invece di un 15?
Quindi il suggerimento è di aspettare.
Io lo voglio lo stesso. Prendo il 16/16 Plus o il 16 Pro/Pro Max?
Volete prenderlo lo stesso? Ok ma scegliete bene.
Per qualche assurdo motivo ormai si punta sempre al top di gamma più carrozzato che c’è, senza riflettere sulle proprie necessità. E invece dovreste, soprattutto quest’anno.
iPhone 16 e 16 Plus sono ormai completi e perfetti per qualsiasi genere di utente quindi per la maggior parte di voi andranno benissimo.
I Pro sono sempre di più per professionisti dell’immagine: fotografi, videomaker, creator… Persone che hanno effettivamente bisogno di quel guizzo in più legato al comparto fotografico.
Quanto costano? | Recensione iPhone 16 Plus
Non abbiamo ancora parlato di prezzi.
Si parte da 979 euro per iPhone 16 e da 1.129 euro per iPhone 16 Plus.
Sono 100 euro in più rispetto al prezzo attuale di iPhone 15, una differenza che possiamo certo giustificare con la Apple Intelligence e l’anno di differenza.
Anzi, a dire il vero Apple poteva alzare i prezzi proprio per via del servizio che offrirà ma non l’ha fatto ed è sicuramente apprezzabile visto che Cupertino l’AI sarà uno sforzo economico non indifferente, sia per lo sviluppo sia per le risorse sia per il costo dell’accordo con Open AI.
Voi cosa ne pensate? Avete già comprato iPhone 16 o iPhone 16 Plus?
- CONTROLLO FOTOCAMERA. PRENDI TUTTO E SCATTA – Grazie a Controllo fotocamera puoi accedere al volo agli strumenti per...
- NIENTE È TROPPO PICCOLO. O TROPPO GRANDE. – L’ultra-grandangolo migliorato con autofocus regala dettagli...
- STILI FOTOGRAFICI – Con gli Stili fotografici di nuova generazione hai più possibilità creative per rendere ogni...
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Techprincess
🎮 Che impatto avranno le elezioni americane sui videogiochi?
🚘 I gadget più strani delle case automobilistiche
🇨🇳 Un gruppo di ricercatori cinesi ha sviluppato un modello di IA per uso militare basato su Llama di Meta
🔍 ChatGPT si aggiorna e ora naviga sul web
Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!