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Activision Blizzard di nuovo sotto inchiesta

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Dopo un’estate di accuse di “costanti molestie sessuali” e proteste da parte dei lavoratori, Activision Blizzard finisce ancora sotto inchiesta. La Campagna per Organizzare i Dipendenti Digitali (CODECWA) ha denunciato l’azienda per “comportamenti coercitivi e intimidatori” nei confronti dei lavoratori che protestavano.

Activision Blizzard nuovamente sotto inchiesta per il modo in cui tratta i lavoratori

La causa legale presentata al National Labor Relations Board accusa Activision Blizzard di aver intimidito i lavoratori che hanno apertamente discusso questioni come le differenze di stipendio fra uomini e donne nell’azienda. La denuncia arriva su richiesta di A Better ABK, il gruppo formato da dipendenti dell’azienda che vogliono cambiare lo status quo.

Questa denuncia arriva dopo un’estate molto agitata per lo studio di sviluppo e distribuzione di moltissimi videogame. A luglio lo Stato della California aveva denunciato Activision Blizzard dopo le segnalazioni dei dipendenti. Che lamentavano una cultura di “costante molestia sessuale”. A cui si sommavano stipendi più bassi per le donne e una feroce negazione che ci fosse un problema all’interno dell’azienda. Poco dopo, i dipendenti hanno organizzato una protesta per sottolineare che invece il problema c’è e va affrontato.

I dipendenti di Activision Blizzard durante una protesta

Fra le richieste di A Better ABK c’è la necessità di terminare le “forced arbitration”. Una clausola nel contratto che prevede che tutte le problematiche legali o lavoratori vadano prima discusse in un arbitrato con la società. Una norma che spesso impedisce di discutere di problemi anche gravi come le molestie sessuali in sede legale.

Se l’inchiesta aperta il 10 settembre da CODE-CWA dovesse andare a buon fine per il sindacato, farebbe da precedente per tutti gli Stati Uniti. Questo impedirebbe ai datori di lavoro di obbligare i dipendenti a discutere in force arbitration le problematiche lavorative.

Activion Blizzard sta gestendo un turbinio di denunce in questo periodo, con l‘ex presidente J. Allen Brack e il capo delle risorse umane Jesse Meschuk che hanno rassegnato le proprie dimissioni. Brack aveva ricevuto diverse denunce per aver protetto chi molestava nell’azienda. Che oggi sono stati sostituiti da Julie Hodges per l’HR e Sandeep Dube come COO.

La situazione è in evoluzione, vi terremo informati.

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