Di recente la società Affidaty ha annunciato di essere ufficialmente iscritta al registro per gli operatori in valuta virtuale dell’OAM. Che cosa significa e cosa cambierà nella società? Scopriamolo insieme.
Affidaty è iscritta al registro per gli operatori in valuta virtuale dell’OAM
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), con il decreto del 13 gennaio 2022, ha predisposto il censimento degli operatori del settore delle criptovalute attraverso l’istituzione di un registro ufficiale presso l’Organismo Agenti e Mediatori (OAM).
Affidaty S.p.A. in piena conformità con quanto richiesto dal MEF, entra quindi a far parte della sezione speciale del registro dei cambiavalute e dei prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale con codice di iscrizione PSV57.
Raggiungere questo obiettivo rappresenta per tutti i clienti di Affidaty e gli utilizzatori del circuito Synkrony un importante traguardo. Questo infatti rappresenta la garanzia di operare in un sistema che può fornire legalmente servizi di Exchange e Wallet provider in Italia.
Attraverso questa iscrizione al registro OAM, Affidaty S.p.A., grazie al circuito Synkrony, soddisfa pienamente le direttive del decreto legislativo. Questo significa che sarà sottoposta in piena trasparenza ai tutti i controlli necessari per garantire sempre un’esperienza affidabile e sicura a tutti i suoi utenti.
Di più sulla società
Affidaty nasce nell’aprile del 2016 dalla Idea di Dane Marciano, CEO e Founder della società. Grazie al contributo e il supporto dei 3 soci co-fondatori Niccolò Quattrini, Riccardo Setti e Marco Balduini, oggi l’azienda è autrice di soluzioni innovative e rivoluzionarie. In particolare, i servizi che offre la società mirano all’identificazione e all’approfondimento delle più moderne tecnologie di gestione e condivisione dei dati, anche in blockchain.
Nel 2017, l’azienda muta e si trasforma in una Società per Azioni consolidandosi sul mercato e sviluppando la propria tecnologia. A novembre dello stesso anno, infine, diventa co-founder di Infrachain, insieme a colossi multinazionali e allo stato del Lussemburgo.