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Apple, l’aggiornamento per tracciare il COVID-19 in arrivo il 28 aprile

Aggiornamento iOS in arrivo il 28 aprile. Servirà ad Apple per effettuare il contact tracing, tracciamento dei contatti potenzialmente infetti da COVID-19.

Aggiornamento iOS quasi pronto

Il nuovo algoritmo per il tracciamento dei contatti sarà distribuito come aggiornamento del sistema operativo di iPhone, iOS, e come miglioria dei servizi di Google Play su Android

Nella giornata di ieri, 23 aprile, Tim Cook ha avuto un colloquio con il Commissario europeo Thierry Breton. Hanno discusso sulle prossime tappe del progetto di supporto al “tracciamento contatti” su cui lavorano insieme Apple e Google. Con questo progetto le due aziende vogliono consentire agli smartphone di rilevare quando un dispositivo di un utente nelle vicinanze appartiene ad un positivo al COVID-19. Il Sistema si basa su Bluetooth a bassa energia, e preserva dunque la privacy di chi lo usa non condividendo l’identità.

Tuttavia alcuni governi hanno richiesto alle due grandi aziende di poter ottenere più dati da questa innovazione, come la posizione geografica e l’identificazione dell’utente. Violazione della privacy in arrivo?

Il colosso di Cupertino ha affermato di voler mettere la tecnologia a disposizione del maggior numero possibile di utenti, o quantomeno di ogni dispositivo Apple attivo dotato di Bluetooth compatibile. Gli aggiornamenti riguarderanno dunque inizialmente gli smartphone con sistema operativo iOS 13 e iOS 12.

La funzione non sarà pero obbligatoria. Il sistema operativo chiederà, al momento dell’aggiornamento,  se vogliono partecipare o meno alla ricerca di contatti. Successivamente andrà scaricata sul proprio smartphone la rispettiva applicazione sviluppata nel paese di residenza. In Italia, come ormai noto da giorni, l’applicazione dedicata a questo scopo si chiama IMMUNI, sviluppata dall’azienda milanese Bending Spoons.

Immuni raccoglierà i dati in modo anonimo tramite Bluetooth, e potrà inviare una notifica se un caso positivo al coronavirus viene rintracciato nelle vicinanze del proprietario dello smartphone. 

Gli utenti non potranno segnalarsi come positivi senza una verifica medica. Per prevenire un abuso ed un cattivo uso del sistema, è previsto che le autorità competenti rilascino un codice univoco, alfanumerico o in forma di QR code. Non sappiamo tuttavia se l’Italia sia già pronta a tutto ciò, c’è quindi il rischio che Immuni non parta subito al 100%.

Seconda fase

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