Bloomberg ha recentemente fatto eco alle preoccupazioni sulla dipendenza di Apple dalla Cina per ciò che concerne l’assemblaggio finale, i test e l’imballaggio. Mark Gurman osserva che è stato Tim Cook a decidere di utilizzare la Cina come hub di assemblaggio, ai tempi in cui era il chief operations officer dell’azienda e ora potrebbe star avendo dei ripensamenti.
Bloomberg: Apple dipende dalla Cina?
La Cina è il più grande mercato di smartphone al mondo, ed è importante per Apple come lo è l’intera Europa, ma il paese svolge un altro ruolo cruciale per la compagnia della mela, perché è la base di produzione del produttore di iPhone. Senza la Cina, Apple non potrebbe realizzare i suoi prodotti, c’è poco da aggiungere a tal riguardo.
Uno scenario da incubo, secondo Bloomberg, vedrebbe Cina decidere che è finalmente giunto il momento di prendere il controllo di Taiwan, come la Russi ha appena fatto con l’Ucraina. Putin ha appena dimostrato che l’Occidente non può intraprendere alcun tipo di azione militare per difendere l’Ucraina e lo stesso sarebbe vero per Taiwan.
Gran parte del mondo imporrebbe quindi sanzioni finanziarie alla Cina, sebbene l’impatto economico globale sarebbe elevato. Ma Apple potrebbe permettersi di prendere una posizione così forte anche nel paese del dragone? Non questo comporterebbe sacrificherebbe una quota massiccia delle sue vendite all’interno del paese stesso, ma sarebbe anche del tutto incapace di soddisfare la domanda di prodotti nel resto del mondo.
Una domanda che speriamo rimarrà senza risposta.
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