Dopo il report e le accuse da parte di The guardian, Apple decide di sospendere il servizio di ascolto delle clip di Siri finchè non verà totalmente rivisto in materia di privacy.

Craig Federighi, Apple’s senior vice president of Software Engineering,

Apple e Siri: chi ci ascolta?

La scorsa settimana, l’inchiesta di The Guardian ha portato alla luce una grave falla di Siri: le domande fatte a Siri dagli utenti Apple, venivano infatti ascoltate (anche se in forma anonima) da sviluppatori di terze parti o dipendenti a contratto con alto turnover, per giudicarne la qualità delle risposte. Apple ha già deciso di interrompere tutto: la sospensione del programma avverrà a livello mondiale.

Lo scopo del programma era capire se Siri venisse attivata volontariamente o accidentalmente, anche senza aver pronunciato le magiche parole “Hey Siri“.

Il problema degli “ascolti” clandestini non ha colpito solo Apple, ma in passato anche Amazon e Google per i loro assistenti virtuali. Tuttavia, il report del The Guardian ricorda che l’ascolto di alcune registrazioni può significare anche intercettare ogni tipo di situazione, anche negativa. Ci sono innumerevoli registrazioni che includono conversazioni private tra medici e pazienti, affari criminali legati al traffico di droga, anche rapporti sessuali e così via.

Apple ci fa sapere che un futuro update del software darà la possibilità agli utenti di scegliere esplicitamente se partecipare a questo “controllo di qualità” per Siri, o meno.

Tengono comunque a rassicurarci sul fatto che la protezione della privacy non viene messa a rischio. Le registrazioni non sono legate agli Apple ID e sono controllate in strutture sicure da persone che devono rispettare requisiti di sicurezza molto rigorosi. Nessunosa da quale dispositivo è partita una richiesta ed è impossibile collegare le varie clip ad una precisa identità.

Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi!

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