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Anche ARM contro Huawei: ecco cosa sta succedendo

Continuano i problemi per Huawei. Dopo i problemi con gli Stati Uniti e con le diverse società americane, anche ARM, l’azienda britannica che produce chipset per i dispositivi mobili, sembra pronta a tagliare i ponti con il colosso cinese.

Tutto questo potrebbe portare non pochi problemi per Huawei e Honor: i prossimi smartphone infatti dovrebbero dire addio ai processori Kirin, basati proprio sull’architettura ARM.

Cosa succederà?

ARM è una società del Regno Unito, proprietà del gruppo giapponese Softbank. L’azienda possiede però una serie di filiali anche negli Stati Uniti, precisamente in Texas ed in California, cosa che la espone al controllo e alle regole del governo americano.

Al momento ovviamente non c’è troppo di cui preoccuparsi: il ban degli Stati Uniti è sospeso fino al 19 agosto, data in cui scopriremo quale sarà il possibile futuro di Huawei. Tranquilli, l’abbandono di ARM non dovrebbe essere un totale disastro per la società cinese: Android infatti è open source e adattarla ad un nuovo SoC non dovrebbe essere troppo complicato per il colosso asiatico. Certo, richiederà tempo e qualche investimento, ma Huawei ha già dimostrato di essere pronta ad ogni evenienza, una preparazione testimoniata dal sistema operativo proprietario a cui sta già lavorando da mesi.

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