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Barcellona diventa green: la pavimentazione è fotovoltaica

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barcellona green

Il progetto green di Barcellona parte dal basso.

Non è una battuta e nemmeno una metafora: l’articolato piano della città catalana per una svolta ecologica prende il via con un progetto suggestivo e inedito. Si tratta di “Pavimentos generadores”, una serie di pavimentazioni costruite con celle fotovoltaiche antiscivolo.

Ed è già stata realizzata la prima: cinquanta metri quadrati di pannelli solari in una zona del piccolo parco di Plaça de les Glòries Catalanes.

Scopriamo qualcosa di più sul progetto delle pavimentazioni fotovoltaiche e sul piano green di Barcellona

Barcellona green: le pavimentazioni fotovoltaiche

Il nome non lascia spazio a dubbi: Pavimentos generadores.

Per la prima concreta realizzazione del progetto, il municipio catalano ha stanziato una cifra che si aggira intorno ai 30mila euro.

I cinquanta metri quadrati di pavimentazione composta da celle fotovoltaiche antiscivolo fanno ora bella mostra di sé all’interno del parco di Plaça de les Glòries Catalanes, nel distretto di Sant Martì.

I pannelli fotovoltaici saranno in grado di produrre 7.560 kWh all’anno, che sarebbero sufficienti ad alimentare tre appartamenti.

L’esperimento pilota di Barcellona segue di sei anni quello del tratto di pista solare a Utrecht. Nella città olandese è stato infatti costruita SolaRoad, 70 metri di pista ciclabile composta da pannelli fotovoltaici che in sei mesi ha prodotto 3.000 kWh di elettricità.

Non sappiamo quale sarà l’esito effettivo di questo progetto, perché si tratta di celle fotovoltaiche diverse da quelle che vanno sui tetti, certo molto più resistenti, ma soggette a sollecitazioni più forti e a un processo di logorio più rapido.” Queste le parole di Eloi Badia, responsabile dell’Emergenza climatica e della transizione ecologica del Comune di Barcellona.

Quello del parco di Plaça de les Glòries Catalanes è solo il primo pavimento fotovoltaico di Barcellona. Presto ne compariranno altri in zone verdi ma anche su percorsi pedonali e addirittura all’interno di giardini privati.

Barcellona: il piano green

Il progetto Pavimentos generadores è solo uno dei tanti tasselli di un ambizioso e composito piano green di Barcellona. L’obiettivo per la città catalana è quello di ridurre le emissioni del 30% entro il 2030, e di raggiungere il traguardo delle zero emissioni entro il 2050.

Barcellona e la dichiarazione di emergenza climatica

In realtà il piano che mira a fare di Barcellona una città ecologica nasce da un allarme, lanciato lo scorso gennaio dallo stesso comune catalano. Che ha redatto un documento in cui dichiara apertamente lo stato di emergenza climatica.

Il report è l’esito di tre mesi di consultazioni pubbliche che hanno visto coinvolte più di 200 organizzazioni.

Il piano d’azione

Il documento non espone solo diversi aspetti riguardanti l’emergenza climatica ma propone anche un articolato piano d’azione. In cui sono contenute oltre cento misure per consentire alla città di avviarsi verso le agognate emissioni zero del 2050.

Tra le azioni previste, citiamo la riduzione delle auto private sulle strade di Barcellona, il miglioramento del​​l’efficienza energetica degli edifici residenziali, l’incremento della produzione di più energia rinnovabile, la creazione di nuovi spazi verdi e l’aumento della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti di casa.

L’iniziativa ha l’importante sostegno di 563 milioni di euro di denaro pubblico.

“Se vogliamo raggiungere l’obiettivo zero emissioni, dovremo pensare di fornire elettricità ai condomini, ma dovremo anche pensare di utilizzare parchi eolici e solari fuori città”, ha detto Eloi Badia. “Ma installazioni sul terreno come quella del parco di Plaça de les Glòries Catalanes aprono nuove possibilità, e non solo per Barcellona”.

La fattibilità dei pavimenti fotovoltaici In Italia

Gianluca Timò, responsabile del gruppo di ricerca sul fotovoltaico a concentrazione di RSE (Ricerca sul sistema energetico), plaude l’iniziativa dei pavimenti fotovoltaici di Barcellona. E fa una stima dell’energia che un sistema simile produrrebbe in Italia. Ha detto Timò: “L’idea di pavimentare strade e spazi pubblici con elementi fotovoltaici è buona. Una pista ciclabile lunga 5 chilometri e larga 2 metri, considerando la media di produzione per metro quadrato e dimezzando cautelativamente l’efficienza degli elementi al 10%, genererebbe 1,625 gigawattora ogni anno, sufficienti per ricaricare nel corso di 12 mesi le batterie di 162.500 auto ibride plug-in”.

Problemi e opportunità

Gianluca Timò indica alcuni problemi da risolvere prima che un progetto simile a quello della città catalana si concretizzi in Italia: “Non esiste ancora una normativa specifica che fissi gli standard di qualifica e omologazione. Utilizzare il fotovoltaico su superfici carrabili, ciclabili o semplicemente pedonali comporta calcoli sulla resistenza meccanica, ridefinizione della geometria delle celle fotovoltaiche e della loro connessione all’interno dei moduli, soluzione ai problemi di pulizia delle superfici”.

Timò suggerisce poi misure alternative per sfruttare il fotovoltaico: si potrebbe ad esempio “integrare i sistemi fotovoltaici negli edifici. Sui tetti, le facciate, le coperture piane. Utilizzando solo lo 0,1% della superficie del Paese abbiamo conservativamente calcolato un incremento di 48-49 terawattora di produzione energetica”. Si tratta dei due terzi dei 72 terawattora, che corrispondono all’obiettivo da raggiungere entro il 2030 secondo il Piano nazionale.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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