Si chiama Beeb, ed è il primo assistente vocale lanciato dalla BBC e realizzato in collaborazione con Microsoft. Proprio in questi giorni, sarà disponibile per il Regno Unito come parte del programma Windows Insider di Microsoft, attraverso il quale i partecipanti potranno contribuire al miglioramento del prodotto prima di un suo lancio più ampio.
Certo, il lancio arriva in una fase piuttosto acuta di tensioni del settore. Negli ultimi mesi, le società tecnologiche hanno ricevuto non poche critiche riguardo le modalità di gestione dei dati degli utenti attraverso gli assistenti vocali e altre piattaforme simili. La BBC, in quanto servizio pubblico finanziato dalle tasse degli Inglesi, assumerà una politica diversa. La società raccoglierà i dati permettendo agli utenti di accedere a Beeb utilizzando il proprio account BBC. Non dovrebbe esserci nessuna critica al riguardo, dato che l’intento non è affatto quello di marketing che condividono Amazon e e Google.
Ecco Beeb, l’assistente vocale della BBC
La BBC ha annunciato i suoi piani per Beeb già lo scorso anno. L’intento era quello di creare non tanto uno strumento simile ad Amazon Echo, quanto dei veri e propri servizi vocali all’interno dei suoi prodotti, quali il sito web e il servizio di streaming iPlayer TV. In poco tempo, l’azienda ha fatto passi da gigante. La BBC sta infatti sfruttando la piattaforma di Intelligenza Artificiale Microsoft Azure per la nuova App Beeb, basandosi su una serie di progetti sperimentali a cui le due società hanno già collaborato.
L’attesa è finita. Ora Beeb Beta è disponibile nel Regno Unito per pc e tablet con Windows 10, ammesso che siano inseriti all’interno del programma di Windows Insider. Per il momento, l’assistente vocale sarà in grado di riprodurre specifiche stazioni radio, podcast o programmi della BBC. Oppure, al suono di “Ok Beeb, aggiornami”, potrete avere informazioni sul meteo locale e sulle notizie più calde del momento. Da non sottovalutare l’opzione “Ok Beeb, raccontami una barzelletta”, che vi permetterà di ascoltare alcune divertenti risposte scritte da sceneggiatori di commedie.
Nessuna finalità di marketing, quindi. L’intento della BBC è solo quello di facilitare la fruizione dei contenuti da parte degli utenti. Proprio per questo, l’assistente vocale ha funzionalità limitate, che non permettono di porgli domande a cui rispondere o di accendere le luci in casa. Non è Alexa tanto meno Google Assistent. E a buona ragione. Qui si tratta soltanto di migliorare la gestione dei contenuti BBC da parte dei loro fruitori, nel pieno rispetto della loro privacy.
Gli assistenti vocali hanno ricevuto non poche critiche perché si pensava che qualcuno potesse ascoltare i comandi degli utenti. Beeb si attiverà soltanto all’ordine “Ok, Beeb”, il che dovrebbe in qualche modo agevolare la sicurezza di chi lo utilizza. E se non bastasse, la BBC ha dichiarato che non effettuerà alcuna registrazione audio di quanto detto dagli utenti. Rimarranno le trascrizioni testuali, in forma del tutto anonima, che la società utilizzare in collaborazione con Microsoft per migliorare le prestazioni dell’assistente vocale.
Sembra piuttosto evidente che gli intenti di Beeb siamo molto lontani da quelli di strumenti del suo stesso tipo. Non ci resta che vedere cosa succedere nel Regno Unito allora, e aspettare le migliorie che Microsoft deciderà di apportare. Poi potremmo riparlarne.
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