Spesso, quando si parla della trasformazione della mobilità elettrica da alternativa per pochi a standard per la mobilità personale, si trova come ostacolo insormontabile l’inadeguatezza delle infrastrutture.
Le colonnine sono ancora poche, mal distribuite e spesso mal gestite, quando non proprio fuori servizio.
Spesso parte della colpa è anche di gestori e autorità locali, mai in sintonia e incapaci di trovare una quadra ad un discorso sempre più centrale nel futuro della mobilità.
Il primo passo per aiutare la diffusione della mobilità elettrica sarà quindi trovare Comuni e aziende capaci di lavorare bene a stretto contatto e di organizzare nei minimi dettagli le infrastrutture. Proprio come BeCharge e il Comune di Grosseto.
L’azienda milanese e il Comune della Maremma infatti hanno siglato un accordo per la realizzazione di 25 stazioni di ricarica per veicoli elettrici, con 50 punti di ricarica totali di cui due Fast Charge.
Merito della voglia di innovare di BeCharge e della grande volontà del Comune di Grosseto, capitanato dal Sindaco Vivarelli Colonna, di proiettare la città in un futuro più sostenibile.
Scopriamo tutto quello che c’è da sapere di questo accordo, che segna un primo passo di un piccolo Comune che vuole con forza rinnovarsi e trova un’azienda ugualmente entusiasta di cambiare le cose.
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La gara d’appalto del Comune di Grosseto: la voglia di dare un’alternativa green alla città
Grosseto è uno dei primi capoluoghi di provincia ad addentrarsi così a fondo nella mobilità elettrica.
Dal punto di vista geografico, del resto, Grosseto è una città felice, dove l’aria è pulita grazie alla vicinanza con mare e montagna tipica della Maremma.
Nel passato Grosseto aveva tentato già la svolta green, però non era andata come sperato.
Postazioni di ricarica messe in posizioni per nulla comode e soprattutto inutilizzabili vista la mancanza del collaudo finale, fondamentale per garantire il funzionamento delle colonnine stesse.
L’attuale amministrazione allora, presieduta dal 2016 dal Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha condotto studi annuali dal 2017 sulla qualità dell’aria.
La particolarità è che Grosseto è forse la prima città che ha condotto questi studi a livello comunale e non regionale, dove l’impatto delle campagne diminuisce i numeri dell’inquinamento dell’aria rispetto a quelli presi solo tra le mura cittadine.
Questi numeri hanno spiegato come Grosseto non sia una città inquinata, ma che si potesse fare decisamente di più per aumentare la qualità della vita.
La Città allora ha aperto la gara d’appalto. Il Comune ha messo sul piatto uno studio preliminare riguardo alla costruzione di 15 punti di ricarica, posti in zone strategiche dove anche una sosta prolungata non comportasse problemi logistici.
Dopo un rallentamento del progetto dovuto al Covid, da maggio si è aperta la gara d’appalto, che si è chiusa con l’arrivo dell’offerta di BeCharge, con l’azienda milanese che si è aggiudicata la commissione.
BeCharge: chi è e dove già si trova l’operatore per la mobilità elettrica
Grosseto ha scelto BeCharge non perchè, come ci ha confessato, è stato l’unico offerente, ma perchè è uno dei migliori operatori per la mobilità elettrica italiani.
L’azienda con sede a Milano infatti ha uno dei network più estesi d’Italia.
Con 8500 punti di ricarica ben diffusi in tutte le 20 regioni italiane, BeCharge punta ad ampliarsi notevolmente.
“Nei prossimi 5 anni” ci ha rivelato Roberto Colicchio, responsabile prodotto e sviluppo di BeCharge “abbiamo preventivato di investire 150 milioni di euro per l’installazione di oltre 30 mila colonnine in tutta Italia.”
“Ad oggi abbiamo stazioni di ricarica in 800 comuni italiani, e Grosseto è il primo Comune toscano che ci da fiducia“.
Grosseto poi si è distinta particolarmente per uno studio preliminare meticoloso e molto curato della conformazione della città e il posizionamento delle colonnine.
La città toscana ha predisposto già le zone dove installare le colonnine, con studi sull’impianto elettrico, sull’urbanistica e su altri aspetti.
“Non ci capita quasi mai di avere un Comune così preparato, è stata una bellissima sorpresa.”, ha commentato Colicchio.
Il piano di BeCharge spinge per la rivoluzione del vero freno alla diffusione della mobilità elettrica, le infrastrutture.
“In Italia, il problema che limita la diffusione delle auto elettriche è senza dubbio quello delle infrastrutture.” conferma infatti Colicchio.
“Per ora, chi vuole un’elettrica deve per forza avere un box, visto che le colonnine sono poche e spesso sono fuori servizio.
Per i Comuni è quindi importante scegliere un player che sia affidabile, faccia manutenzione e si occupi continuamente dei punti di ricarica da lui installati.
Non dimentichiamo poi l’importanza della capillarità delle colonnine: questo farà in modo che anche chi non ha un box possa scegliere di acquistare un’auto elettrica senza problemi.”
Per BeCharge poi ci sarebbe da rivedere anche la questione degli incentivi economici rivolti alle aziende del settore per costruire colonnine e punti di ricarica. Per Colicchio e per BeCharge questa non è la strada giusta.
“Noi non abbiamo bisogno di soldi per convincerci a costruire nuove colonnine. Noi non guadagniamo nulla se costruiamo le colonnine “gratis” e poi nessuno le usa.
Se lo Stato vuole davvero incentivare la diffusione della mobilità elettrica, la strada è quella degli incentivi ai cittadini per l’acquisto di un’auto elettrica.
Più auto elettriche ci sono in giro per le strade, più noi rientreremo degli investimenti fatti.”
Il piano per Grosseto: spinta per il turismo, con 50 punti di ricarica
Questo modo di pensare diventa particolarmente evidente quando si vede l’offerta fatta da BeCharge al Comune di Grosseto.
Per il comune maremmano infatti questa è stata un’installazione a costo zero. BeCharge si occuperà di costruzione, manutenzione e gestione a carico. Perchè? Perchè per BeCharge conta di più aiutare la diffusione, come detto, e il territorio dove si trovano le sue colonnine.
Secondo l’azienda milanese infatti Grosseto ha un’importanza strategica.
La sua posizione è perfetta come crocevia per i viaggiatori da Nord a Sud e viceversa.
Inoltre, la sua presenza sui “radar” dei guidatori elettrici da un’ulteriore spinta al turismo della città. Sono poi aumentate le postazioni di ricarica che saranno installate.
Dalle 15 richieste dal Comune di Grosseto verranno realizzate 25 postazioni di ricarica sparse per tutto il comune, con 50 punti di ricarica totali.
Due di queste saranno fin da subito colonnine Fast Charge da 75 kWh, con la possibilità in futuro di ampliare il numero di colonnine “veloci”.
Il progetto preparato da BeCharge è ambizioso ed ampio: riuscire ad allineare gli interessi dell’azienda con quelle dei comuni e dei territori.
Per fare questo c’è bisogno di una grande collaborazione tra Comuni ed aziende.
Sfruttare i punti di ricarica non solo per dimostrare di essere green, ma come spinta per l’economia di una città.
Attrarre un turismo “di ricarica”, persone che senza l’incentivo alla ricarica della propria auto elettrica non si sarebbe mai recato nelle diverse città, interessanti dal punto di vista turistico e ora più pulite.
Grosseto è un primo esempio virtuoso di questo piano, che entro qualche mese vedrà il suo compimento.
Chissà che non sia il primo passo per una normalità dove nella costruzione di colonnine vincono tutti: Comuni, aziende, automobilisti, qualità dell’aria.
Staremo a vedere cosa nascerà da questo nuovo bel progetto.
- Bassi, Giacomo (Autore)
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API