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Bitcoin perde il 12% in una notte: cosa è successo?

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Il Bitcoin subisce un calo del 12% in una sola notte, toccando punte del 15,1% in negativo. Nella notte fra sabato e domenica, la criptovaluta segna il peggior calo giornaliero da febbraio, assestandosi a 51.708,51 dollari (anche se alla riapertura dei mercati sembra stia continuando a scendere). Le ipotesi sul motivo del calo sono molte, ma due sembrano essere quelle più probabili. E hanno a che fare con il governo americano e quello cinese.

Bitcoin: calo del 12% in una sola notte

Le criptovalute sono un mercato molto suscettibile a cambiamenti. E anche se fino a questo punto avevamo visto quasi sempre titoli sul valore crescente del Bitcoin, le oscillazioni possono avere anche il segno negativo. Nella notte fra sabato e domenica la valuta scende con punte del 15,1%, segnando la maggior perdita di valore da febbraio secondo Bloomberg (link in calce all’articolo). Anche Ether, la seconda cripotvaluta per valore, arriva a perdere fino al 18% per poi pareggiare le perdite.

La notizia arriva dopo che appena prima del weekend il valore del Bitcoin aveva segnato un record superando il valore di oltre 64 mila di dollari dopo l’arrivo di Coinbase in borsa. Nell’ultimo anno, l’aumento è stato dell’800%. Quindi gli investitori di lunga data non sono preoccupati. Ma chi ha investito più recentemente potrebbe sentire il colpo del calo di valore.

Le motivazioni della perdita di valore

Trovare motivazioni precise per il calo di valore in borsa è sempre complicato. Negli ultimi anni abbiamo premiato più di un Premio Nobel all’Economia per aver dimostrare l’irrazionalità di molte scelte affaristiche. Ma gli analisti di Wall Street sospettano che siano due i fattori principali che hanno influito sul calo.

Da un lato la possibilità che l’amministrazione americana sanzioni alcuni istituti finanziari, che avrebbero avviato attività di riciclaggio utilizzando criptovalute. La nozione che queste monete vengano utilizzate anche per fini illegali non è una novità ma il rischio di una sanzione amministrativa avrebbe atterrito gli investitori.

Dall’altro lato c’è il sospetto che il calo sia stato provocato da un blackout nei computer nel Nord della Cina, i cosiddetti miner. La potenza richiesta per produrre Bitcoin non sarebbe stata sufficiente per via dei controlli interni delle autorità economiche di Pechino. Sembra quindi che le prime due potenze politiche al mondo abbiano in qualche modo influenzato la moneta che, per eccellenza, dovrebbe sfuggire ai controlli statali.

Il calo non dovrebbe comunque causare shock di prezzo ma solo rallentare lo spostamento di valuta. Anche se il rischio nel trattare le criptovalute è alto quanto il possibile guadagno. Potete monitorare i cambi di valore qui.

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