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Intervista a Bob Odenkirk: Better Call Saul, Worlds Apart e i suoi prossimi progetti

Il nostro incontro con Bob Odenkirk.

Nel corso della sezione parallela delle Giornate degli Autori di Venezia 79, ha avuto luogo la presentazione di Worlds Apart – Mondi lontani, nuovo film di Cecilia Miniucchi con protagonista Bob Odenkirk. Il film è stato girato nel corso del lockdown, attraverso un innovativo e creativo sistema di riprese realizzato interamente a distanza.

Dopo un incontro virtuale con il pubblico dell’attore, promosso da Siae, abbiamo avuto la possibilità di incontrare Bob Odenkirk, che ci ha parlato delle difficoltà di girare durante la pandemie, soffermandosi ovviamente anche sulla conclusione di Better Call Saul e sui prossimi progetti che lo vedranno protagonista.

Bob Odenkirk

Bob Odenkirk ha spiegato perché ha deciso di partecipare a Worlds Apart – Mondi lontani:

Ho accettato perché volevo essere spaventato. Mi piace essere spaventato e mi piace correre rischi. Cecilia è una persona simpatica, divertente ed energico. Abbiamo cominciato a girare Worlds Apart – Mondi lontani all’inizio del lockdown: la vita era molto spaventosa, i miei figli seguivano le lezioni universitarie nelle loro stanze e stavamo fingendo che tutto andasse bene, ma non avevamo idea della situazione. I giorni erano opprimenti e difficoltosi, ma dal nulla mi è arrivata una chiamata da Cecilia, che mi ha chiesto se volevo fare un film girato con gli iPhone attraverso FaceTime. Mi ha detto che avrebbe scritto una sceneggiatura con 3 coppie chiuse nelle loro case e io ho detto sì.

Volevo di nuovo sapore nella mia vita, volevo recitare perché non ero sicuro che avremmo potuto farlo di nuovo. Non avevamo ancora girato la sesta stagione di Better Call Saul, non sapevamo come saremmo finiti e io volevo restare in contatto con la recitazione. Inoltre io sono un fan di Danny Huston, sono un suo fanboy. Quando ho saputo che Danny Huston avrebbe fatto del progetto ho accettato, perché volevo lavorare con lui.

Ma come avrebbe reagito Saul Goodman al lockdown? Ce lo spiega Bob Odenkirk:

Sarebbe diventato matto! Sarebbe stato inferocito e frustrato, perché lui vive una vita di interazione sociale e non vuole stare da solo con i suoi pensieri. A questo proposito ero un po’ preoccupato per Worlds Apart – Mondi lontani, perché penso che la storia riguardi queste persone, la loro frustrazione e il fatto che stanno soffocando. Quando tutto questo passerà definitivamente, le persone si dimenticheranno di come ci si sentiva. Sono contento che Cecilia abbia messo in background i rapporti di notizie sulla diffusione del coronavirus, perché i protagonisti sono davvero personaggi dentro una pentola a pressione.

Bob Odenkirk ha parlato delle difficoltà di interpretare un personaggio che stava vivendo la sua stessa situazione:

Questi personaggi vivono il momento in cui giravamo. Cercano di distrarsi, ma non possono fare altro se non aspettare e sperare che la cosa si risolva. In un modo strano, abbiamo usato i sentimenti che tutti stavamo provando in quel momento. Io ho lasciato la TV per settimane, con i rapporti di notizie che invadevano casa mia. Aspettavamo la parola vaccino o qualche altra buona notizia, e i personaggi del film fanno la stessa cosa. Poi hanno la loro vita personale, che è un disastro completo. Cecilia voleva scrivere una commedia romantica, ma c’era la pressione di una pandemia. Il nostro desiderio è quello di intrattenere, lei vuole che le cose siano leggere e infatti il cuore di questa storia non è minaccioso.

Bob Odenkirk

Ma qual è il senso della recitazione per Bob Odenkirk?

Io amo esibirmi e recitare. Recitare un po’ mi spaventa, perché recitando inevitabilmente si rivela qualcosa di se stessi. Non sono come Jonathan in Worlds Apart – Mondi lontani, ma probabilmente c’è una parte di me che potrebbe esserlo. Ho scritto un libro di memorie (Comedy Comedy Comedy Drama: A Memoir, ndr), dove rivelo un po’ del mio mondo interiore. Mi piace perdermi nelle mie fantasie, e per recitare è perfetto, perché recitare significa cimentarsi in uno strano gioco mentale in un mondo immaginario intorno a te, dove creare storie. Ho sempre avuto questa abilità e ho avuto l’opportunità di scavare al suo interno con Saul Goodman e Jimmy McGill.

Mi piace sviluppare la tecnica, perché non puoi sempre contare sul tuo istinto o su qualche problema mentale che fortuitamente ti rende un buon attore. Io ho imparato da Bryan Cranston, Michael McKean, Rhea Seehorn e da tutte le altre persone intorno a me. Li ho osservati e questo mi ha dato un certo grado di tecnica, tale da permettermi di continuare a fare questo lavoro. È un lavoro bello, ma può anche incasinarti. Vediamo molti attori fare una brutta fine. Molti si chiedono perché. Non è per i soldi, ma per il lavoro in sé, che è molto strano. Immaginate di essere qualcun altro per le prossime 8 ore, e fatelo tutti i giorni: è uno sforzo molto particolare.

Un approfondimento sul libro Comedy Comedy Comedy Drama: A Memoir:

Io amo i memoir, mi fanno sempre molto ridere. Recentemente ne ho letto uno dei Van Halen, che neanche mi piacciono. Ma mi piace leggere dello showbusiness, è pieno di personaggi pazzi, di binari morti, e di progetti che non hanno funzionato. È il mondo, è quello che facciamo. È sempre rischioso. Volevo scrivere del mio pazzo viaggio in questo mondo, e dei miei fallimenti. Alcuni sarebbero stati grandi progetti, altri meritavano la loro fine. Mi piace leggere delle cose che avrebbero potuto arrivare sullo schermo, per assaporare l’energia di chi ama fare. A questo proposito, mi piacciono molto i video di David Lynch su YouTube. Non sono film, ma lui ama fare cose.

È giusto dimenticare il periodo del lockdown?

Penso che dobbiamo farlo. È stato veramente difficile fare un film durante una pandemia e un lockdown. Cecilia su FaceTime controllava l’angolo di ripresa attraverso un computer che guardava un altro computer. Ha scritto una storia in poche settimane con tre personaggi che si preoccupano l’uno dell’altro e si desiderano a vicenda e ha dato a tutti una sorta di arco narrativo. Questo è stato davvero difficile, sono orgoglioso che lei sia riuscita a realizzare una storia in cui si riescono a sentire le pressioni di quei personaggi. Ma il pericolo, oltre alla sfida stessa, è che la gente non voglia più sentirne parlare. Le persone vogliono dimenticare.

Vediamo i protagonisti che pensano a loro stessi e si chiedono cosa stanno facendo della loro vita e dei loro sentimenti, dove stanno mettendo la loro energia. Cosa che abbiamo fatto tutti. Queste sono esperienze e situazioni che meritano attenzione. Il film è una sfida, perché le persone adesso vogliono solo andare avanti, in quanto sono mento spaventate per i progressi che abbiamo fatto nella lotta al virus. Amo l’idea del rischio che tutti abbiamo preso di creare una storia, mandare le telecamere nelle case, interpretare una parte e in qualche modo legare tutto insieme. Worlds Apart – Mondi lontani è stato fatto nel periodo peggiore. La pandemia stava peggiorando ogni giorno, due settimane dopo facevamo le corse verso i negozi di alimentari. Molte persone ci diranno: “Grazie per avermi ricordato la cosa peggiore che mi sia mai capitata!”.

Better Call Saul

Un doveroso cenno ai prossimi progetti dell’attore:

Mi piacerebbe sempre riposare, mi piacerebbe anche essere 40 anni più giovane! Un anno e mezzo fa ho letto una sceneggiatura intitolata Straight Man, basata su un romanzo di Richard Russo. Mi piace molto il suo tono, è più comica di Better Call Saul. È incentrata sul comportamento umano. Ho detto che mi sarebbe piaciuto farla, e 4 mesi fa sono partiti i lavori. Abbiamo un regista fantastico: Peter Farrelly, che ha fatto Green Book. Abbiamo iniziato a mettere insieme un cast incredibile. Avrei voluto essere a Venezia, ma devo partire per il Canada fra qualche giorno per cominciare a girare. Vorrei sempre prendermi una pausa, ma in fondo mi chiedo se lo voglio davvero.

Mi piace il lavoro, mi piace fare cose. Better Call Saul è stata veramente grande, ed è arrivata dopo quella che forse è stata la più grande serie della nostra generazione, Breaking Bad. Potrei riposare, ma questo non mi fermerà dal fare altre cose. Sono sempre in cerca di varietà. Questo progetto è abbastanza diverso da Better Call Saul e Io sono nessuno, il film che ho fatto due anni fa.

Il cuore di quello che facciamo è il rischio. Possiamo avere tutta la preparazione del mondo, ma a un certo punto dobbiamo accendere la camera, recitare e mettere tutto insieme, sperando che tutto funzioni. Ma non è detto che sia così. Ci sono film da 300 milioni di dollari di budget che non funzionano. Io voglio sempre rimanere in contatto con il rischio, perché se ti allontani da questo sei fregato, non farai mai più nulla di interessante.

Cos’ha imparato Bob Odenkirk da un film girato in lockdown?

Abbiamo girato due scene molto tempo dopo la pandemia, quella iniziale e quella finale. Sono state necessarie, e vi dirò che ho imparato che se volete mettere personaggi in uno scenario estremo come questo, avete bisogno di vederli anche nella vita normale, per capire come questo ha impattato nelle loro vite. La sofferenza non ha il significato se non vedete anche i personaggi felici, sorridenti ed energici.

Qual è il rapporto fra Bob Odenkirk e il suo più celebre personaggio, ovvero Saul Goodman?

In Better Call Saul avete visto che quel personaggio non era solo un avvocato chiacchierone e truffatore, ma era anche un dolce ragazzo cattolico di Chicago che aveva il desiderio di entrare in contatto con le persone che amava. C’era molta profondità. Non è il personaggio peggiore da cui essere definito. Credo che sia il ruolo a cui sarò associato per il resto della mia vita, e mi va assolutamente bene. Non ci potrebbe essere un personaggio migliore da cui essere definito.

Continuerò a cercare varietà non per scrollarmi di dosso Saul, ma perché è bello interpretare personaggi diversi da te o da quelli che hai già interpretato. Tuttavia, credo che non riuscirò mai a superare questo monumentale personaggio, maestosamente scritto e prodotto. Vince Gilligan e Peter Gould sono riusciti a creare uno show più profondo, grande e personale di ogni progetto da loro realizzato in precedenza. Sono orgoglioso del fatto che sarò sempre ricordato per Saul Goodman.

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