Bulgasal: Anime Immortali è uno dei più recenti kdrama disponibili su Netflix ed è uno di quei prodotti che incuriosiscono lo spettatore fin da subito grazie alla loro trama complessa e ad una colonna sonora che tocca il cuore. Quella narrata in questo kdrama è una storia senza tempo; una storia che, nonostante i sottotitoli, riuscirà ad appassionarvi. Scopriamo insieme perché dovreste assolutamente recuperarla.
Bulgasal: Anime Immortali, una storia senza tempo su Netflix – Perché guardarla?
Una storia di reincarnazione e vendetta, una storia di sangue e dolore.
Bulgasal: Anime Immortali narra la storia di un bambino nato con la maledizione di Bulgasal, una terribile creatura senz’anima che si nutre di sangue umano e non può essere uccisa. Facciamo però un piccolo passo indietro per comprendere al meglio questa trama.
Ci troviamo nel tardo periodo Goryeo, è inverno e fa freddo. Dopo essere stati attaccati da alcuni pirati giapponesi, un gruppo di contadini si vede costretto ad abbandonare il proprio villaggio per rifugiarsi sulle montagne. La neve, fitta e gelida, in realtà è l’ultimo dei loro problemi: lì, proprio sulle montagne dove si stanno rifugiando, vivono i mostri.
All’improvviso, una donna del gruppo, incinta, decide di porre fine alla sua vita e viene ritrovata dai suoi compagni impiccata ad un albero. Pochi minuti dopo, la donna partorisce nonostante il suo cuore abbia smesso di battere. Qualcuno, dalle retrovie, urla che quello è un bambino maledetto che non sarebbe mai dovuto nascere. Il bambino è stato maledetto da Bulgasal e questa creatura delle montagne ha un rancore verso di lui a causa della sua vita precedente.
Passano dieci anni. Il bambino è sopravvissuto ma la sua vita non è per niente facile. Il piccolo, senza nome, vive come un emarginato ed è costantemente terrorizzato dagli abitanti del villaggio, che non perdono occasione per ricordargli che la sua vita non ha senso.
Sul punto di essere ucciso, il bambino viene salvato da Dan Geuk, un generale, che adotta il ragazzo e lo battezza Hwal – che significa rinascita. Il tempo passa e si arriva al periodo Joseon: Hwal è cresciuto ed è diventato un ottimo guerriero che caccia mostri e rende suo padre fiero di lui. Nonostante ciò, Hwal è sempre un uomo tormentato. Il suo matrimonio con la figlia del generale è maledetto e porta solo figli afflitti da dolore e peripezie. Rimane quindi solo una cosa da fare: uccidere Bulgasal per liberarsi della maledizione.
Hwal però non aveva considerato una cosa, ovvero la possibilità di diventare lui stesso Bulgasal.
La maledizione e il folklore
Questo kdrama è uno dei più epici in circolazione e ricorda vagamente Goblin – che potrebbe essere uno dei motivi che potrebbe spingervi a dargli una possibilità. Bulgasal: Anime Immortali ci parla di profezie e reincarnazioni, elementi utilizzati molto spesso nel panorama seriale e cinematografico ma che non smettono mai di incuriosire il pubblico.
Tutto ruota intorno alla maledizione e alla figura di Bulgasal, misteriosa e terrificante fin da subito. Il problema delle maledizioni, però, è che si protraggono nel tempo e mutano, si adattano ai tempi ed è proprio quello che succede a Hwal. Per anni il nostro protagonista vaga alla ricerca della donna che gli ha distrutto la vita, con l’unico scopo di liberare finalmente la sua anima. La questione però diventa sempre più complicata.
Uno degli aspetti più interessanti di questo kdrama è il folklore. Bulgasal mette infatti in evidenza diversi mostri che appartengono al folklore coreano e ci mostra il modo in cui questi esseri riescono ad evolversi nel corso del tempo. Qui viene in nostro aiuto la reincarnazione, che il kdrama utilizza per mostrarci, in modo tremendamente affascinante, il modo in cui queste creature mostruose si sono reincarnate in persona apparentemente normali e buone. Molte di esse, inoltre, non sono nemmeno consapevoli delle loro origini, delle loro radici.
Analogamente a ciò abbiamo trovato geniali i numerosi flashback che ci mostrano e mettono a confronto queste creature nel passato e nel presente. Molti di essi mettono anche in evidenza il rapporto tra i mostri e Hwal il quale, in passato, era un ottimo guerriero. Diverse creature si ricordano di Hwal e lui ricorda ognuna di loro, ciò che hanno fatto nel passato e il modo in cui hanno tentato di ostacolare il suo cammino.
Un altro elemento che rende questo kdrama interessante e intenso è proprio la reincarnazione unita alla maledizione. Le persone care a Hwal si reincarneranno ogni volta e, in qualche modo, nel bene o nel male, incroceranno il cammino del protagonista. E, purtroppo, Hwal non potrà fare nulla.
In Bulgasal: Anime Immortali l’elemento della reincarnazione è stato utilizzato egregiamente ed ogni piccolo tassello, alla fine, è perfettamente collegato al seguente. Ci saranno molti colpi di scena legati a questo elemento e siamo certi che sorprenderanno la maggior parte di voi.
Ogni incontro conta
Se c’è una cosa che Bulgasal: Anime Immortali sottolinea più di ogni altra è la natura ciclica delle relazioni, che si tratti di legami famigliari o di separazioni sfortunate, incontri casuali o dettati dal destino. Ogni singolo incontro lascia una cicatrice nell’anima di una persona che un giorno si farà sentire quando quest’ultima si reincarnerà. Sono cicatrici indelebili che, in un modo o nell’altro, troveranno il modo di farsi sentire e di plasmare la persona.
Saldamente legati al loro passato, i personaggi della serie sembrano condannati a ripercorrere perennemente gli stessi sentieri del passato, commettendo di conseguenza gli stessi errori. È quindi lecito chiedersi se qualcuno di loro riuscirà mai ad uscire da questo loop infinito e se riuscirà finalmente a cambiare le cose, liberando una volta per tutte la sua anima da queste cicatrici.
Ogni personaggio è collegato all’altro, in modo più o meno intenso. Ogni singolo personaggio è importante e fondamentale ai fini della trama e con il passare degli episodi ci renderemo conto di quanto siano saldi e forti i loro legami.
Bulgasal: Anime Immortali ci offre una trama davvero complessa ma ben chiara, che diventerà sempre più comprensibile e limpida mano a mano che ci si avvicina alla fine. Ad un certo punto della storia ci troveremo però spaesati: di chi è la colpa? Chi è il cattivo di turno? Sarà davvero complicato rispondere a queste domande perché la serie ci permette di conoscere a fondo ogni singolo personaggio.
Avremo la possibilità di empatizzare con ognuno di loro, fino al punto in cui non sapremo cosa fare. Questo è forse uno degli aspetti più intensi e profondi dell’intero kdrama. Un aspetto che ci permette di rimanere incollati allo schermo fin dall’inizio.
Quindi, perché guardare Bulgasal: Anime Immortali su Netflix?
Bulgasal: Anime Immortali è una storia appassionante, piena di colpi di scena e personaggi che non si trovano spesso. Narra una storia di vendetta e di dolore ma anche di profondi legami famigliari e di crescita. Il kdrama vanta una trama complessa che muta e si costruisce con calma; una trama che si prende il tempo per mostrarci cosa sta succedendo e che ci permette di conoscere a fondo i personaggi.
Ci troviamo davanti ad un prodotto profondo ed epico, pieno di azione e battaglie ma anche momenti delicati il cui scopo è quello di farci riflettere.
È una storia senza tempo e crediamo che dobbiate darle una possibilità. In certi casi le parole non bastano: fatevi rapire dalla sua essenza, proprio come è successo a noi. Bulgasal: Anime Immortali è ora disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix.
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