Chiunque non sia eccessivamente giovane e abbia posseduto un apparecchio televisivo non rimarrà insensibile a una scena, vista chissà quante volte.
Ovvero Raimondo Vianello che, a letto, vorrebbe leggere indisturbato la Gazzetta dello Sport. Ma nell’altra piazza c’è una Sandra Mondaini annoiata e scalpitante, che si lamenta della monotonia della loro vita di coppia e pronuncia il tormentone: “Che barba, che noia!” per concludere, dopo aver augurato la buonanotte al marito, agitando le gambe sotto le lenzuola.
Così, per vent’anni, si è conclusa ogni puntata di Casa Vianello, la sit-com di cui si occupa oggi questa rubrica. Ricordiamo anzitutto cos’era, Casa Vianello. Dopo di che proviamo a individuare almeno i principali motivi di un così duraturo e solido successo di pubblico.
Casa Vianello, le origini
Casa Vianello è stata la sit-com (commedia girata in un’unica ambientazione) più longeva mai prodotta dalla televisione italiana, e questo dovrebbe dire già molto. È andata in onda per vent’anni precisi, dal 1988 al 2007, sempre su Canale 5 tranne le ultime due stagioni, trasmesse da Rete 4. Accennare a cosa fosse Casa Vianello significa dare già conto del primo dei motivi di successo della sit-com. Ci spieghiamo subito meglio, non temete.
Vianello e Mondaini nella parte di se stessi
Raimondo Vianello e Sandra Mondaini sono stati sposati per quarantotto anni e per diversi decenni hanno lavorato assieme. Spesso invitati in coppia in numerose trasmissioni televisive, hanno sempre mostrato la loro acuta e caustica ironia, che volentieri si declinava in una serie di vicendevoli punzecchiature sulla loro intimità. Frecciatine reciproche che, se da un lato ricalcavano alcuni luoghi comuni sulla ripetitività della vita familiare, lasciavano trasparire una formidabile intesa.
Ed ecco che Vianello e Mondaini sul set di Casa Vianello non hanno fatto altro che riportare, esasperandoli, i cliché di una coppia litigiosa, maldestra, spesso un partner sordo alle richieste dell’altro, ma pervicacemente unita. Nonostante certe pulsioni di lui al tradimento, su cui torneremo.
Ogni puntata era appunto girata nell’ipotetica casa dei coniugi Vianello. E si giocava su equivoci e doppi sensi, che coinvolgevano altri personaggi, e che davano vita a situazioni surreali in cui c’era sempre un malcapitato che prendeva botte o si esponeva a figuracce. In tutto questo, la tata (l’attrice e regista Giorgia Trasselli) rappresentava l’ordine e la razionalità, e non a caso veniva ascoltata sempre troppo poco o troppo tardi.
Il finale
Alla luce delle gag che non di rado coinvolgevano le forze dell’ordine, e che comunque mostravano una vita di coppia decisamente varia e avventurosa, acquistava un sapore particolare il finale a cui abbiamo già accennato. Ovvero Sandra Mondaini che si lamenta di una presunta piattezza coniugale e Raimondo Vianello che gradirebbe solo rilassarsi e informarsi sulle ultime notizie sportive.
I luoghi comuni
Ecco: Vianello che sfoglia la Gazzetta dello Sport al termine di ogni puntata, da buon maschio italiano calciofilo, è l’emblema di una quantità di luoghi comuni abilmente disseminata lungo tutte le puntate del programma. Così come la Mondaini, che si lamenta della monotonia della propria esistenza ma non prende mai alcuna decisione drastica.
Inoltre, Vianello è fatalmente attratto da giovani e seducenti vicine di casa, che cerca (come può) di conquistare. Salvo poi retrocedere appena in tempo, prima che la moglie scopra i suoi piani. Per non parlare di certe stereotipizzazioni legate alla provenienza sociale o geografica dei vari comprimari.
Casa Vianello pullulava insomma di luoghi comuni un po’ frusti (e maschilisti) sulla vita di coppia e non solo su quella, in cui probabilmente in molti potevano riconoscersi. E comunque, li si accettava di buon grado per due motivi. Intanto, il garbo con cui questi cliché venivano trattati. Con colori pastello, potremmo dire. Il secondo motivo corrisponde alla principale ragione del successo ventennale della sit-com: Mondaini e Vianello erano due fuoriclasse.
Mondaini e Vianello, due fuoriclasse
Casa Vianello proponeva in fondo storie semplici e nemmeno troppo originali. Però diventavano oro in mano a Mondaini e Vianello, non solo strepitosi singolarmente ma capaci di dare vita a una coppia irresistibile. Lui démodé e modernissimo allo stesso tempo, gentleman e birichino, che si profondeva in un campionario di espressioni degne della miglior comicità britannica.
Non è casuale che, per contrasto, Sandra Mondaini si nascondesse dietro giganteschi occhiali scuri: affidava infatti la propria verve alla gestualità un po’ nevrotica e a un uso sapientissimo del registro acuto della sua vocalità. In mezzo a loro due, in ogni puntata, capitava un disastro, di cui la coppia era allo stesso tempo causa e vittima.
“Che barba, che noia”, insomma.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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