Quando, nel giugno del 2022, abbiamo inaugurato questa rubrica, ve l’abbiamo presentata dicendovi che ogni giovedì vi avremmo parlato di “oggetti di culto tecnologico del recente passato. Che sono stati largamente usati, diventando nei casi più fortunati delle icone della cultura pop.”
Dopo decine di puntate ci è venuta un’idea: spostare la nostra attenzione su trasmissioni televisive degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, altrettanto di culto quanto certi oggetti. Trasmissioni che magari oggi ci sembrano un po’ ingenue o kitsch, ma che hanno avuto un vastissimo successo, al punto che in alcuni casi (come per il programma di cui vi parleremo oggi) sono state riprese proprio nel recentissimo passato.
Con Il pranzo è servito siamo dunque pronti a introdurvi La macchina del tempo-TV edition.
Il pranzo è servito
Chiariamo subito una cosa, prima di litigare. Se de Il pranzo è servito vogliamo davvero parlare, accettiamo che lo si faccia solo per il programma condotto da Corrado.
D’accordo: per dovere di cronaca vi diremo anche chi lo ha presentato successivamente.
Il pranzo è servito è andato in onda, condotto appunto (oltre che co-ideato) da Corrado Mantoni, dal 1982 al 1990.
Nel triennio 1990-1992, la trasmissione è stata affidata a Claudio Lippi, e dal 1992 al 1993 a Davide Mengacci. Ma sotto Mengacci il nome è mutato in La cena è servita, e – va da sé – la messa in onda è diventata serale.
Il successo del programma non è stato certo dimenticato, anzi: nel 2021 Flavio Insinna ha condotto un’edizione piuttosto fedele a quelle storiche. Nonostante la buona audience, il programma-revival non è stato replicato.
Ma cos’era Il pranzo è servito?
Presi dal ricordo (e con la sigla che continua a ronzarci in testa) ce ne stavamo quasi dimenticando: cos’era Il pranzo è servito?
Si trattava di un quiz televisivo a premi, in cui si sfidavano due concorrenti. I quali erano messi di fronte a due tipi di prove. Nel primo caso, dovevano rispondere alle classiche domande di cultura generale. Ma, ecco uno dei segreti del successo della trasmissione, non mancavano prove che impegnavano fisicamente i due sfidanti.
C’erano poi, nella fase conclusiva di ogni puntata, tre domande finali.
Ma la seconda (tanto splendida quanto sadica) metà del funzionamento del gioco era rappresentata dal mitico tabellone che campeggiava alle spalle dell’altrettanto mitico Corrado.
Dopo ogni risposta esatta la ruota girava, e compariva una delle seguenti vivande: primo, secondo, formaggio, dolce o frutta. A cui si aggiungevano il jolly (il concorrente sceglieva una vivanda a proprio piacimento) e la dieta (la spiegazione è superflua).
A ogni risposta esatta, il concorrente assisteva al giro della diabolica ruota, che finiva per mostrare una delle sette opzioni. Scopo del gioco era quello di completare il menu, dal primo alla frutta, o comunque di completarlo il più possibile.
Ogni piatto equivaleva a un certo numero di calorie, e dunque a un diverso valore in denaro.
Il successo
Il pranzo è servito ha avuto un grande e immediato successo di pubblico.
Al punto che già nel 1983 la Editrice Giochi ha messo sul mercato l’omonimo gioco da tavolo. La trasmissione è stata poi esportata in Spagna, su Telecinco.
L’intuizione geniale è stata quella di conquistare una fascia oraria, quella del pranzo, sin lì poco battuta. Ma che in effetti assicurava una massiccia presenza di pubblico, dal momento che moltissime famiglie italiane a quell’ora si ritrovavano riunite (e coi nasi incollati alla TV).
La formula leggera e ironica, poi, a differenza ad esempio dei telefilm, consentiva di tenere un occhio al programma e un occhio al piatto. Programma che appunto, altra trovata intelligente, parlava proprio del pranzo.
- Il celebre programma TV "Il Pranzo è servito" si trasforma in un gioco da tavolo divertente e coinvolgente!
- Sfida i tuoi amici rispondendo alle domande e guadagnando tutte le diverse "portate" del pranzo... solo così potrai...
- Chi avrà il maggior numero di portate sarà giudicato vincitore!
Corrado
Ma non c’è alcun dubbio sul fatto che gran parte del successo de Il pranzo è servito è da attribuire all’impareggiabile Corrado.
Il quale si presentava immancabilmente in doppiopetto, con la sua voce impostata da attore degli anni Cinquanta, e conduceva col suo ben noto garbo. E con quell’ironia fintamente svagata del signorotto inglese capitato per sbaglio in un contesto festoso e chiassoso.
Corrado imponeva una cornice seriosa a una serie di domande e giochi spesso paradossali, che mettevano i concorrenti in imbarazzo intellettuale o fisico. E il presentatore lì, a commentare impassibile, salvo lasciarsi andare (di rado) a qualche sua misuratissima e coinvolgente risata.
Insomma: Il pranzo è servito, per formula, ritmo e conduzione, è stato uno tra i primi e più brillanti esempi di programma per famiglie, leggero e rassicurante.
Di tutti i suoi nipotini parleremo nelle prossime puntate.
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