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Causeway: com’è il film con Jennifer Lawrence

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Dopo un periodo di assenza dalle scene, parzialmente interrotto da Don’t Look Up, Jennifer Lawrence torna al cinema con Causeway, progetto intimo dall’anima indie prodotto dalla A24 e acquistato da Apple, che lo distribuirà sulla propria piattaforma Apple TV+ a partire dal prossimo 4 novembre. L’attrice vincitrice dell’Oscar si allontana dalle grandi produzioni per tornare alle atmosfere della prima parte della sua carriera (e in particolare a The Burning Plain – Il confine della solitudine e Un gelido inverno, grazie a cui conquistò i primi riconoscimenti in ambito internazionale), in un dramma dalla chiara impostazione teatrale, ambiente da cui proviene la regista Lila Neugebauer, alla sua opera prima cinematografica.

Causeway ha per protagonista l’ingegnere militare Lynsey (Jennifer Lawrence), alle prese con una difficile riabilitazione fisica e psicologica dopo una grave lesione cerebrale subita a causa di un’esplosione in Afghanistan. Riacquisita la capacità motoria, Lynsey torna a casa della madre a New Orleans, in quanto temporaneamente inabile a tornare sul campo di battaglia. Qui trova un lavoro come pulitrice di piscine e fa la conoscenza di James Aucoin (Brian Tyree Henry), con cui instaura un’amicizia sempre più profonda. Man mano che la conoscenza prosegue, emerge il doloroso passato dell’uomo, e la stessa Lynsey si trova a fare i conti col fatto che l’ordigno esploso vicino a lei in Afghanistan non è l’unico grave trauma della sua vita.

Causeway: Jennifer Lawrence in un intenso dramma sul trauma e sulle sue conseguenze

Al centro di Causeway c’è il trauma, tema particolarmente sentito dall’umanità intera dopo gli ultimi difficili anni. Sfruttando il valido lavoro in sceneggiatura di Luke Goebel, Ottessa Moshfegh ed Elizabeth Sanders, Lila Neugebauer mette in scena un’opera minimale ma intrisa di umanità, lavorando sull’idea che il trauma non si limita a uno specifico evento e alle sue conseguenze, ma spesso funge anche da catalizzatore per dolori precedenti e da ineludibile sprone per portare verso traiettorie inedite le nostre esistenze.

Un concetto che emerge chiaramente nell’incontro di anime fra Lynsey e Aucoin, entrambi costretti a convivere col tormento interiore e alle prese con una socialità pressoché inesistente. I due si annusano, si osservano e lentamente cominciano ad aprirsi l’un l’altro, scoprendo lati del proprio carattere e del proprio percorso esistenziale che loro stessi ignoravano. Aucoin si confronta così con un incidente automobilistico che ha segnato la sua famiglia, mentre Lynsey ritrova un rapporto col fratello incarcerato, con cui comunica con la lingua dei segni in una toccante scena che riporta inevitabilmente alla mente CODA – I segni del cuore, anch’esso targato Apple.

I due protagonisti trovano reciprocamente una stampella psicologica a cui appoggiarsi nel loro cammino verso la ripresa della propria vita. Ma per chi sta riprendendo a camminare l’equilibrio è sempre precario, e Lynsey e Aucoin non fanno differenza. Il loro rapporto basato sull’implicito e sul non detto inciampa così su un aspro confronto verbale in piscina, dove vengono a galla tensioni e malesseri. Una sequenza fondamentale per gli equilibri narrativi, diretta con intelligenza da Lila Neugebauer e interpretata con notevole intensità dai protagonisti.

Causeway: Jennifer Lawrence fra Un gelido inverno e Il lato positivo

Jennifer Lawrence dà nuovamente prova delle sue abilità recitative con una prova di sottrazione e controllo, con qualche punto di contatto con quella da Oscar de Il lato positivo. Brian Tyree Henry non è da meno, e si rivela un perfetto contraltare di Lynsey, che accompagna con emotività e profondità dialogica, trasformando la gentilezza e le disponibilità in basi su cui costruire un difficile rapporto.

Non c’è nulla davvero al posto sbagliato in Causeway, e anche le numerose scene che coinvolgono Jennifer Lawrence e le piscine sono in fondo coerenti con la spinta rigeneratrice e purificante sottesa dall’elemento acquatico. Si percepisce chiaramente la volontà di Lila Neugebauer di essere il più rispettosa possibile nei confronti di una tematica così sentita, nonché il desiderio di giocare sul sicuro, comune a molte opere prime. Lo spirito indie emerge nei dialoghi, sempre in bilico fra comicità e dramma, e nel modo con cui Causeway si approccia ai rapporti sentimentali e familiari, tutt’altro che banale ed estremamente libero. Al tempo stesso, si sente però la mancanza di una scintilla di scorrettezza, di una scheggia di follia capace di fare detonare una storia che al contrario cerca sempre l’equilibrio fra rabbia, depressione, compassione e solidarietà.

Mettere da parte la corazza

«I can’t beat it» (“non posso sconfiggerlo”), ammette Casey Affleck in una toccante scena di Manchester by the Sea, uno dei migliori film recenti sul trauma e sulla sua elaborazione. Causeway ribadisce questo concetto, ma ci dice anche che non c’è niente di male a mettere per una volta da parte la nostra corazza e ad aprirsi al supporto altrui e alla condivisione delle proprie difficoltà, magari con una confezione di birre da sei in mano.

Dopo la presentazione nel corso della Festa del Cinema di Roma 2022, Causeway arriverà su Apple TV+ il 4 novembre.

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