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10 consigli per studiare a distanza rimanendo protetti

In queste settimane, a causa della delicata situazione nella quale purtroppo ci troviamo, si parla sempre più spesso di didattica a distanza. Diventata ormai la normalità per molti studenti.  Ecco i consigli di Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia, per difendersi dai cybercriminali durante la didattica a distanza.

È fondamentale mantenere la sicurezza delle piattaforme di didattica, per contrastare i cybercriminali

Così come altre tecnologie utilizzate in questo periodo, anche gli strumenti per la didattica a distanza erano già presenti sul mercato da diverso tempo. E sono molto simili a quelli che le aziende hanno implementato per lo Smart Working. La differenza principale è che una buona parte delle organizzazioni che si erano già dotate di queste piattaforme aveva scelto implementazioni commerciali, mentre chi ha dovuto rincorrere la situazione di emergenza ha optato per quelle che sono le versioni di prova o limitate dei differenti prodotti presenti sul mercato.

Questo aspetto è importante e va tenuto in considerazione, perché la disponibilità di funzioni nelle versioni di prova dei prodotti è limitata rispetto all’upgrade commerciale e questo impatta anche sulla componente security.

I problemi di sicurezza legati alla didattica a distanza sono molteplici e spaziano dalla security intrinseca offerta dalla piattaforma scelta, ai problemi legati alla privacy e al controllo di chi si collega. Passando per i problemi relativi al Copyright dei documenti condivisi su queste piattaforme. Infine, si devono tutelare i minori e le persone che utilizzano la piattaforma, per evitare che durante la didattica a distanza ci siano attacchi da parte dei cybercriminali.

Come utilizzare in maniera sicura queste piattaforme? Dieci consigli pratici

I dieci consigli di Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia.
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La regola base è evitare di diffondere troppe informazioni personali

In generale, è importante evitare il più possibile di disseminare online troppe informazioni. Queste potrebbero essere sfruttate per campagne mirate di phishing e colpire gli utenti con malware o ransomware, chiedendo poi riscatti in denaro per sbloccare i computer.

Oggi esiste però anche un altro rischio, quello dei deepfake. I cybercriminali potrebbero impossessarsi degli audio e dei video sparsi online per produrre video falsi, ad esempio utilizzando un insegnante per fargli lanciare comunicazioni o notizie falsi agli studenti, che a loro volta potrebbero vedere il loro volto utilizzato in altre campagne maligne.

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