Coronavirus e 5G: cos’hanno in comune? Niente. Questo può sembrarvi piuttosto ovvio ma non è così in Gran Bretagna dove si è diffusa una fake news che associa le reti di nuova generazione al Covid-19. Cerchiamo quindi di capire com’è nata e cosa prevede questa assurda teoria del complotto.
Coronavirus e 5G: la nascita della teorie del complotto
La teoria del complotto sul Coronavirus e il 5G è nata pochi giorni fa quando il Daily Star ha pubblicato un articolo che sosteneva l’esistenza di una correlazione tra la pandemia e la trasmissione del segnale elettromagnetico delle torri radio. Il tutto corredato da prove assolutamente non scientifiche.
Le due teorie del complotto
Ad essere onesti le teorie del complotto paiono essere due. E sì, sono una più strana dell’altra.
La prima sostiene che il segnale 5G sia in grado di abbassare o sopprimere il nostro sistema umanitario togliendo ossigeno dell’aria.
La seconda va molto oltre: secondo questa contorta ipotesi i virus sarebbero in grado di comunicare tra loro attraverso le onde radio e sfrutterebbe le infrastrutture create per la nuova rete mobile per scambiarsi messaggi.
Teorie assurde ma conseguenze reali
La diffusione di questa notizia è stata infatti seguita da anomali incendi alle torri 5G di Birmingham, Liverpool e Melling, nel Merseyside. Ad accompagnarli una serie di video comparsi su Facebook e YouTube in cui si vedono gruppi di persone attaccare le strutture.
La polizia inglese ha quindi aperto le indagini, mentre il direttore del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, Stephen Powis, ha dichiarato: “Sono assolutamente indignato e disgustato dal fatto che la gente si scagli contro le infrastrutture di cui abbiamo bisogno per affrontare questa emergenza.”
Vi ricordiamo infatti che le torri 5G supportano la comunicazione online, vitale in questo periodo di isolamento sociale.