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Deep Nostalgia, l’app che anima le foto dei defunti

Con Deep Nostalgia i defunti torneranno a muoversi. Nulla di esoterico, molto di tecnologico: grazie a un’applicazione basata sull’intelligenza artificiale, creata da MyHeritage e dalla startup D-ID, i volti ritratti in fotografie d’epoca potranno animarsi virtualmente.

Deep Nostalgia, e il passato ritorna a “vivere”

Due aziende israeliane, MyHeritage e D-ID, hanno presentato nei giorni scorsi un’app geniale, divertente e anche un po’ inquietante. Si tratta di Deep Nostalgia, una tecnologia che grazie all’intelligenza artificiale anima vecchie foto. Il volto ritratto, per qualche secondo, accennerà un sorriso, batterà le palpebre, compirà piccoli movimenti.

Chi ha assistito alla presentazione del progetto ha visto per la prima volta come avrebbero ammiccato personaggi come Charles Baudelaire, Giuseppe Garibaldi, la Regina Vittoria, Abraham Lincoln, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi.

Funzionamento e ambiti di utilizzo

Nel mostrare per la prima volta il progetto, sono stati scelti volti di personaggi celebri del passato, per ottenere un effetto dirompente. Tuttavia, Deep Nostalgia è pensata soprattutto per un uso privato, o per meglio dire intimo. L’idea è quella che, attraverso questo servizio, chiunque possa vedere muoversi i propri cari che non ci sono più. Perché ciò avvenga è sufficiente possedere una fotografia che si vuole animare, creando così un breve video condivisibile.

Deep Nostalgia si basa su una serie di complessi algoritmi che analizzano il volto ritratto nell’immagine caricata, a seconda dell’orientamento della testa e della direzione degli occhi. Nel passo successivo, il volto verrà associato a uno dei video preregistrati: per ciascun ritratto verrà selezionato il video che garantirà l’effetto più realistico. Le fotografie scelte per la creazione del minivideo potranno in precedenza essere migliorate grazie all’applicazione MyHeritage in Color.

La registrazione a Deep Nostalgia è gratuita e garantisce un periodo di prova di quattordici giorni senza costi aggiuntivi.

Le due aziende coinvolte

Deep Nostalgia è stata creata da due aziende israeliane, MyHeritage e D-ID, che prima di lanciare la tecnologia l’hanno testata sui propri dipendenti. L’app, precisano le due società, non potrà essere utilizzata per caricare immagini di persone viventi. Il rischio sarebbe evidentemente quello di creare (e magari diffondere) deepfake di qualcuno. Per questo, Deep Nostalgia non prevede la possibilità della sintesi vocale.

MyHeritage è un sito di ricerche genealogiche con milioni di utenti in tutto il mondo. E D-ID è una startup che si occupa di privacy nell’ambito delle tecnologie di riconoscimento facciale. Viene da pensare che dalla loro collaborazione non poteva che nascere una tecnologia come Deep Nostalgia.

Il fondatore e CEO di MyHeritage ha espresso in un comunicato tutta la sua soddisfazione per il progetto. Dove si esprime così: “Vedere i volti dei nostri antenati prendere vita in una simulazione video ci permette di immaginarli come sono esistiti nella realtà e offre un nuovo modo di connetterci alla nostra storia famigliare”.

Deep Nostalgia: le controversie

La liceità o meno di “rianimare” i defunti è espressa nelle faq del sito di  MyHeritage. Dove si legge che “alcuni amano il servizio Deep Nostalgia e lo considerano magico, altri lo trovano spaventoso e spiacevole. In effetti i risultati possono essere controversi ed è difficile restare indifferenti di fronte a questa tecnologia, che è pensata per un uso nostalgico, cioè per riportare in vita i nostri cari”.

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I precedenti

I più giovani possono sorridere pensando che Deep Nostalgia ci porta dritti nel mondo fatato di Harry Potter, dove le fotografie si animano. Non deve però sfuggire che i tentativi di contrastare la morte con la tecnologia, seppur virtualmente, portano con sé significati profondi. Sono cioè il segnale di un’epoca in cui si ha la sensazione illusoria di poter arrivare dappertutto, proprio grazie alla tecnologia. Da una parte c’è il sogno di spingersi sempre più lontano (si pensi all’ossessione di Elon Musk per consentire all’uomo di vivere su Marte). E dall’altra c’è il desiderio, con tecnologie come Deep Nostalgia, di rimuovere o di sconfiggere la morte.

Sono recentissime le notizie di un uomo che “rincontra” la moglie morta per mezzo della realtà virtuale, e di una mamma che fa lo stesso con la propria figlia scomparsa.

Se è evidente che la tecnologia dovrà presto interrogarsi sui suoi limiti etici, sarebbe altrettanto urgente auspicare una civiltà meno concentrata sui sogni di onnipotenza e più capace di accettare i limiti della natura umana. Ma su questo secondo aspetto la tecnologia non può davvero aiutare.

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