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Cosa ci dobbiamo aspettare dal dialogo strategico tra Europa e industria automobilistica

Von Der Leyen apre al dialogo con i costruttori del settore: sul tavolo il futuro dell’industria

Il 27 novembre 2024, durante un discorso al Parlamento europeo, Ursula Von Der Leyen ha annunciato un’iniziativa chiave: un “Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica“. Il suddetto dialogo è stato lanciato ufficialmente per gennaio 2025. Ma di cosa si tratta?

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Fonte: Depositphotos

Il dialogo tra UE e industria dell’auto

L’industria automobilistica europea si trova di fronte a una delle sfide più ardue della sua storia. Tra la crescente concorrenza dei produttori cinesi, il rapido avanzamento della transizione verso i veicoli elettrici e le rigide normative europee sulle emissioni, il settore – una volta baluardo della competitività continentale – rischia di perdere terreno.

L’apertura al dialogo di Ursula Von Der Leyen rappresenta quindi una risposta urgente e strutturata per affrontare una crisi che non è solo economica, ma anche strategica e sociale.

Il Dialogo strategico mira infatti a creare raccomandazioni concrete per rafforzare la competitività dell’industria europea, accelerare la de-carbonizzazione e garantire che il futuro delle automobili rimanga saldamente radicato in Europa.

Tra gli obiettivi principali del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea emergono diverse priorità interconnesse, mirate a garantire la competitività globale, la sostenibilità ambientale e il progresso tecnologico del settore.

Gli obiettivi principali

Si parte con innovazione e digitalizzazione al centro di questa visione. Sfruttare tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la guida autonoma non solo rivoluzionerà la produzione, ma trasformerà anche l’esperienza del consumatore insieme alla digitalizzazione.

Si passa poi alla decarbonizzazione e la sostenibilità ambientale, che rappresentano un’altra priorità chiave. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici europei, è infatti necessario adottare un approccio tecnologico aperto, che non si limiti all’elettrificazione ma consideri anche soluzioni come i biocarburanti, l’idrogeno verde e le batterie di nuova generazione.

Un elemento imprescindibile sarà lo sviluppo di infrastrutture adeguate per la ricarica e la distribuzione energetica, in grado di sostenere la crescente domanda senza ostacolare il progresso.

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Fonte: Depositphotos

Cruciale anche l’attenzione al mercato del lavoro. Le trasformazioni tecnologiche e ambientali avranno un impatto significativo sull’occupazione, richiedendo piani ambiziosi di formazione e riqualificazione per i lavoratori. Preparare la forza lavoro europea alle nuove sfide tecnologiche significa mantenere un equilibrio tra creazione di nuovi posti di lavoro e salvaguardia di quelli esistenti saranno fondamentali per una transizione equa e inclusiva.

Tra i pilastri strategici c’è poi la modernizzazione del quadro normativo europeo. L’industria chiede ormai da tempo che le normative attuali vengano rese più flessibili e dinamiche, anche per permettere alle aziende di reagire tempestivamente alle evoluzioni del mercato globale.

Infine, la resilienza finanziaria e il rafforzamento della catena del valore sono essenziali per la protezione dell’industria automobilistica dalle crescenti pressioni globali. Investimenti robusti in ricerca e sviluppo, incentivi per la collaborazione tra aziende e sostegno economico ai progetti innovativi saranno il motore di una strategia che punta a consolidare il ruolo dell’Europa come leader mondiale nel settore automobilistico.

La crisi dell’auto in Europa

L’annuncio del Dialogo strategico arriva in un momento critico per l’industria europea che, nonostante l’introduzione dei dazi, fatica a contrastare la concorrenza cinese. La Cina infatti, grazie a politiche governative aggressive, ha creato un ecosistema industriale capace di produrre veicoli elettrici a costi competitivi, sfidando le aziende europee non solo sul fronte del prezzo, ma anche in termini di tecnologia e innovazione.

Di conseguenza, la transizione verso la mobilità elettrica, fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, sta incontrando notevoli difficoltà. In Europa, le vendite di veicoli elettrici sono ferme al 13% della quota di mercato, un dato decisamente insufficiente a sostenere il cambiamento richiesto dalle normative europee.

Tra le cause di questa stagnazione si annoverano anche infrastrutture di ricarica ancora insufficienti, i costi elevati dei veicoli elettrici e la diffidenza del pubblico riguardo all’affidabilità e convenienza di questi mezzi.

La necessità di flessibilità

Luca de Meo, Presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) e CEO del Gruppo Renault, ha sollecitato un intervento immediato, sottolineando che “il tempo stringe” e che senza un’azione tempestiva il rischio di danni irreversibili alla competitività e all’occupazione è concreto.

La mancanza di flessibilità normativa potrebbe infatti costare all’industria fino a 16 miliardi di euro in investimenti persi, secondo l’ACEA. Il Dialogo strategico, quindi, non si limiterà a identificare le sfide, ma si concentrerà anche sulla proposta di soluzioni pratiche.

E la Commissione europea ha delineato alcune aree prioritarie per affrontare la situazione. In particolare l’innovazione tecnologica, attraverso l’intelligenza artificiale, i sistemi di guida autonoma e l’analisi dei dati, saranno fondamentali per mantenere la competitività.

Infine, la Commissione ha indicato la necessità di semplificare la normativa, adottando un approccio più flessibile in grado di adattarsi alle esigenze del settore. Una regolamentazione dinamica potrebbe incentivare l’innovazione, riducendo al contempo il rischio di sanzioni che ostacolerebbero gli investimenti.

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Fonte: Depositphotos

Coinvolgimento e cooperazione tra gli attori

Il Dialogo strategico riunirà un ampio spettro di attori, tra cui costruttori, fornitori di infrastrutture, sindacati, associazioni imprenditoriali, e rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo.

La cooperazione tra queste parti è fondamentale per creare una strategia condivisa, che possa affrontare le sfide del settore. Un esempio di questo approccio è il “Tavolo Stellantis” in Italia, che ha dimostrato l’importanza di coinvolgere tutte le parti interessate. Bruxelles ha l’intenzione di replicare questo modello su scala continentale, organizzando incontri tematici presieduti dai membri della Commissione responsabili delle diverse aree.

Tra i temi più dibattuti, la normativa sulle emissioni occupa un posto centrale. L’Europa ha fissato l’obiettivo di fermare le immatricolazioni di auto con motori a combustione entro il 2035, ma la rigidità delle attuali normative potrebbe ostacolare la transizione. Luca de Meo ha sottolineato che, in un sistema ben funzionante, “pagare le sanzioni dovrebbe essere l’eccezione, non la norma”, evidenziando come le sanzioni pesanti – 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite – possano penalizzare l’industria.

Un altro tema cruciale è l’uso dei biocarburanti, che, se inclusi nella lista delle fonti di energia pulita, potrebbero rappresentare un cambiamento fondamentale per l’Europa. La revisione del regolamento previsto per il 2026 potrebbe essere anticipata al 2025, aprendo nuove opportunità per Paesi come l’Italia, che è leader proprio nella produzione di biocarburanti.

La strada verso il 2050

L’obiettivo finale dell’industria europea è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ma per farlo è necessaria una transizione che mantenga la competitività e garantisca una crescita sostenibile. La Commissione europea ha enfatizzato che il futuro dell’industria automobilistica deve essere radicato in Europa, unendo innovazione, sostenibilità e resilienza.

Il Dialogo strategico rappresenta quindi un’opportunità cruciale per affrontare le sfide attuali e trasformarle in vantaggi, ma il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità di coniugare tutti questi elementi in modo efficace.

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Source
Dialogo strategio UE

Autore

  • Ileana Dugato

    Il telecomando in una mano, il joystick nell’altra, un libro sul comodino e quattro ruote per sfrecciare con stile al volante con la sua playlist di fiducia in sottofondo. Ama digitare sulla tastiera, bere tisane e tifare Ferrari.

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