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Google dà un’indennità ai propri dipendenti per facilitare il lavoro da casa

Google si sta unendo alle altre società che pianificano un ritorno in ufficio dei propri dipendenti, ma la strategia potrebbe sembrare più elaborata della maggior parte delle aziende.

I dipendenti di Google torneranno in ufficio gradualmente

L’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, ha delineato una tabella di marcia che permetterà alla maggior parte dei dipendenti di lavorare da casa per il resto del 2020. Come conseguenza, l’azienda sta fornendo un‘indennità di $1.000 al personale. Questo dovrebbe aiutarli per l’acquisto di dispositivi, mobili da ufficio e altre attrezzature necessarie per il lavoro da casa. Anche se la cifra potrebbe non coprire tutto, dovrebbe comunque essere un grosso aiuto per i lavoratori che hanno bisogno di materiale nuovo.

Ci saranno dei turni a rotazione

Se la situazione sanitaria sarà in miglioramento come ora, il ritorno dei dipendenti in azienda inizierà il 6 luglio. Ci saranno dei turni “a rotazione” in cui ad ogni turno si presenterà il 10% dei lavoratori. “Un dipendente può entrare solo una volta ogni due settimane”, ha detto Pichai. Si prevede, poi, che i turni aumenteranno al 30% entro settembre. Ci saranno misure di sicurezza “rigorose”, tra cui distanza sociale e pulizia, e solo coloro che hanno assolutamente bisogno di entrare in ufficio saranno invitati a presentarsi. La presenza in ufficio sarà volontaria per tutto il 2020.

Parte di questa politica è condivisa con altre aziende, come Facebook, Amazon e Microsoft, che permetteranno il lavoro da casa fino alla fine dell’anno. Tuttavia Google non vede il lavoro da remoto con entusiasmo come Twitter, che consentirà alla maggior parte dello staff di lavorare da casa a tempo indeterminato. Alcuni dei successi del gigante di Internet vengono proprio da “incontri casuali in ufficio”, ha spiegato Pichai, e i lavoratori potrebbero risentire della perdita di connessione umana. Google sta studiando gli effetti dell’improvviso passaggio al lavoro da casa e come obiettivo ha una “maggiore flessibilità complessiva”. Questo potrebbe includere più lavoro da remoto, ma sicuramente non è pronta ad abbandonare del tutto gli uffici fisici e la strategia che ha messo in atto ne è la prova.

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