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Diplomazia digitale: la sicurezza informatica oltre i confini

Diplomazia digitale: la disciplina che unisce la relazione fra nazioni e la sicurezza informatica. Un connubio complicato che Kaspersky ha voluto affrontare con una serie di incontri. In cui ci si è chiesto tra l’altro anche se è possibile per tutti i Paesi dell’Unione Europea mettersi d’accordo per gestire la cybersecurity di infrastrutture critiche, come per esempio la sanità.

Diplomazia Digitale al centro dell’evento Kaspersky

Gli ultimi mesi hanno messo a dura prova la sicurezza informatica di tantissime aziende con dipendenti in smart working. Ma anche di istituzioni e realtà governative. Come evidenziato dagli attacchi informatici di alcune infrastrutture europee preposte alla distribuzione del vaccino del coronavirus, una risposta comune è urgente. Per questo motivo Kaspersky ha invitato a parlare non solo i propri esperti di sicurezza come Ivan Kwiatowsky, ma anche l’ambasciatrice svizzera Nadine Olivieri Lozano e Neil Walsh, a capo della sezione deputata al monitoraggio dei crimini informatici all’ONU. A fare da contraltare Stefano Soesanto, Senior Cyber Defense Researcher di CSS/ETH Zurich.

Gli hacker non conoscono confini

Il motivo per cui gestire questi attacchi è così complesso è che i cybercriminali non rispettano i confini dei Paesi. Purtroppo però le nazioni non sempre collaborano come dovrebbero nella lotta al cyber-crimine. Secondo Olivieri Lozano una buona pratica per tutti sarebbe “creare un flusso di informazioni condivise e formare un collegamento fra Governi e addetti alla sicurezza”.

Walsh concorda ma spiega che al momento non facciamo abbastanza. Una situazione esasperata dal fatto che, se una volta i possibili attaccati informatici venivano da pochi Stati e poche entità, ora la platea di possibili hacker si è molto ampliata. Serve un approccio cross government per tenere le fila e affrontare questa minaccia. Kwiatowsky spiega che anche le aziende possono aiutare, adottando una maggiore trasparenza. Ma servono anche politiche più specifiche e chiare nei termini.

La situazione è complicata. Ma la creazione di enti come Europol dimostra che è possibile far rispettare la legge attraverso i confini nazionali: serve la volontà di collaborare e la capacità tecnica. In questo modo, attacchi come quelli alla supply chain del vaccino non fanno così paura. Trovate un resoconto completo dell’intervento sul blog di Kaspersky.

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