Il produttore di droni cinese DJI ha appena dichiarato che smetterà di vendere temporaneamente droni alla Russia, per evitare che tali dispositivi vengano usati in combattimento. Si tratta della prima azienda cinese di grandi dimensioni che prende provvedimenti di questo genere contro la Russia, dato che fino a questo momento lo stato si è tenuto in una posizione neutrale.
DJI non venderà droni alla Russia
Se si tratti di un caso isolato o dell’inizio di una tendenza vera e propria, per ora è troppo presto per dirlo, ma sicuramente si tratta di un buon segno, vista l’importanza della Cina nell’ambito dei rifornimenti di cui la Russia ha bisogno per portare avanti la sua guerra, anche se DJI ha voluto comunque stemperare i toni. Ecco cosa ha dichiarato la società:
“DJI aborra qualunque uso dei nostri droni che possa causare danno e abbiamo temporaneamente sospeso le vendite in questi Paesi per accertarci che nessuno usi i nostri droni in combattimento”. La compagnia ha quindi specificato che “non è una presa di posizione su qualunque Paese, ma una presa di posizione rispetto ai nostri principi”.
Nelle ultime settimane sono emerse delle registrazioni che avevano mostrato proprio i droni dell’azienda cinese impegnati in varie operazioni militari russe in Ucraina, anche se, stando a quando dichiarato da DJI stessa, tali droni non dovrebbero essere adatti ad essere usati per fini bellici. Mykhailo Fedorov, vice ministro ucraino, aveva proprio chiesto chiarimenti alla compagnia qualche giorno fa.
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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API