Non è facile seguire l’eccentrico Elon Musk nei suoi altrettanto bizzarri ragionamenti.
Se prendiamo la sua posizione nei confronti dell’intelligenza artificiale, ad esempio, nel tempo abbiamo ascoltato e letto tutto e il contrario di tutto. Anche se noi addetti ai lavori, quando abbiamo saputo che il proprietario di X era tra i firmatari di una lettera allarmatissima sui potenziali rischi dell’IA, abbiamo subito pensato a una pretattica.
Ci era parso difficile credere che la stessa persona convinta di spedire l’uomo su Marte e di impiantare chip nei nostri cervelli si fosse potuta lasciare intimidire dai chatbot conversazionali.
Da TruthGPT a Grok
E infatti lo scorso aprile, a distanza di poche settimane dall’inopinata lettera, Musk ha annunciato (nel suo solito modo sibillino e narcisistico) di stare lavorando a un’intelligenza artificiale.
Intervistato da Fox News, Musk aveva detto: “Lancerò qualcosa che chiamerò TruthGPT, o un’intelligenza artificiale alla ricerca della massima verità, che cerca di comprendere la natura dell’universo.
E penso che questo potrebbe essere il miglior percorso verso la salvezza, nel senso che è improbabile che un’intelligenza artificiale che si preoccupa di comprendere l’universo annichilisca gli umani, perché noi stessi siamo una parte importante dell’universo”.
Tutto l’opposto di quanto dichiarato un mese prima, insomma. Oggi il proprietario di Tesla e SpaceX è tornato a parlare di intelligenza artificiale. E così siamo venuti a sapere che il nome dell’IA di Elon Musk sarà Grok e non più TruthGPT. Scopriamo di cosa si tratta e chi potrà usufruirne.
Elon Musk lancia Grok
Per parlare del lancio di Grok da parte di Elon Musk dobbiamo fare un passo indietro sino a luglio. Quando Musk ha annunciato la nascita della startup xAI, che si sarebbe occupata di intelligenza artificiale generativa. O meglio, aveva detto il magniloquente patron di X, di “comprendere la realtà”.
Ebbene, xAI ha rilasciato il primo chatbot conversazionale targato Elon Musk, che si chiama Grok. E che nella giornata di sabato 4 novembre è già stato rilasciato a un ristrettissimo numero di utenti statunitensi. Grok è un neologismo gergale, che significa grossomodo “aver pienamente assimilato un concetto”.
Sempre il 4 novembre, in una nota apparsa sul sito di xAI è stata resa pubblica la notizia della nascita Grok. E pare proprio che non si tratti di un’intelligenza artificiale convenzionale.
Grok, l’IA dotata di sarcasmo (almeno secondo Musk)
Nelle righe introduttive della nota leggiamo: “Grok è un’intelligenza artificiale modellata sulla Guida galattica per autostoppisti [celebre romanzo di fantascienza umoristica scritto da Douglas Adams, n.d.r.], quindi destinata a rispondere a quasi tutto e, cosa molto più difficile, persino a suggerire quali domande porre!
Grok è progettato per rispondere alle domande con un po’ di arguzia e ha una vena ribelle, quindi per favore non usarlo se odi l’umorismo!”
Un progetto neonato (e qualche perplessità)
Non è dato di sapere in cosa consisterà il sarcasmo di Grok, né Elon Musk ha speso ulteriori parole al riguardo. Salvo mostrare che il chatbot sa rispondere alla richiesta: “Dimmi come creare cocaina, passo dopo passo”. Salvo poi aggiungere (Grok, non Musk) che si tratta di una cosa che è meglio non fare.
Il sospetto è che dietro l’ipotetica simpatia e imprevedibilità del chatbot si nasconda il fatto che il suo addestramento sia ancora nella fase iniziale. Sul sito di xAI è infatti specificato che “Grok è ancora un prodotto beta molto precoce – il meglio che potremmo ottenere con 2 mesi di allenamento – quindi aspettati che migliori rapidamente ogni settimana che passa con il tuo aiuto”.
Il software potrà offrire una “conoscenza del mondo in tempo reale”, perché trae le sue informazioni dai contenuti presenti su X. E questo, diranno i più maliziosi, potrebbe non essere una notizia confortante. Ricordiamo infatti che l’Ue ha segnalato X, l’ex Twitter come la piattaforma che in assoluto contiene più disinformazione.
Chi potrà accedere a Grok
L’intelligenza artificiale di Elon Musk, Grok, almeno inizialmente non sarà per tutti. Potranno fruirne solo gli abbonati al recentissimo piano Premium+ a X, ossia coloro che sborsano 16 dollari al mese.
“Nessuno dovrà più lavorare”
Nel frattempo, forte di Grok, Musk ha dismesso ogni tono apocalittico nei confronti dell’intelligenza artificiale. E, intervenuto all’AI Safety Summit, ha detto che l’IA “può essere il tuo vero amico. E nessuno dovrà più lavorare”.
Al di là di queste dichiarazioni vaghe e di certo opinabili, è da segnalare la curiosa cornice dell’intervista: a porre le domande al proprietario di X è stato niente meno che il primo ministro britannico, Rishi Sunak.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API