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Evasione fiscale: intelligenza artificiale al servizio dell’Agenzia delle Entrate

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L’evasione fiscale in Italia ha un nemico in più: l’intelligenza artificiale. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, consentirà all’Agenzia delle Entrate di intercettare chi non paga le tasse.

Scopriamo i dettagli del progetto dal nome un po’ impegnativo, “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy”.

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Evasione fiscale e intelligenza artificiale: il progetto del Fisco italiano

L’Agenzia delle Entrate lo ha annunciato sul proprio sito giovedì 4 marzo, con un comunicato. Saranno messi in campo più di tre miliardi di dati per intercettare la rete delle frodi e favorire l’adempimento spontaneo dei contribuenti.

Nel comunicato sono dichiarate le finalità del progetto: “Nell’ottica di una digitalizzazione sempre più strategica e diffusa, con l’attuale progetto l’Agenzia si pone l’obiettivo di innovare, diffondere ed integrare ulteriormente all’interno dei processi e delle attività legate al contrasto dell’evasione fiscale quanto già realizzato in questi anni nell’ambito dell’analisi avanzata dei dati, in termini di metodologie, di processi e di tecnologie.”

Il progetto mira a tutelare e valorizzare al massimo il patrimonio di dati in possesso del Fisco: ogni anno 42 milioni di dichiarazioni, 750 milioni di informazioni comunicate da soggetti terzi ed enti esterni. E poi 400 milioni di rapporti finanziari attivi, 197 milioni di versamenti F24 e circa 2 miliardi di fatture elettroniche. Oltre a informazioni su più di 150 milioni di immobili censiti.

I tre ambiti di intervento

Nel comunicato vengono esplicitate le tre modalità di intervento: “Network science. La rappresentazione dei dati sotto forma di reti permette di far emergere con maggiore facilità relazioni indirette e non evidenti tra soggetti (ad esempio relazioni tra società) che possono essere correlate a schemi di evasione e di elusione fiscale difficilmente individuabili con le tradizionali tecniche di analisi.

Analisi visuale delle informazioni. L’adozione di interfacce innovative uomo-macchina (ad esempio modalità visuali fluide e intuitive di navigazione dei dati), consente di potenziare le capacità degli analisti, accelerando e rendendo più intuitivo e naturale il loro processo di acquisizione e trattamento delle informazioni rilevanti.

Intelligenza artificiale. L’ausilio di tecniche di apprendimento automatico (machine learning) accelera i processi decisionali, sempre sotto controllo da parte degli analisti, e ne aumenta l’accuratezza e l’efficacia.”

Ideazione e finanziamento

Il progetto di lotta all’evasione fiscale tramite l’intelligenza artificiale è stato ideato e presentato dall’Agenzia delle Entrate, con un occhio di riguardo alla privacy e alla protezione dei dati.

“A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy” fa parte dei programmi europei varati dopo la diffusione del Covid-19. L’obiettivo è quello di rendere le economie dei Paesi UE più sostenibili e preparate alle transizioni verde e digitale.

L’iniziativa è finanziata dall’Unione Europea, con il supporto della Direzione Generale per il Sostegno alle riforme strutturali (DG Reform) della Commissione Europea, e la collaborazione di Sogei (Società Generale d’Informatica, controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze) come partner tecnologico.

L’audizione di Ruffini in Senato

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, giovedì 4 marzo ha presentato il progetto in un’audizione in Senato. E ha parlato, più in generale, delle future strategie dell’Agenzia sui controlli fiscali. Tra le altre cose ha citato la digitalizzazione, “un obiettivo che l’Unione Europea in primis ci chiede di perseguire, in un contesto in cui la cooperazione tra Stati europei (ma anche tra Stati extraeuropei), nonché la condivisione di informazioni di interesse reciproco, sono sempre di più indispensabili”.

Le potenzialità dell’intelligenza artificiale

In questi ultimi giorni abbiamo dato spazio a diverse notizie che mostrano le potenzialità ancora in larga parte inespresse dell’intelligenza artificiale. E l’incredibile vastità di settori di suo utilizzo. Si va da app che possono dare vita a immagini di persone defunte, ad ambiti in cui AI, arte e medicina creano un interessante e virtuoso connubio.

Ci sono poi progetti di città interamente governate dall’intelligenza artificiale, e campi di utilizzo meramente pratici, come questo dell’Agenzia delle Entrate.

L’AI sarà sempre più presente nelle nostre vite. L’augurio è che la si sappia utilizzare con accortezza, privilegiando le iniziative che migliorano la vita dei singoli e delle società, a discapito di quelle lesive della privacy, dell’etica e in certi casi del buon gusto.

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