Site icon Techprincess

Facebook sotto scacco dagli azionisti: accordo pilotato con la FTC?

Facebook sotto scacco dagli azionisti: accordo pilotato con la FTC? thumbnail

GettyImages 1178141595

Facebook è appena finito al centro di una nuova diatriba legale. Due gruppi di azionisti hanno infatti appena accusato i membri del consiglio di amministrazione di aver strapagato un accordo con la Federal Trade Commission (FTC), con il fine ultimo di proteggere Mark Zuckerberg da un’azione legale che lo avrebbe investito in prima persona. La vicenda dovrebbe risalire al 2019 e si inserisce nello scandalo Cambridge Analytica.

Facebook sotto accusa degli azionisti: cosa succede?

Come dicevamo in apertura, la diatriba è da collocare nel contesto dello scandalo Cambridge Analitica, avvenuto nel 2019. In questo scenario la FTC inviò all’amministrazione di Facebook una bozza, mai pubblicata ufficialmente, che citava in giudizio tanto la compagnia, quando Zuckerberg stesso come parti in causa.

Ora gli azionisti che hanno accusato il consiglio di amministrazione sostengono che: “Zuckerberg, Sandberg e altri dirigenti di Facebook hanno concordato l’autorizzazione di un accordo multimiliardario con la FTC per proteggere Zuckerberg dall’essere citato nella denuncia, soggetto a responsabilità personale o addirittura obbligato a rilasciare una deposizione”.

La cifra da risarcire alla FTC infatti ammontava a 106 milioni di dollari, ma Facebook ne ha pagati in definitiva 5 miliardi, numeri effettivamente molto più alti del pattuito e che secondo gli azionisti, sarebbero serviti ad evitare deposizioni da parte di Zuckerberg e Sheryl Sandberg, così da permettere loro di scansare qualsiasi tipo di responsabilità.

“Il Consiglio non ha mai operato un serio controllo sull’autorità illimitata di Zuckerberg. Invece lo ha difeso, ha pagato miliardi di dollari dalle casse aziendali di Facebook, per permettergli di nascondere i suoi problemi” hanno dichiarato entrambi i gruppi azionisti. Affermazioni pesanti e che, se vere, getterebbero ulteriori ombre sulla gestione del social network.

Al momento né Facebook né gli interessati hanno risposto ufficialmente alle accuse, ma è probabile che una replica non si farà attendere.

Exit mobile version