In realtà non solo con un coccodrillo. Potreste, ad esempio, optare per un più mansueto cagnolino. Sappiate però che in Far Cry 6 non sarete mai soli. L’ultima fatica di Ubisoft, in uscita l’8 ottobre, introduce gli Amigos, compagni di scorribande che non solo vi terranno compagnia ma che possono trasformarsi in una vera e propria arma nella nuova instancabile lotta contro Anton Castillo, il dittatore dell’immaginaria nazione di Yara.
Questa però è solo una piccola parte di quello che vi attende. Scopriamo tutto il resto in questa recensione di Far Cry 6, provato per voi su PC.
La dittatura di Castillo
Far Cry è una serie anomala. Siamo abituati infatti a saghe che fanno leva sugli eroi, eroi che divano protagonisti assoluti e che rimangono stampati nelle nostre menti. Pensate, ad esempio, a Tomb Raider con Lara Croft, a Uncharted con Nathan Drake o agli Assassin’s Creed di Ubisoft dove l’assassino di turno cambia forma e nome ma rimane sempre al centro della storia.
Far Cry si distingue invece per gli antagonisti. Ogni capitolo porta con sé un nuovo paladino e un nuovo cattivo ma è di quest’ultimo che ci ricordiamo davvero. Forse il nome Ajay Ghale non vi dirà nulla ma Pagan Min, con i suoi capelli biondi e il vestito sgargiante, è indimenticabile. E lo sono anche Vaas, con la sua cresta e la sua cicatrice, o il più recente Joseph, con quella fede incrollabile e gli occhiali aranciati.
Con il sesto capitolo della saga Ubisoft ha deciso di fare un passo in più. E così Antòn Castillo prende in prestito il volto dell’attore Giancarlo Esposito, il Moff Gideon di Mandalorian. O il Gus Fring di Breaking Bad, se preferite.
Antòn Castillo condivide il carisma dei suoi predecessori. Lo troverete quindi al comando di un’intera nazione, Yara, deciso a trasformarla in un grande Stato, un paradiso.
Se il discorso vi suona fastidiosamente famigliare, è perché lo è. Castillo è un dittatore e somiglia a molti despoti del passato.
Non solo per gli utopici ideali ma anche per le sfaccettature del suo carattere. Castillo è un padre, un presidente, un idealista, un violento. Un leone, come dice lui.
Far Cry 6 vi metterà di fronte a Castillo e vi darà un compito: ucciderlo.
Il popolo di Yara, che ha votato per questo brutale presidente e per il suo folle piano di renderli ricchi con il miracoloso Viviro – un derivato del tabacco che dovrebbe curare il cancro -, si è reso conto che non è questo ciò che si aspettava da lui. Quello che volevano gli yariani non era la schiavitù dei reietti, i malati di tumore infettati dallo stesso veleno che dovrebbe creare il Viviro, il coprifuoco, l’esercito schierato per le strade e pronto a blindare una capitale ormai inagibile.
Volevano ricchezza e libertà e invece hanno perso tutto.
Ora gli yariani sono pronti a riprendersi il paese, con Libertad – la ribellione – e un eroe, Dani Rojas. Quest’ultimo potrà essere sia uomo che donna, a seconda della scelta che farete all’inizio del gioco. La storia naturalmente rimarrà la stessa e vi vedrà alle prese con un’infinità di battaglie che serviranno a portare dalla vostra parte famiglie, ex soldati, cittadini comuni e persino musicisti.
In mezzo a tutto questo poi dovrete fare i conti anche con un altro grande personaggio di Far Cry 6: Diego. Il figlio di Anton è un tredicenne che viene indottrinato dal padre giorno dopo giorno. Diego però è diverso. Non è un mostro, non è violento, non uccide per il gusto di farlo. E’ un ragazzino intelligente e combattuto, un adolescente che vuole rendere suo padre orgoglioso ma allo stesso tempo in grado di comprendere che tutto quel sangue e tutta quella ferocia sono sbagliati.
Hai un Amigo(s) in me
Far Cry 6 non è un gioco mordi e fuggi. Uno di quelli che puoi terminare in poche ore e poi lasciarti alle spalle. Ubisoft ha fatto del suo meglio per offrire ai giocatori un’incredibile mole di attività che vanno dalle missioni principali, legate alla storia, alla caccia al tesoro.
Avrete davvero l’imbarazzo della scelta.
Facciamo però un passo indietro. Il vostro compito principale sarà quello di liberare Yara. Per farlo dovrete conquistare prima di tutto 4 aree: l’isola di Santuario, Madrugada, Valle de Oro e El Este. Questo scopo vi porterà a svolgere missioni principali che implicano scontri armati, furti, salvataggi e molto altro ancora, ma attenzione al territorio circostante. Dovrete infatti fare i conti con i posti di blocco, la contraerea e le basi nemiche, da assaltare e conquistare per riuscire a issare la bandiera di Libertad e, cosa non meno importante, a solcare i cieli senza essere abbattuti.
I nemici sono ben equipaggiati, gli avamposti prevedono più allarmi con cui richiamare truppe aggiuntive e in più ci sono carri armati ed elicotteri che disturberanno le vostre missioni (quasi) suicide.
Potrete contrastare tutto questo con la furtività, resa possibile dall’ambiente e dall’arsenale a vostra disposizione.
Yara è un arcipelago tropicale e le piante favoriscono la mimetizzazione. In più avrete fucili di precisioni e persino il caro vecchio arco per agire silenziosamente e dalla distanza.
Far Cry 6 però pensa anche agli amanti degli scontri estremi mettendo nelle mani dei giocatori tre armi principali e un’arma speciale fai-da-te che può creare un bel po’ di danni. Non mancano dinamite, bombe, coltelli e tutto il necessario per affrontare l’esercito di Castillo, comprese le palle da baseball che fungono da diversivo per riuscire a sgattaiolare vicino ai nemici senza essere notati.
Dani ha dalla sua anche una vasta gamma di veicoli. Oltre alle auto ci sono moto e moto d’acqua, camion, elicotteri, aerei e persino il caro vecchio cavallo per spostarvi lungo i sentieri della guerriglia, normalmente poco affollati e soprattutto non frequentati dai militari. Se poi vi piace il brivido, c’è sempre la tuta alare ma occhio ad aprire il paracadute al momento giusto o rischiate di schiantarvi e morire inutilmente.
A farvi compagnia troverete tanti altri membri della resistenza, con rifugi dedicati che fungono anche da punti per il Viaggio rapido, e gli Amigos, animali che vi faranno da spalla nella lotta contro Castillo. Ubisoft qui si è particolarmente sbizzarrita. Avrete infatti 7 amici a quattro zampe che vanno da Guapo, il mortale coccodrillo pronto a sbranare i nemici, a Chorizo, il simpatico cane che può distrarre gli avversari. Gli Amigos verranno sbloccati nel corso del gioco e potrete cambiare compagno in qualsiasi momento, scegliendo quello più adatto alle vostre necessità.
Certo, non è proprio come avere un’intera squadra tattica ma è sicuramente più stimolante e divertente.
Far Cry 6 recensione: caccia alla storia
Messe da parte le normali missioni, rimangono una marea di incarichi. Quelli più interessanti sono probabilmente legati alle storie yariane. Si tratta di quest secondarie che coinvolgono svariati e intriganti personaggi, ognuno con una sua peculiare storia e con qualche assurda richiesta che va dal fermare un artista un po’ troppo stravagante a rubare un “banale” carro armato.
A nostro avviso donano al gioco una dimensione umana, aiutandovi al contempo a scoprire ed esplorare l’enorme territorio di Yara.
Se invece preferite attività meno sociali potete lanciarvi nelle in una caccia al tesoro per trovare nuove armi e nuovi equipaggiamenti oppure mettervi alla prova in qualche gara, magari a bordo di una moto d’acqua che deve evitare le mine disseminate lungo la costa.
Far Cry 6 inoltre vi incita ad assaltare i convogli nemici e sperimentare le operazioni dei Bandidos in cui dovrete decidere la strategia ma no, non sul campo. Avrete infatti una lavagna che vi chiederà unicamente di prendere decisioni tattiche per garantire il successo e la sopravvivenza dei vostri alleati.
Per i più temerari invece ci sono le operazioni speciali, che potete svolgere da soli o in co-op. Lola la tassista vi porterà sul luogo della quest, in aree ignote e particolarmente pericolose, dandovi un compito apparentemente semplice: rubare risorse. Peccato che non si tratti di medicine o metallo ma di armi chimiche altamente instabili. Uscirne vivi non sarà facile.
Un Paese vivo
Yara è un Paese brulicante di vita. Ci sono persone che lavorano nei campi, che passeggiano lungo i sentieri, che sfrecciano con le loro auto sulle strade e che scommettono sugli incontri di galli. E poi abbiamo gli animali: i pesci che potete pescare, i coccodrilli da uccidere (ma non Guapo, sia chiaro), i coyote che vi assalgono e i granchi che attraversano i sentieri per andare chissà dove.
Non dimentichiamo piante, fiori e arbusti che caratterizzano i diversi ambienti di Far Cry 6. Il gioco infatti vi porterà sulle spiagge paradisiache di Yara ma anche nella giungla o in città visibilmente ispirate al Centro e al Sud America.
Artisticamente Ubisoft ha fatto davvero un ottimo lavoro, curando tutto nei dettagli. Per rendere il gioco ancora più realistico persino le porte non prevedono unicamente le modalità “aperta” o “chiusa” ma potete sospingerle per guardare cosa c’è fuori e decidere l’approccio migliore.
Non abbiamo poi caricamenti lunghi e noiosi e i passaggi dal gameplay alle cutscene è immediato, accompagnato solo da una rapida transizione per non interrompere l’esperienza immersiva di Far Cry 6.
Una nota di merito va anche al comparto sonoro, anche in questo caso ben studiato. La colonna sonora poi è costellata di hit sudamericane e la radio che vi regala veri tormentoni e persino qualche successo del passato (qualcuno ha detto Ricky Martin?). La soundtrack poi va via via ampliandosi: sul vostro percorso troverete chiavette USB che vi consentiranno di aggiungere nuove tracce al vostro repertorio. Una trovata simpatica e originale che abbiamo davvero apprezzato.
Attenzione solo al doppiaggio: non prevede la lingua italiana. La decisione, quasi sicuramente di carattere economico, rende forse più giustizia ai diversi personaggi del titolo ma potrebbe rompere un po’ l’atmosfera immersiva costringendovi a leggere i sottotitoli.
Far Cry 6 recensione: per noi è sì
Far Cry 6 ha qualche altra sorpresa in serbo per voi ma non vogliamo privarvi del gusto della scoperta. Sappiate solo che il nuovo titolo di Ubisoft merita il vostro tempo.
Se avete amato i capitoli precedenti il gioco vi farà sentire a casa, senza però darvi quella sensazione perenne di dejà-vù grazie alle novità inserite quest’anno. Se invece siete nuovi della saga, niente panico: la natura stessa della serie, fatta di episodi disgiunti e nuovi personaggi, vi permette di godervi il gioco senza difficoltà, imparando piano piano le sue meccaniche e scoprendo via via la mastodontica quantità di contenuti presenti.
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