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FIFA 20 recensione, l’ultima evoluzione del gioco di calcio di EA Sports

Il titolo più importante della galassia EA Sports si rinnova, con aggiornamenti mirati e il "ritorno" di FIFA Street riveduto e corretto

Come ogni anno, EA Sports ha lanciato il nuovo capitolo della saga calcistica più seguita del mondo videoludico, FIFA 20. Ci troviamo anche questa volta di fronte ad un’evoluzione del capitolo precedente piuttosto che ad una vera rivoluzione ma, ciononostante, ci sono numerose novità, nuove modalità e funzionalità inedite da provare e scoprire, anche se – devo ammetterlo – non mancano bug e difetti da correggere.

Ma bando alle ciance, e vediamo nel dettaglio questo nuovo FIFA 20!

Premessa: recensione tardiva per grossi bug, per fortuna risolti

Alcuni di voi si staranno chiedendo “Ma è uscito il 24 settembre, perchè la recensione esce solo adesso?“, domanda più che lecita.
Il motivo è presto detto. Quest’anno EA Canada e EA Romania (le due software house che hanno sviluppato il gioco) hanno ahimè rilasciato un gioco che al day-one era davvero troppo, troppo acerbo.

Le rose, ad esempio, non erano aggiornate.
Solo venerdì scorso (4 ottobre) è arrivato un aggiornamento che ha risolto il problema, aggiornando le rose all’ultimo giorno di mercato. Per esempio, finalmente è stato inserito nel gioco Ribery, che, essendosi trasferito da svincolato alla Fiorentina, non era proprio presente nel gioco fino al 4 ottobre.
Per molti potrà sembrare un aspetto secondario, ma l’avere le rose aggiornate è uno dei motivi che porta un giocatore a comprare il nuovo FIFA.
Inoltre, spesso in varie modalità di gioco la squadra titolare e le riserve scelte dal giocatore venivano modificate randomicamente dal gioco stesso, rendendo le scelte del giocatore ininfluenti, e il giocare le partite piuttosto frustrante.
Infine, a volte il controllo dei giocatori da parte dell’utente veniva meno, rendendo la partita una partita tra due IA e rendendo necessario il riavvio.

Va detto che, fortunatamente, sono arrivati degli aggiornamenti negli ultimi giorni che hanno risolto tutti i problemi (o quasi).
Oggettivamente, però, questi problemi hanno condizionato il mio giudizio e procrastinato la data della recensione, che non può non tenere conto della commercializzazione di un prodotto non completamente pronto.

Il gameplay: fisica del pallone modificata, nuove punizioni e rigori

Dal punto di vista della fisica di gioco, il motore grafico è rimasto il collaudato Frostbite 3, introdotto con FIFA 19.
Il realismo nei movimenti dei calciatori è migliorato rispetto a FIFA 19. Ad esempio, le parate del portiere sui tiri bassi sono notevolmente più realistiche.
Questi miglioramenti non lo rendono ancora perfetto.
Ad esempio, in alcune situazioni, come ad esempio i rinvii del pallone in difesa, c’è una certa incongruenza tra il movimento del calciatore e la traiettoria del pallone.
La fisica della palla è stata notevolmente migliorata. Adesso infatti rimpalli e contrasti non causano rimbalzi anomali del pallone, rendendo l’esperienza di gioco più fluida e realistica.

C’è stata inoltre una bella novità per quanto riguarda i calci piazzati.
Già da FIFA 17, su punizioni arretrate e calci d’angolo era comparso il cursore con cui scegliere la traiettoria e il “bersaglio” desiderato.
Su FIFA 20 questo sistema a “puntatore” è stato implementato anche su calci di punizione e rigori.
Questo sistema è certamente nuovo e necessita di un buon periodo di “ambientamento”, tanto che, dopo un paio di settimane di gioco non sono ancora riuscito a padroneggiarlo come si deve.

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Giocare a FIFA 20: sempre piacevole e divertente, sia per i neofiti che per i più esperti

Parlando delle meccaniche di gioco, ci sono state delle differenze apprezzabili.
I cross e i lanci lunghi sono più difficili da attuare e meno “telecomandati”, rendendo più complicato segnare con i traversoni dalle fasce (a meno che, ovviamente, non si giochi con il Liverpool o con altri Top Club, lì le cose sono davvero telecomandate…).
Il Frostbite è garanzia di partite molto divertenti e spesso molto realistiche e simulative.
Alcune criticità, come la marcatura dei difensori più bassi contro gli attaccanti più alti, sono state risolte.

Adesso ogni fondamentale è mediamente più difficile.
Riuscire ad inanellare una bella serie di passaggi per liberarsi degli spazi al centro è più complicato, ed è richiesta, nelle modalità più difficili, una bella dose di studio dell’avversario per riuscire a portare a casa la vittoria.

Il sistema di difesa è lo stesso presente in FIFA 19.
Non basta più, come nei FIFA più anziani (e in PES) mantenere premuto il tasto del pressing.
Bisogna infatti muovere il difensore e prevedere le mosse dell’avversario per contrastarlo o per intercettare un passaggio.
Da una parte questo sistema ha bisogno di un periodo di apprendistato (e un gran numero di gol subiti), ma una volta padroneggiato è molto appagante e divertente.

Le licenze di FIFA 20: Addio Juve, benvenuta Liga I!

Sul capitolo licenze ne avrete sentite di tutti i colori.
Com’è noto, infatti, la Juventus ha firmato un contratto con Konami per la presenza esclusiva dei bianconeri sul nuovo capitolo di PES, eFootball Pro Evolution Soccer 2020.

Su FIFA 20, infatti, è presente il “Piemonte Calcio“, versione fittizia della squadra italiana.
La Juve è, inoltre, l’unica tra le squadre dei campionati europei presenti in veste ufficiale sul gioco ad essere senza licenza. Stesso discorso si può fare per Boca Juniors e River Plate, due delle squadre argentine più gloriose.

I calciatori, ovviamente, sono quelli dei bianconeri con nome e volto reale (nessun nuovo “Andrei Murgu”, per intenderci), ma per i tifosi della Vecchia Signora può essere un difetto non da poco.

Aprendo lo sguardo anche ad altri campionati, invece, vediamo la presenza in veste ufficiale di tutti i maggiori campionati europei.
Debutta, inoltre, il campionato rumeno, la Liga I, alla prima presenza della sua storia su un videogioco di calcio. Una buona notizia per chi volesse rivivere in Modalità Carriera i fasti della Steaua Bucarest (oggi FCSB), vincitrice della Champions League nel 1985-86.

A proposito, rimane la presenza in esclusiva di Champions League ed Europa League in veste ufficiale.
Così, è possibile sognare di portare la propria squadra sul tetto d’Europa, o rivivere le ultime finali con gli amici in modalità Calcio d’Inizio, rimasta pressochè invariata.

Volta Football: il ritorno del “calcio di strada”, in versione… Viaggio

Una delle più grandi novità di questo nuovo FIFA 20 è, senza dubbio, il ritorno del calcio di strada.

Chi di voi ricorda FIFA Street?
Uscito in contemporanea con FIFA 06, permetteva ai giocatori di provare l’esperienza dello Street Football utilizzando i più forti giocatori reali, tra cui Messi, Ronaldinho, Zidane e Ronaldo (Il Fenomeno…).
Dopo 4 capitoli, questa fortunata serie è stata abbandonata per concentrarsi sul solo FIFA classico.
I fan dello spin-off, però, ne hanno sognato un ritorno per molti anni.
E quest’anno, finalmente, il calcio di strada è tornato su FIFA, seppur con un nome diverso.

È, infatti, il Volta Football l’ultimo interprete di EA dello Street Football.
Questo è ambientato in varie città del mondo, come Roma (nella foto), Buenos Aires e Tokyo, e si gioca in palestre, palazzi o in strada, in un campo anche circondato da muri.

Si può giocare con o senza regole, falli, espulsioni o altro, in 3 vs 3, 4 vs 4 e 5 vs 5, con o senza portiere.
Inoltre, è possibile usare i muri di contorno come “compagni di squadra“, usandoli per fare dei passaggi o dei tiri “di sponda“.
Inoltre, sono consigliate e molto apprezzate sono le acrobazie, i “trick” e i giochi di gambe per liberarsi degli avversari.

L’ultima peculiarità del Volta Football è che può essere giocato in vari modi.
Si può giocare con con le squadre ufficiali, come mostrato nella foto qui su, dalla modalità Calcio d’Inizio.
Si può inoltre giocare questa modalità con il proprio avatar, con cui è possibile progredire in una storia che ricorda molto la modalità Il Viaggio, storia dentro il gioco terminata con FIFA 19.
Con il proprio avatar (completamente personalizzabile nell’aspetto fisico e nel look) si potrà, infatti, partecipare al Campionato del Mondo di Volta Football, e si potrà scegliere, come nel Viaggio, le risposte durante i dialoghi, le scelte e il carattere del nostro alter ego.

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Modalità Carriera: interviste post-partita e possibilità di allenare dopo il ritiro

Passiamo alla modalità Carriera.
Questa modalità, tra le più amate nella storia del gioco, non è stata modificata granchè nel corso degli ultimi anni, sottoposta solo a modifiche secondarie.
In FIFA 20, invece, sono state introdotte delle modifiche che, seppur non stravolgendo l’esperienza di gioco, risultano essere piacevoli e decisamente apprezzabili.
Fanno il loro debutto infatti le interviste all’allenatore (o al giocatore, nel caso in cui si scelga di perseguire la Carriera da calciatore) prima e dopo le partite, come succedeva con Alex Hunter nel Viaggio.

A seconda della risposta, il morale della squadra o di altri giocatori sono influenzati, nel bene o nel male, influendo anche nella prestazione che la squadra o il singolo calciatore saranno in grado di offrire sul campo.
Rimane, ovviamente, la possibilità di gestire il mercato, l’acquisto e la vendita dei calciatori e anche i giocatori da reclutare nel vivaio, da allenare e migliorare costantemente.
Stona l’assenza della possibilità di inserire un riscatto per un giocatore preso in prestito, funzionalità abbandonata un paio di anni fa senza reintroduzione.

Altra novità è quella che caratterizza la Carriera da calciatore.
Una volta arrivati a fine carriera, infatti, si potrà decidere se proseguire ancora a giocare oppure ritirarsi.
In occasione del ritiro, però, si potrà decidere di perseguire la carriera di allenatore, andando a fondere le due tipologie di modalità Carriera.

Dopo il ritiro, infatti, potremo semplicemente proseguire con una classica Modalità Carriera con Cristiano Ronaldo o Messi come allenatori.
Questo può anche portare a divertenti siparietti, come, ad esempio, Messi allenatore del Real Madrid o De Rossi allenatore della Lazio…

FUT e Online: la modalità più amata si riconferma, e il gioco online diventa più stabile

Ovviamente, non si può parlare di FIFA 20 senza nominare FUT, ovvero, FIFA Ultimate Team, la modalità più amata dai videogiocatori.
Anche qui, le novità non sono molte, ma si è soprattutto puntato a migliorare la stabilità del gioco online, da sempre un po’ problematico sui server EA.

Prima di tutto, sono introdotti gli Obiettivi, ovvero delle sfide a scadenza, più o meno complesse, da ottenere durante il gioco. Il raggiungimento di questi Obiettivi da accesso a delle ricompense causali in denaro o in “buste”, così da permettere ai giocatori di migliorare velocemente la propria squadra.
In questo modo, inoltre, EA aiuta anche i giocatori meno incalliti di questa modalità ad utilizzarla.
Fino all’anno scorso infatti per avere una squadra forte bisognava passare molte ore a giocare e “sbustare” giocatori.

Sono inoltre disponibili da quest’anno le Amichevoli FUT. In questa sotto-modalità, si potrà giocare contro le squadre FUT dei propri amici in delle amichevoli classiche, sia online che offline, o sfruttando le stesse modalità di gioco che si trovano nel menù Calcio d’Inizio.

Per quanto riguarda le classiche partite e competizioni Online, non ci sono delle differenze importanti.
Anzi, questa modalità è rimasta pressochè invariata rispetto a FIFA 19.
Ciò che è stato fatto è, però, migliorare molto la stabilità delle partite e del server, per evitare di riproporre quei crash abbastanza frequenti negli scorsi capitoli.

I difetti di FIFA 20: panchina corta e grafica superata

Ovviamente, questo FIFA 20 non è perfetto, anche lui ha i suoi difetti.
Oltre alla già citata presenza di bug non risolti al lancio del gioco, una caratteristica non ancora risolta dopo anni di critiche è la presenza di una panchina di soli 8 giocatori.

Da anni, infatti, nei maggiori campionati europei le panchine sono composte da 12 giocatori.
Questo, per un utilizzatore casuale, non sarà un problema insormontabile, in modalità Carriera e Online invece questo è un grossissimo limite.

Un bug piuttosto fastidioso, inoltre, segnalato dalla community riguarda la Modalità Carriera.
Le big del campionato (soprattutto della Premier League inglese), infatti, sembrano schierare le riserve per tutte le partite.
Così facendo,ovviamente, risultano molto più deboli del loro reale valore, e in alcune Carriere rischiano persino la retrocessione.

Nella recensione, inoltre, non ho nominato la grafica. A mio parere, infatti, quest’ultima è ancora piacevole e giocabile, soprattutto durante le partite, ma sicuramente in EA potrebbero fare di meglio alle porte del 2020.
Le esultanze, gli spettatori, alcune grafiche dei menù e alcuni stadi lasciano a desiderare.
Che stiano “risparmiando” risorse in vista della PlayStation 5?

FIFA 20 recensione: acquistarlo oppure no?

In definitiva, l’ultima fatica di EA Sports è il risultato di una continua evoluzione, e una conferma del buon lavoro fatto negli ultimi FIFA.
Certo, ha i suoi difetti, e nell’ultimo periodo Konami ha fatto passi da gigante con il suo PES.
Rimane, però, una simulazione di calcio davvero ben fatta, un must-have per gli appassionati di questo meraviglioso sport.

FIFA 20

Pro Pros Icon
  • Simulazione sempre più fedele e realistica
  • Volta Football divertente e ben fatto
  • Modalità ben pensate e intrattenitive
Contro Cons Icon
  • Rilascio molto acerbo e tanti bug
  • Panchina da soli 8 giocatori
  • Grafica a tratti non all'altezza

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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