Dopo un lungo iter legislativo, il First Playable Fund è diventato ufficialmente operativo nella giornata del 30 giugno. Nel giro di poche ore, i (pochi) fondi disponibili sono stati esauriti. Secondo le prime reazioni, molte piccole realtà del settore sono rimaste escluse dal progetto che si è dimostrato inadeguato per sostenere le necessità delle case produttrici di videogiochi in Italia. Sulla questione è intervenuta IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association).
Già esaurito il First Playable Fund
Il First Playable Fund è nato con l’obiettivo di garantire un finanziamento a fondo perduto per il 50% delle spese ammissibili, per un importo compreso dai 10.000 euro e 200.000 euro per ogni prototipo di videogioco. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato complessivamente 4 milioni di euro. A distanza di poche ore dall’apertura delle domande, avvenuta lo scorso 30 giugno, i fondi del First Playable Fund sono andati esauriti. L’industria videoludica italiana necessità di forme di sostegno maggiori e molti sviluppatori sono rimasti esclusi.
Il commento di IIDEA
IIDEA, l’associazione di categoria italiana del settore videoludico, ha così commentato la notizia del rapido esaurimento dei fondi disponibili per il First Playable Fund: “fondi insufficienti per coprire le esigenze del settore, necessario l’immediato rifinanziamento della misura di sostegno promossa dal MISE e gestita da Invitalia e il potenziamento della sua dotazione finanziaria”
Continua IIDEA: “Se da un lato l’ampia partecipazione può essere vista come un segnale positivo di interesse per l’intervento, dall’altro conferma l’assoluta inadeguatezza della dotazione finanziaria disponibile per sostenere lo sviluppo dell’industria dei videogiochi italiana“
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API