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Futuro hi-tech: ecco tutti i possibili rischi tra AI, Droni e Algoritmi

Negli ultimi decenni la tecnologia ha compiuto dei veri e propri passi da gigante, evolvendosi da semplice aspetto aggiuntivo della quotidianità a vera e propria compagna in ogni azione quotidiana. A contribuire a questo processo è stata la nascita di strumenti come Droni, Bot e Intelligenza Artificiale (AI) che, oltre a numerosi vantaggi, portano anche con sé diversi rischi per il futuro.

I droni e i rischi ad essi connessi

Tra le nuove risorse tecnologiche più apprezzate spiccano i droni. Questi ultimi sono spesso strumenti utili, ideati non soltanto per divertire ma per fornire mille possibilità d’uso differenti, soprattutto grazie alla loro AI.

Alcuni Paesi, ad esempio, sfruttano dispositivi di questo genere per scopi militari, permettendo loro di individuare autonomamente un bersaglio per poi colpirlo, tutto senza un controllo umano da remoto. Un impiego simile si è rivelato utile in molte situazioni, soprattutto perché ideato per evitare di sacrificare vite umane, ma la medaglia ha anche un’altra faccia.

A proporla è Christof Heyns, docente di diritti umani all’università di Pretoria e relatore delle Nazioni Unite. Secondo Heyns, infatti, un drone ideato per scopi militari, e con un’intelligenza artificiale basata sull’apprendimento automatico da filmati di sorveglianza, potrebbe non essere in grado di distinguere un gruppo di cacciatori armati di fucile da un team di soldati!

Razzismo, sessismo e… algoritmi?

Alla base di moltissimi strumenti oggi in uso vi sono algoritmi con radici profondamente affondate nell’AI. Un esempio sono i social network, che sfruttano questi meccanismi per raccogliere informazioni sugli utenti e fornire loro suggerimenti in base a preferenze e idee.

A preoccupare alcuni analisti sono i principi di apprendimento su cui sistemi simili si appoggiano: gli algoritmi attuali sono infatti addestrati su dati già esistenti, e spesso replicanti stereotipi razziali, di genere o pratiche discriminatorie. 

Ad affrontare l’argomento è la ricercatrice di Harvard Cathy O’Neil, secondo cui molti degli algoritmi utilizzati comunemente oggi non sarebbero obbiettivi, ma andrebbero spesso a mostrare delle preferenze, tra cui spicca quella per il genere maschile.

Danni da AI

A costituire una parte integrante dell’evoluzione tecnologica è l’Intelligenza Artificiale, su cui ormai poggiano le basi moltissimi strumenti, anche d’uso quotidiano.

L’AI ha molte applicazioni positive, che ognuno di noi può sfruttare a proprio vantaggio per ottenere servizi sempre migliori ed efficienti, ma anche tanti risvolti negativi. L’impiego sempre maggiore di strumenti e device basati proprio sull’Intelligenza Artificiale – come i bot, per fare un esempio – potrebbe infatti aiutare i criminali informatici, arrivando a permettere loro di manipolare qualsiasi cosa, perfino le elezioni.

Per fare degli esempi pratici, il futuro potrebbe essere fatto di nuovi attacchi, come l’hacking automatizzato, e-mail spam mirate e generate sfruttando i dati raccolti con i social network o, da non sottovalutare, le ormai conosciute fake news.

Cosa prevede il futuro

L’evoluzione garantita dalla tecnologia e dall’uso degli strumenti precedentemente elencati può portare enormi vantaggi alla quotidianità, ma per poterli sfruttare al meglio occorre stabilire un equilibrio.

A creare i maggiori problemi è spesso l’abuso di queste opzioni hi-tech, che potrebbero facilmente arrivare a “controllare” molti aspetti della quotidianità di ogni individuo.

Seán Ó hÉigeartaigh, direttore esecutivo del Centro per lo studio del rischio esistenziale dell’Università di Cambridge, in questo senso ha affermato: “Viviamo in un mondo che potrebbe diventare irto di pericoli quotidiani dall’uso improprio di AI e dobbiamo assumerci la responsabilità dei problemi – perché i rischi sono reali. Ci sono scelte che dobbiamo fare ora”.

Cosa pensate delle preoccupazioni di ricercatori e analisti?

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