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Gemini è il nuovo chatbot di Deepmind che potrebbe soppiantare ChatGPT

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È vero, quando oggi pensiamo all’intelligenza artificiale il nostro pensiero va immediatamente a ChatGPT. Ma OpenAi non è l’unica azienda che sta lavorando LLM (large language model) avanzati. DeepMind, il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale di proprietà di Google, sta lavorando ad un proprio chatbot chiamato Gemini, che promette di essere ancora più potente e versatile di ChatGPT.

Come funziona Gemini, il chatbot di DeepMind

Gemini, il cui nome a qualcuno ricorderà il celebre programma spaziale che creerà i presupposti per l’allunaggio del 1969, si basa sulla stessa tecnologia AI che ha permesso a DeepMind di creare AlphaGo, il sistema di intelligenza artificiale che ha battuto i migliori giocatori umani nel complesso gioco da tavolo Go. Queste tecniche includono l’apprendimento per rinforzo, un metodo che consiste nel “premiare” o “punire” un sistema di intelligenza artificiale in base ai risultati delle sue azioni, per insegnargli a comportarsi in modo ottimale in diverse situazioni. In pratica è la stessa tecnica che si usa per addestrare gli animali domestici, il rinforzo positivo.

L’idea è che Gemini possa non solo generare testi, ma anche pianificare, risolvere problemi e analizzare informazioni, come spiegato da Demis Hassabis, CEO di DeepMind nel corso di un’intervista a Wired:

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“Gemini è una combinazione dei punti di forza dei sistemi di tipo AlphaGo con le incredibili capacità linguistiche dei modelli di grandi dimensioni”, ha detto Hassabis. “E abbiamo anche alcune innovazioni che saranno molto interessanti”.

DeepMind ha rivelato pochissimi dettagli su Gemini, che è stato menzionato per la prima volta alla conferenza I/O di Google di maggio. Secondo Wired, Gemini potrebbe sfruttare l’apprendimento per rinforzo per affrontare sfide che i modelli linguistici attuali faticano a superare, come mantenere una coerenza logica e tematica nei testi generati.

Sfida tra intelligenze artificiali

DeepMind non è nuovo ai modelli linguistici e ai chatbot conversazionali. L’anno scorso la divisione ha presentato Sparrow, un chatbot che aveva come obiettivo di evitare risposte “non sicure” o “inappropriate” alle domande degli utenti.

Nonostante ciò Gemini sembra essere, almeno al momento, il progetto più ambizioso e importante di DeepMind nel campo dei modelli linguistici. Secondo The Information, Gemini è nato dalla volontà di Google di competere con ChatGPT. Il progetto avrebbe anche il supporto diretto dei piani alti di Google, tra cui Jeff Dean, il capo della ricerca sull’intelligenza artificiale dell’azienda.

La sfida tra DeepMind e OpenAI si inserisce in un contesto di grande interesse per l’intelligenza artificiale generativa. Secondo Grand View Research, questo segmento di mercato potrebbe arrivare a valere 109,37 miliardi di dollari entro il 2030.

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