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Google+ chiude i battenti: esposti i dati di oltre 500.000 utenti

Google+ è ufficialmente morto. Ad annunciarlo è stata la stessa Google con un post sul suo blog che però non sembra smorzare le critiche relative alla falla di sicurezza denunciata dal Wall Street Journal. A quanto pare il colosso di Mountain View aveva infatti identificato già a marzo un problema nel software del suo social network, problema che sembra aver esposto i dati di circa 500.000 utenti.

Una falla aperta da due anni

Il bug però non è nuovo. Il problema infatti esiste dal 2015, cosa che ha permesso a decine di sviluppatori esterni di accedere alle informazioni presenti sui profili di mezzo milioni di utenti, inclusi dati sensibili come nomi, indirizzi email e occupazione. In totale dovrebbero essere 448 le applicazioni capaci di leggere questi dati, un numero davvero enorme e assolutamente preoccupante che ci riporta alla mente il caso di Facebook e Cambridge Analytics.

La reazione della società è stata per altro molto simile a quella dell’azienda di Mark Zuckerberg: totale silenzio. Google ha nascosto l’incidente per poi diffondere una serie di nuovi strumenti ideati per limitare l’accesso ai dati degli sviluppatori e l’uso delle informazioni raccolte.

E le conseguenze? Al momento nessuna. La chiusura di Google+ era infatti inevitabile visto l’andamento del social network e la falla è stata chiusa prima dell’entrata in vigore del GDPR, il che significa che l‘Unione Europea non potrà multare Alphabet per quanto accaduto.

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