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La recensione di Google Pixel Tablet: la base fa la differenza

Google Pixel Tablet non è una novità assoluta.
Il suo annuncio – e il successivo lancio in un numero ristretto di Paesi – risale allo scorso anno mentre da noi è disponibile solo da qualche giorno.
La diretta conseguenza di questo inevitabile preludio è che abbiamo tra le mani un prodotto con il chip proprietario della generazione precedente, il Tensor G2.
Questo significa sicuramente meno potenza rispetto, ad esempio, ad un Pixel 8 o 8 Pro ma è davvero così importante?
La risposta è no, non lo è.
A conti fatti con lui fate un po’ di tutto, anche se c’è un settore per cui ha un’indubbia preferenza: l’intrattenimento.

La recensione di Google Pixel Tablet

Prima di addentrarci in questa recensione è bene precisare che in vendita ci sono due diverse versioni:

  • Pixel Tablet da solo, da 499 €;
  • Pixel Tablet con base di ricarica (che è anche un altoparlante), da 599 €.

Potete acquistare solo il tablet e poi prendere anche la base? Certo che sì ma occhio al prezzo perché da sola costa 149 €.
Vi segnaliamo anche la presenza di una cover dedicata a 99 €, cover che risulta compatibile con la base di ricarica – così da non doverla staccare quando è in uso – e che include un utilissimo stand integrato.

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Per questa recensione noi abbiamo ricevuto la combo tablet + dock, che al momento ci sembra la scelta più sensata. Tra poco vi spiegheremo perché.

Attenzione ai dettagli con qualche sbavatura

il retro in nanoceramica di Pixel Tablet

Google ha scelto una soluzione insolita per un tablet: il retro in nanoceramica che al tatto restituisce una sensazione simile alla porcellana. Una bella sensazione, giusto per essere chiari.
Insieme ai bordi stondati, la finitura garantisce un ottimo grip mentre la scelta di renderlo opaco evita l’annoso problema delle impronte.
Insomma, l’impatto è davvero ottimo. E migliora quando scoprite che Pixel Tablet è stato realizzato nel rispetto dell’ambiente, sfruttando il materiale riciclato. Non per la totalità del prodotto ma comunque abbiamo un apprezzato 30%.

Il retro ospita il logo lucido di Google, i pin per agganciare il tablet alla base di ricarica e una fotocamera da 8 megapixel, identica a quella frontale. Non aspettatevi le prestazioni delle fotocamere degli smartphone Google ovviamente, loro giocano indubbiamente un altro campionato, ma qui abbiamo quel che serve per le videochiamate, anche perché il software permette di seguirvi quando vi spostate così niente vi obbliga rimanere seduti e fermi mentre parlate con amici, famigliari e colleghi.
Ci ha sorpreso scoprire che, nonostante le occasioni in cui un tablet venga usato per scatti fotografici siano pochi, Google ha deciso di dotare il terminali con funzioni come la Panoramica, la Foto Notturna, l’Esposizione lunga e molto altro. Sicuramente più interessanti invece sono le funzionalità software come Gomma magica, che possono essere applicate a foto scattate con un altro device sfruttando però lo schermo da 10,95 pollici di Pixel Tablet.

i tasti di Google Pixel Tablet

Prima però di affrontare il display – a nostro avviso uno dei più grandi plus di questo device – vorremmo menzionare un paio di altre scelte di design fatte da Google.
La prima è quella di “nascondere” il tasto di accensione, che funge anche da lettore di impronte, e quello del bilanciamento del volume. Perché “nascondere”? Perché se non inclinate il tablet perpendicolare al suolo non li vedete, quindi i due lati lunghi paiono uguali e più di una volta l’abbiamo usato al contrario. Ovviamente lo schermo ruota e quello non è un problema ma quando dovete usare la vostra impronta il sensore potrebbe non essere dove vi aspettate. Da un lato apprezziamo questa pulizia estetica, dall’altro non ci sarebbe dispiaciuto guardarlo e capire al volo quale fosse il lato con il tasto di accensione. Per altro quest’ultimo è a filo con la scocca quindi ancora più difficile da individuare.
Ovviamente è un dettaglio ma rimane una cosa da attenzionare in fase da acquisto. E per Google da considerare per un eventuale – ci auguriamo – seconda generazione.

I gommini sul lato lungo inferiore

L’altro elemento sono i due gommini presenti sul lato lungo opposto rispetto ai tasti.
E voi direte “va beh, ma allora è facile capire il senso!”.
Non proprio visto che rimangono sempre un po’ indietro per via della curvatura della scocca, finendo così per essere un po’ nascosti come i pulsanti descritti sopra.
In compenso però l’abbiamo trovata un’idea intelligente per quando è necessario appoggiare il tablet, così non rovinate la scocca ma fate affidamento a queste due strisce di gomma.

Segnaliamo infine il peso – 493 grammi – e lo spessore – 8,1 mm -, che nel complesso lo rendono comodo e facilmente trasportabile, sia in una borsa che in uno zaino.

Il display è ottimo ma…

Pensate per un attimo a quello che fate – o fareste – voi con un tablet.
Noi normalmente guardiamo film e serie tv, video su YouTube, giochiamo, leggiamo, navighiamo sul web e consultiamo le email.
Per quasi tutte queste cose abbiamo trovato lo schermo di Google Pixel Tablet perfetto.
Abbiamo un LCD con risoluzione 2560 x 1600 pixel, un refresh rate fermo a 60 Hz, una luminosità di circa 500 nits e un formato pari a 16:10.
Tutte queste caratteristiche lo rendono ottimo per usufruire di contenuti multimediali. Insomma, se usate servizi di streaming come se non ci fosse un domani vi troverete benissimo. Si vede bene, ha una buona resa dei colori, un’ottima definizioni delle immagini, la luminosità va bene… Insomma, è un LCD ben fatto.

Il display di Google Pixel Tablet - recensione

La densità – 276 pixel per pollice – unita alle impostazioni che trovate nel menù, come Tonalità adattiva, lo rendono confortevole anche nella lettura. L’unico neo sono i 16:10 che sono ottimi per vedere un video ma in verticale per leggere sono un po’ innaturali. Ci si adatta nel giro di una settimana ma all’inizio sembrerà un po’ strano.

L’altro piccolo neo sono i 60 Hz. O meglio, l’assenza dei 120 Hz che per giocare a titoli più impegnativi – che Pixel Tablet regge senza difficoltà – sarebbero stati perfetti.

Google Pixel Tablet recensione: prestazioni e autonomia

La lettura in verticale è un po' strana

Il chip Tensor G2 l’abbiamo già sperimentato sulla Pixel 7 e 7 Pro e qui non ci mostra niente che non avessimo visto in passato: ottime prestazioni, possibilità di giocare a qualunque cosa – dal Sudoku a EA Sports FC Mobile – e un’armonia unica con il sistema operativo, Android 14.
Avete la possibilità di affiancare due finestre per sfruttare al meglio il display ma non ci sono oltre accortezze software legate alle dimensioni maggiorate rispetto ad uno smartphone, cosa a cui contribuisce l’assenza di accessori come una penna per prendere appunti o disegnare, ormai gettonatissima anche per chi cerca un tablet in questa fascia di prezzo.
C’è però una funzione insolita che abbiamo apprezzato: la possibilità di creare facilmente altri utenti per lo stesso device, così può essere dato ai bambini o condiviso in famiglia.
Attenzione però alla memoria: 128 GB non sono molti e il prezzo per la versione da 256 GB si alza di 120 €.

Come sempre misurare l’autonomia di un tablet, che viene usato per poco tempo alla volta, è difficoltoso ma siamo intorno alle 8 ore. Non eccezionale ma comunque buono anche qualora voleste godervi una bella maratona di film o serie tv.

La base di ricarica fa tutta la differenza del mondo

Google Pixel Tablet recensione: la base di ricarica

Fino a questo punto Google Pixel Tablet è un buon tablet, principalmente votato all’intrattenimento.
Con la sua base di ricarica però riesce davvero a distinguersi.
Non è una soluzione originale, sia chiaro. Nel corso degli anni abbiamo già visto dei tablet abbinati al loro dock ma qui è palesemente l’arma vincente, tanto da farci credere che il bundle sia l’unica vera sensata possibilità di acquisto.

Pixel Tablet si collega al dock magneticamente, sfruttando i 4 pin posteriori per la connessioni. Un’operazione, quella di aggancio e gancio, che risulta particolarmente soddisfacente oltre che molto semplice, senza contare che la tenuta è perfetta, così potete fare quello che abbiamo fatto noi: tenerlo agganciato tutta la notte trasformandolo in un orologio da comodino che, all’occorrenza, diventa anche una plancia di comando per la smart home.
Basta infatti un tasto per vedere tutto ciò che è collegato nella vostra casa e decidere con un tap di accedere le luci o abbassare la temperatura del termostato.
Queste operazioni naturalmente potete farle anche con i comandi vocali: basta un Hey Google per richiamare l’assistente di Big G, pronto ad esaudire le vostre richieste.

In assenza di input la base permette al tablet di visualizzare l’orologio per tenere l’informazione sempre a vostra disposizione mentre la schermata di blocco vera e proprio può essere personalizzata anche se, tra le opzioni possibili, la piccola rana animata che fa cose diverse in momenti diversi della giornata è l’indubbia vincitrice.

Google Pixel Tablet con base di ricarica e la simpatica rana che compare

Il dock abilita altre due utili funzioni.
La prima è l’accesso allo speaker integrato nella base stessa, così potete contare su un audio decisamente buono per la riproduzione di qualsiasi contenuto multimediale. Tra l’altro il passaggio dagli speaker integrati all’altoparlante del dock è senza soluzione di continuità quindi non dovrete stoppare o armeggiare con le impostazioni, basta agganciare il tablet alla base e il gioco è fatto. Sentirete solo un suono che vi avvisa dell’’avvenuta connessione.

L’altra funzione è la condivisione tramite Chromecast.
Collegato alla sua base infatti Google Pixel Tablet si comporta come il dongle di Mountain View, così potete condividere foto, video e musica da altri dispositivi.

L’ultima e ovvia funzione è chiaramente la ricarica, anche se qui Google ha fatto una scelta poco comprensibile: il cavo di alimentazione non è un USB-C, cosa che avrebbe permesso allo stesso alimentatore di adattarsi tanto alla base quanto al dispositivo da solo.

La recensione di Google Pixel Tablet in breve

Pixel Tablet è un medio di gamma che prova a distinguersi con la base di ricarica, cosa che gli riesce benissimo.
Sicuramente là fuori ci sono terminali con più funzioni software dedicate al multitasking, più accessori e più autonomia ma qui Google ha scelto di coprire una fascia diversa del mercato, mettendo nelle mani delle persone un mix tra il suo Nest Hub, un tablet e uno speaker. Tutto questo rende il device ottimo per l’intrattenimento e il controllo della smart home, e perfetto per posti come tavolini, comodini e scrivanie.

Google Pixel Tablet con Base di ricarica – Tablet Android...
  • Pixel Tablet, il primo tablet Android con chip Tensor G2 integrato, usa l'IA di Google per streaming fluido,...
  • Con l'IA di Google, Pixel Tablet è ancora più utile.
  • Digita in un lampo note e email con la tastiera per Pixel Tablet. E usa la penna per buttare giù schizzi e idee ed...

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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