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Green Pass falsi ottenuti attraverso violazioni dei database di diverse regioni

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Campania, Lombardia, Calabria, Lazio, Veneto e Puglia: queste le regioni che hanno subito violazioni ai propri database sanitari e che hanno consentito a 120 persone di accedere a Green Pass Falsi.

Sei regioni hackerate per un totale di 120 Green Pass falsi

Sono 120 le persone che, senza alcuna dose di vaccino né tampone, sono riusciti ad ottenere il certificato verde in modo illegale. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il raggiro nei confronti dello Stato sarebbe arrivato sotto forma di attacco informatico. I cybercriminali avrebbero infatti hackerato i portali di accesso ai database regionali riservati alle farmacie, distribuendo così Green Pass falsi su tutto il territorio nazionale. Un sistema che è stato replicato da nord a sud, in ben sei regioni: Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto.

I malfattori sono tuttavia stati localizzati, grazie al lavoro di indagini della Polizia postale su delega della Procura di Napoli. I trasgressori individuati risiedono nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento. Tuttavia si teme che il sistema sia ben più ampio e diffuso. Nel frattempo la Polizia postale ha avviato le perquisizioni e sono già scattati 67 sequestri preventivi.

Phishing e ingegneria sociale per ottenere i certificati fasulli

La gran parte delle violazioni, come riporta La Repubblica, sono avvenute a mezzo phishing, vale a dire rubando le informazioni di accesso agli operatori sanitari attraverso tecniche di ingegneria sociale. Il phishing, in sostanza, consiste nell’utilizzare email (o addirittura ricreare interi siti) che sembrano essere istituzionali e ufficiali, così che il malcapitato possa fornire, senza troppi dubbi, dati sensibili (come login e password). I malcapitati, in questo caso, sarebbero gli operatori delle farmacie, ai quali sono stati rubati i dati di identificazione di accesso ai portali regionali. In tal modo i cybercriminali avrebbero avuto accesso ai database per rilasciare Green Pass falsi.

Al momento le persone indagate, che avrebbero messo in piedi la truffa, sarebbero 15, ma sono sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori anche 67 clienti, che avrebbero acquistato i certificati fasulli. Il Mistero della Salute ha intanto confermato di aver disabilitato i Green Pass falsi individuati.

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