La divisione Safety & Infrastructure di Hexagon ha portato dati dell’indagine sulle modalità e sul livello di innovazione che riguardano la gestione della sicurezza urbana. La ricerca ha interpellato un campione di amministratori locali (sindaci/ assessori alla sicurezza/comandanti polizia locale) di 91 città italiane (tra cui Venezia, Napoli, Bergamo, Firenze, Parma, Bari, Genova e molte altre) con più di 20.000 abitanti.
Il focus dell’indagine: come gestire la sicurezza in città e quali iniziative intraprendere per migliorarla; quali sono i rischi più temuti; qual è il livello delle tecnologie utilizzate e di propensione all’investimento verso sistemi avanzati per la gestione integrata e il coordinamento delle emergenze tra Comuni, forze dell’ordine e tutti gli altri attori coinvolti.
La ricerca di Hexagon
Secondo Hexagon, per l’84% degli amministratori locali è urgente migliorare i sistemi di allerta e gestione di tutela del territorio dagli effetti delle calamità naturali e di guasti o cedimenti di infrastrutture; il 52,7% dei sindaci chiede una maggiore interazione con le altre autorità di sicurezza, il 50,5% centrali operative unificate e integrate, il 35,2% dispositivi tecnologici per l’analisi dei dati e l’elaborazione di scenari probabilistici di rischio.
Meno di tre comuni su dieci indica come prioritaria un’ulteriore estensione dei poteri di ordinanza del sindaco. Il 48% dei comuni coinvolti nell’indagine ha inoltre i sistemi informativi per l’analisi del territorio, ma solo in meno un quinto dei casi (22%) ha implementato meccanismi per la condivisione delle informazioni tra gli assessorati interessati. Se i tre quinti (61,5%) dei comuni ha attivato strumenti di avviso ai cittadini di circostanze critiche, solo in un quarto dei casi si tratta di app (26,4%).
Attraverso questo lavoro di analisi, Hexagon S&I, società specializzata in soluzioni tecnologiche per la sicurezza e la protezione di infrastrutture critiche, ha voluto indagare il grado di collaborazione esistente tra i diversi soggetti istituzionali nell’attività di gestione della sicurezza in aree urbane di grande, media e piccola dimensione, i processi attraverso i quali vengono messe in comune le informazioni, se sono assegnate in modo chiaro compiti e responsabilità.
Solo una parte minoritaria delle amministrazioni sembra aver compiuto i passi decisivi verso un futuro di smart security, definendo un sistema di governance articolato e multi-attoriale, formalizzando le procedure di collaborazione interistituzionali, estendendo gli strumenti di monitoraggio e adottando soluzioni inclusive di interazione continuativa con i cittadini. Tra queste vi sono i comuni di Faenza, Livorno, Macerata, Pordenone, Aosta, Cremona, Lodi, Pavia e Bari.
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