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Huawei sogna ancora Google

Huawei non si arrende al ban imposto da Trump che ha scaturito il suo divorzio da Google e dalle sue app, e spera ancora di poterle riavere all’interno del suo store, AppGallery.

Huawei sogna Google

Huawei desidera disperatamente che le app di Google entrino a far parte del suo store personale, AppGallery. Alcuni mesi fa è venuta meno l’integrazione tra i device Huawei e le Google Apps (GMail, Google Maps, ecc), per via del ban imposto da Trump che ha causato non pochi problemi all’azienda cinese. Da allora tutti i nuovi device lanciati da Huawei sono privi di tale integrazione, possibile su qualsiasi device android.

Questo ban ha causato numerose perdite e vendite limitate dei suoi prodotti, per cui un modo (parziale) per recuperare potrebbe essere una versione dedicata ad AppGallery delle applicazioni made in Google, come già succede per la loro versione presente in AppStore di iOS Apple.

Nelle prime fasi del divieto di Trump, Huawei ha dichiarato che Google avrebbe “perso 800 milioni di utenti” se avesse abbandonato i suoi device. Successivamente, Huawei ha iniziato ad inviare e-mail per catturare gli sviluppatori del Google Play Store al fine di far creare loro app per AppGallery.

Huawei ha creato un’app “AppSuche” (tedesco per AppSearch) per aiutare gli utenti a trovare app di terze parti da fonti sicure. Ciò è avvenuto in risposta ai due metodi illegali trovati dagli utenti per continuare a utilizzare i Google Mobile Services (GMS), anche contro le normative statunitensi.

AppGallery è ad oggi il terzo più grande store di applicazioni a livello globale, anche se ancora miglia e miglia dietro i suoi concorrenti “più vicini” (Google Play Store ed Apple AppStore). Non è facile sviluppare né un sistema operativo né uno store, partendo da zero. Soprattutto se i tuoi concorrenti hanno anni ed anni di esperienza e contenuti alle spalle.

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