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I videogiochi come terapia durante la quarantena

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato ufficialmente che i videogiochi hanno un potere terapeutico importante in questo periodo di quarantena forzata a causa del coronavirus.

Per questo l’OMS, in collaborazione con alcune aziende videoludiche, ha promosso l’iniziativa #PlayApartTogether, dedicata ai videogiocatori e alle piattaforme di gaming online per il sostegno dei videogiochi come attività utile per il distanziamento sociale in quarantena e dunque, per ridurre il rischio di diffusione dell’epidemia. Stando alle parole di Ray Chambers, ambasciatore per la strategia globale presso l’OMS: “speriamo che questa iniziativa possa raggiungere milioni di persone con messaggi importanti che aiutino a prevenire la diffusione del virus. Le aziende del settore dei giochi hanno un pubblico globale. Una maggiore distanza fisica e le altre misure aiuteranno ad appiattire la curva e a salvare vite.”

Alcune software house, come BlizzardRiot Games e Zynga, stanno incoraggiando i giocatori a rimanere a in casa e ad osservare altre misure di sicurezza da adottare durante la pandemia. Sviluppatori e publisher stanno anche incoraggiando gli appassionati di programmazione a creare e sviluppare un videogioco e approfittare del tempo libero a disposizione per affinare le proprie capacità. Unity Technologies, creatrice dell’omonimo motore grafico, ha messo infatti a reso gratuita la propria piattaforma di sviluppo per tre mesi. Sono anche presenti corsi, esercitazioni e sessioni live per imparare a programmare il codice di un videogioco. Le lezioni sono iniziate il 23 marzo e proseguiranno per le prossime sette settimane.

Amanda Taggart, responsabile delle comunicazioni di Unity Technologies, ha commentato:”Siamo in un momento davvero unico e stimolante, in cui il COVID-19 sta colpendo ogni cittadino, paese e cultura in tutto il mondo. Dalla California a Copenaghen, da Monaco a Mumbai, i funzionari statali chiedono ai residenti di rimanere a casa per il bene dei nostri amici, della nostra famiglia e della nostra società globale in generale”.

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