Superman è una delle figure più note della cultura pop a livello mondiale. È il supereroe per eccellenza, quello che ha dato il via a tutto il fenomeno nei fumetti prima e al cinema poi. Virtualmente chiunque conosce la storia del personaggio nelle sue linee generali, anche i meno appassionati di questo mondo. Eppure, c’è una macchia scura sul curriculum di Superman, proprio alla voce Videogiochi. Nonostante il successo dell’eroe infatti non c’è mai stata una trasposizione delle sue avventure davvero degna di merito. Quali possono essere le ragioni di ciò? E soprattutto, c’è una possibilità di superare questi ostacoli? Andiamo a esplorare la storia del paladino di Metropolis, per provare a rispondere a queste domande.
Superman non è un caso unico
Certo, ci sono delle eccezioni più che degne di nota, ma sono piuttosto rare. Abbiamo tutti in mente la celebratissima serie Arkham, incentrata proprio su uno dei più cari amici di Clark Kent ovvero Batman. Questi videogiochi hanno conquistato il pubblico mainstream, la critica e pure tantissimi appassionati di fumetti. Lo stesso si può dire di alcune avventure di Spider-Man, sopratutto la più recente che promette di avere un radioso futuro davanti a sé.
Non solo, ma ci sono anche titoli che riguardano proprio il nostro Uomo d’Acciaio che hanno ottenuto un buon riscontro. Pensiamo, ad esempio, alla serie di Injustice, dove lo vediamo nella sua versione oscura e fuori controllo, a capo del Pianeta Terra come un dittatore senza scrupoli. Pur essendo un personaggio giocabile con cui affrontare eroi e villain, non possiamo però certo dire che la serie di Injustice corrisponda a quello che desidera il pubblico pensando a ipotetici ‘videogiochi di Superman’.
E poi c’è quella macchia gigante della lista da cancellare. Stiamo parlando ovviamente di Superman: The New Superman Adventures o più comunemente Superman 64. Questo non è solamente uno dei più brutti videogiochi dedicati all’eroe, ma sono in tanti a indicarlo come il peggiore della storia del gaming. Un passato oscuro difficile da cancellare, che ha contribuito alla pessima fama di Superman in questo settore, rendendolo il simbolo dei flop videoludici dei supereroi.
Perché i videogiochi di Superman non funzionano?
Altre volte gli ostacoli non erano legati ai contenuti ma semplicemente alle deadline. Volendosi agganciare a uscite cinematografiche o simili, spesso il lavoro veniva fatto rapidamente, senza la dovuta cura e il prodotto finale ne risentiva moltissimo.
Come spesso capita poi, il problema può anche essere economico. Lo dicevamo all’inizio, Superman è una delle icone più famose della cultura pop e chiaramente i diritti su questo personaggio non sono a buon mercato, anzi. Fin dai tempi del suo debutto nel gaming, con un titolo del 1979 per Atari 2600, questo aspetto fu una criticità non indifferente per gli studi di sviluppo. Quel gioco, peraltro uno dei primi tie-in della storia (era infatti legato al film uscito l’anno precedente), vide una grandissima parte del suo budget destinata all’acquisto della licenza, riducendo quindi tempo e risorse destinate al prodotto effettivo. Potete quindi facilmente immaginare quale sia stato il risultato finale.
Il problema dei costi di licenza alti non sarà un’esclusiva del kryptoniano negli anni, anzi. Spesso questo fattore ha portato a flop epocali, compreso quello memorabile del tie-in di E.T., uno dei casi più noti della storia del gaming. In ogni caso tutti questi limiti alla creatività degli studi rendevano sicuramente difficile tirare fuori prodotti di alta qualità. E a ciò dobbiamo aggiungere gli altri problemi di Superman.
Bisogna infatti ammettere che ci sono anche ragioni dovute proprio al materiale di partenza, a partire dai villain. Si dice che la grandezza di un protagonista si misuri sulla grandezza del suo antagonista. Probabilmente non è un caso quindi che i due maggiori successi videoludici siano Spider-Man e Batman, due personaggi che hanno una grande gallery di avversari affascinanti. Quelli del Pipistrello sono talmente noti alla cultura popolare da riuscire a reggere film e serie TV da protagonisti, dove l’eroe è in secondo piano.
Il problema di Superman non è che non abbia dei villain di grande qualità, anzi. Nei fumetti ha un numero di avversari decisamente ampio che comprende tanti personaggi affascinanti. Il problema è che, complice la poca varietà cinematografica, non si sono mai davvero affermati nella cultura popolare. Provate a pensare agli avversari di Bruce Wayne e Peter Parker e avrete elenchi lunghissimi anche se non siete appassionati. Se fate lo stesso gioco con Superman sarà difficile andare oltre Lex Luthor e il Generale Zod (e no, l’Uomo Nucleare non conta).
E arriviamo poi alla nota dolente, l’elefante nella stanza: i superpoteri. È probabilmente questa la maggiore difficoltà nel creare videogiochi di Superman, perché si tratta di un eroe talmente potente che è difficile creare una sfida alla sua altezza.
Alcune abilità sono piuttosto semplici da gestire, sicuramente. Il volo ad esempio non è un grosso ostacolo e può essere tranquillamente il metodo di spostamento abituale nel mondo di gioco. Lo stesso vale per la visione a raggi X che anzi, può tornare utile come giustificazione narrativa di una sorta di Detective Mode sulla falsariga degli Arkham.
Già la situazione si fa complessa per altre abilità come soffio congelante, supervelocità e vista calorifica. Per queste in passato si sono trovate soluzioni creative, rendendole dei power-up utilizzabili per brevi periodi di tempo, ma oggi non reggerebbe. E poi resterebbero da superare i problemi più grandi tra le abilità classiche dell’eroe: invulnerabilità e superforza. Se il tuo protagonista resiste alle pallottole e ha la capacità di sollevare la Terra a mani nude, come fai a rendere gli scontri accattivanti?
Perché al cinema Superman funziona e nei videogiochi no?
La ragione sta nella diversa impostazione della sfida al protagonista tra i due medium. In un’avventura cinematografica è sufficiente un singolo avversario per renderla interessante e anzi inserirne troppi rischia di far fallire il progetto. Viceversa il videogioco offre lo spazio per più antagonisti, che va riempito con figure carismatiche, ma soprattutto impone una continua sfida al giocatore.
Non è difficile trovare un villain che metta in difficoltà Superman, nonostante i suoi poteri incredibili. Tuttavia, per le tempistiche narrative di un film è sufficiente che lo incontri anche solo due-tre volte con battaglie piuttosto lunghe. Da queste inoltre, il nostro potrebbe uscirne anche sconfitto, soprattutto al primo incontro. Questo è un aspetto che è più difficile, sebbene non impossibile, integrare nella narrazione videoludica.
Proviamo a riassumere la questione Superman tra cinema e videogiochi così: se applicassimo la stessa narrazione che funziona sul grande schermo al mezzo videoludico, quale sarebbe il risultato? Probabilmente avremmo un titolo dove l’Ultimo Figlio di Krypton affronta un paio di avversari (e uno è per forza Lex Luthor) in una sequenza ininterrotta di tre-quattro boss battle. Queste sarebbero impegnative probabilmente, ma dopo cinque ore l’esperienza di molti giocatori si concluderebbe perché il gioco è già finito o perché lo hanno abbandonato a causa della difficoltà.
Magari uno studio di sviluppo particolarmente creativo potrebbe fare funzionare questo concept (e nel caso attendo le mie royalties). Però è molto più probabile che la strada giusta da seguire non sia quella di copiare il modello cinematografico.
Come invertire il trend di Superman nei videogiochi
Per quanto riguarda la questione superpoteri, per quanto ostica, è possibile aggirarla. Una prima idea potrebbe essere sfruttare le debolezze dell’eroe, come quella ben nota alla kryptonite o quella alla magia. Sarebbero difficili da giustificare a livello narrativo per l’intero gioco, ma con i giusti avversari potrebbe funzionare.
Ancora meglio sarebbe partire dalle basi. Invece di un Uomo d’Acciaio già formato e superpotente, potremmo impersonare un eroe alle prime armi, alle sue prime avventure in quel di Metropolis. Questo darebbe una buona spiegazione (sebbene piegando leggermente il canone) al perché le sue abilità non siano ancora alla massima potenza, sviluppandoli piano piano nel corso della vicenda del gioco. Una soluzione simile è stata attuata ad esempio in Superman Returns (il videogioco, non il film) nel 2006 e si potrebbe riprendere, aggiornandola.
Una strategia ambiziosa, ma ancora più interessante sarebbe cambiare completamente approccio. Invece di depotenziare l’eroe si potrebbe scegliere di puntare su altre meccaniche, oltre alla pura e semplice forza bruta. Nulla vieta di inserire sfide specifiche basate sul combattimento (magari limitandole alle boss fight) ma se si spostasse il focus più sullo stealth o sull’investigazione, si potrebbe creare un titolo altrettanto coinvolgente senza bisogno di scuse particolari per le lotte. Certo, meglio evitare estremi come il gioco Superman Returns: Fortress of Solitude, che ci poneva di fronte a una serie di ‘sudoku con i superpoteri’, ma non è una strada completamente irrealistica. Magari può essere l’occasione di farci vivere anche l’altro lato dell’eroe, la sua vita da Clark Kent un aspetto affascinante di questa figura che raramente viene esplorato a dovere.
Il pensiero laterale potrebbe risolvere anche il problema dell’invulnerabilità. Potremmo ad esempio a dover salvare uno degli alleati umani di Superman, dalla classica Lois Lane all’amico fotografo Jimmy Olsen, la cui vita è in pericolo. Il game over avverrebbe quindi alla morte di questi ultimi e non quella dell’eroe.
Particolare attenzione va posta sui villain, ovviamente. La presenza di Lex Luthor sembra scontata (anche solo per ragioni di attrattiva del titolo), ma sarà importante attingere dall’ampio panorama di minacce che l’eroe di Metropolis ha dovuto affrontare nel tempo. Questo sia per offrire un po’ di varietà, sia per dare finalmente risalto ai tanti avversari interessanti che Superman ha, in vista di eventuali seguiti. Una strategia già sviluppata con successo dalla serie Arkham e che vale la pena ripetere, qualunque sia lo studio che se ne occuperà.
Aggiungere qualche cameo, anche solo per qualche missione specifica, degli altri eroi DC Comics sarebbe la proverbiale ciliegina sulla torta. La presenza di personaggi come Martian Manhunter, Lanterna Verde o anche Wonder Woman potrebbe dare quel tocco in più capace di conquistare definitivamente gli appassionati.
Per quanto la storia di Superman nei videogiochi sia decisamente sfortunata quindi, c’è ancora la possibilità di un’inversione di tendenza. Le speranze di tutti i fan dell’Uomo d’Acciaio sono riposte nella creatività degli studi di sviluppo di tutto il mondo. E chissà che un giorno non possa davvero uscire un titolo che renda giustizia a quello che per molti è il più grande supereroe di sempre.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API