Site icon Techprincess

La bufala della settimana: l’audio della giornalista Ilaria Biancalani

La bufala della settimana: l’audio della giornalista Ilaria Biancalani thumbnail

Ilaria Biancalani

Non ci sono green pass né terze dosi di vaccino che tengano: le bufale sul Coronavirus non accennano a diminuire.

Sembra anzi che la loro natura sia sempre più rozza, la loro costruzione sempre meno raffinata, i loro ideatori sempre più incuranti delle smentite. Come se i no vax puntassero sempre meno ad argomentare e sempre più a solleticare la parte più istintiva di noi. Il gioco in fondo è chiaro: se la comunità scientifica mette in campo sempre più elementi che illustrino quanto sia indispensabile una campagna vaccinale e una corretta profilassi contro il Covid, ai no vax non resta che una mossa, quella di affidarsi all’irrazionalità di chi frequenta la Rete.

Ricade esattamente in questa casistica quello che è accaduto nei giorni scorsi, suo malgrado, alla giornalista Ilaria Biancalani. Ripercorriamo brevemente la cronologia della vicenda.

L’audio complottista di Ilaria Biancalani

Un audio (di quasi 3 minuti e mezzo) in odore di complottismo è circolato nei giorni scorsi sui social. La voce si dice fosse quella di una presunta giornalista Rai, Ilaria Biancalani, e il contenuto era altisonante. La Biancalani avrebbe confessato che i giornalisti hanno l’ordine di mentire per quanto riguarda il Covid: negare la vera origine della pandemia e screditare il più possibile i no vax. A capo del diabolico piano di disinformazione ci sarebbero nientemeno che il capo dello Stato Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Si tratterebbe di un ordine? Non si sa, perché in un altro passaggio dell’audio si parla di una somma in denaro (10.000 euro) ricevuta dai giornalisti che avrebbero accettato di contraffare – a detta dei no vax – la verità.

L’iter (solito) della bufala

La bufala si è subito diffusa in Rete a partire da martedì 14 settembre, e – come nell’antico gioco del telefono senza fili – più è stata ribattuta e più si sono aggiunti particolari fasulli. Ilaria Biancalani, ad esempio, non è una giornalista Rai, come è apparso nella piattaforma Rumble, che riporta l’audio.

Audio che, oltre ad essere stato ribadito su molti siti vicini ai no vax, ha attecchito anche in diversi canali Instagram (app, questa, tra le favorite dai vari teorici del complotto). Il canale Telegram Il segugio ha addirittura pubblicato la trascrizione integrale dell’audio.

I lettori di questa rubrica sono ormai avvezzi alla costruzione di una bufala. Sanno anche che, di solito, le fake news (sul Covid e non) partono da una notizia vera e la deformano a proprio piacimento.

In questo specifico caso, la voce femminile attribuita a Ilaria Biancalani accenna in maniera vaga a un repentino cambio di programmazione in Rai la sera dello scorso 13 settembre, collegandolo confusamente alla ribellione di alcuni giornalisti prezzolati per tacere la verità.

In realtà, ecco il primo passaggio della decostruzione della bufala, il cambio di programmazione è l’esito di uno sciopero dei giornalisti Rai programmato già da settimane.

Ilaria Biancalani smentisce

È arrivata poi, a strettissimo giro (il 14 settembre stesso, poche ore dopo la diffusione sui social dell’audio), la secca smentita della stessa Ilaria Biancalani. Che così ha scritto sui suoi account di Facebook e Twitter: “Attenzione! Mi dicono che su Telegram – dove io non sono neppure presente – sta circolando un audio con la copertina della mia pagina. Si tratta di un fake per il quale ho già fatto denuncia alla Polizia Postale. Chiunque lo ascolti, lo segnali per favore come fake news. Grazie!!”

Offerta
Fake news Guida per smascherarle
  • Santoianni, Francesco (Autore)

Dopo la smentita

Abbiamo una bufala, la smentita della diretta interessata e – come se non bastasse – ampia possibilità di verificare che quanto sembrava una delle colonne portanti della notizia (il cambio di palinsesto della Rai) in realtà non ha alcun collegamento con essa.

Ci sono elementi più che sufficienti a far desistere i no vax. È andata così? Niente affatto. Basta leggere i commenti sotto la smentita della Biancalani su Twitter (cinguettio che ora può leggere solo l’autrice). Ne citiamo solo due a titolo di esempio: “Sarebbe stata troppo onesta se fosse stata lei sicuramente è un fake è pur sempre una giornalista nn potete cambiare”.

“Continuano a mentire? Magari l’audio non è il suo, ma basta fare 4 domande ad amici giornalisti, e alla fine quello che salta fuori è che la verità la gran parte, non la possono dire. Saluti e si guardi allo specchio”.

Il senso di tutti i commenti è più o meno sempre lo stesso: forse ci siamo sbagliati in questo caso specifico, ma non in senso generale.

E noi ribadiamo che ci sono solo due modi per resistere al proliferare delle fake news: fare campagne di informazione, e non credere alle notizie che non siano verificate. Ma come si fa a riconoscere le fonti attendibili? Torniamo indietro di una casella: insegnarlo dovrebbe essere appunto il compito delle campagne di informazione.

Exit mobile version