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Immuni non funziona su tutti gli smartphone: chi sono gli esclusi?

Immuni non funziona. O almeno, non per tutti. Dopo settimane di attesa, l’applicazione di tracciamento per il Covid-19 è finalmente sbarcata su iOS e Android, registrando oltre 500.000 download nelle prime 24 ore di operatività. Un grande risultato macchiato da un problema piuttosto importante: non tutti possono usare Immuni.

Le proteste quindi hanno travolto l’applicazione, fortemente voluta dal Governo e realizzata da Bending Spoons. Non è però con loro che gli utenti dovrebbero prendersela. Immuni funziona grazie ad una particolare tecnologia sviluppata da Apple e Google, inserita solo nelle ultime versioni dei rispettivi sistemi operativi.

Immuni non funziona sull’iPhone. Cosa faccio?

Se avete un Melafonino, dovete necessariamente aggiornare il dispositivo ad iOS 13.5.
Non tutti gli iPhone però supportano l’ultima versione del sistema operativo. Ad oggi quindi potete usare Immuni sui seguenti dispositivi Apple:

Qualora aveste uno di questi dispositivi e comunque dovesse riscontrare problemi con l’app, vi suggeriamo di verificare se siano disponibili nuovi aggiornamenti di sistema. Andate quindi in Impostazioni/Generali/Aggiornamento Software e chiedete al vostro iPhone di fare un rapido controllo.

Rimangono invece esclusi tutti coloro che hanno iPhone 6, iPhone 5s e iPhone 5. Per questi telefoni non è previsto l’aggiornamento ad iOS 13.5 e quindi non sarà possibile scaricare ed installare Immuni.

E se ho uno smartphone Android?

Per chi invece ha scelto il sistema operativo di Google sono 3 i requisiti indispensabili:

Non sono in realtà richieste troppo restrittive. Android 6.0 infatti è uscito nel 2015, mentre i Google Play Services – ossia il sistema di servizi di Big G che permette ad Android di funzionare correttamente – sono presenti e automaticamente aggiornati sulla maggior parte degli smartphone.
Infine è necessario il Bluetooth Low Energy, tecnologia alla base del funzionamento di Immuni e progettata per ridurre il consumo di energia. L’obiettivo infatti è quella di evitare di lasciarvi a corto di batteria solo perché avete scelto di utilizzare l’app di tracciamento del Covid-19.

Alla luce di questi requisiti, dovrebbero rimanere esclusi:

Rimane comunque valido il consiglio dato per iOS: controllate la presenza di aggiornamenti. Immuni potrebbe non funzionare solo perché ci sono update in sospeso.

Huawei e il suo AppGallery

Lo scorso anno Huawei ha subito il ban da parte degli Stati Uniti, il che ha impedito all’azienda di collaborare con Google e portare i suoi servizi sui nuovi smartphone.

La decisione del Presidente Trump non va però ad incidere su quanto fatto precedentemente; questo significa che tutti i device usciti prima del 16 maggio 2019 continuano a ricevere aggiornamenti e dovrebbero pertanto risultare compatibili con Immuni. Ad oggi però i Google Play Services non sembrano aver ricevuto l’update necessario.

E i nuovi arrivati? Immuni arriverà su AppGallery, lo store ufficiale di Huawei che trovate sui telefoni della serie P40, su Mate 30 e sul pieghevole Mate Xs.

AGGIORNAMENTO DEL 5/06/2020

Stando a quanto rilevato in questi giorni, il problema legato ai device Huawei usciti prima del 16 maggio 2019 potrebbe essere derivato dal sistema di gestione della batteria. Pare infatti che il sistema non permetta all’app di funzionare in background, cosa che impedisce quindi il corretto funzionamento di Immuni che, vi ricordiamo, ha bisogno di rimanere costantemente in uso per riuscire a tracciare i possibili contagi.

Continueremo comunque a monitorare la situazione in attesa di capire come si evolverà la situazione. 

AGGIORNAMENTO DELL’8/06/2020

Huawei sembra aver risolto i problemi sugli smartphone dotati di servizi di Google. Se il vostro dispositivo è uscito prima del 16 maggio 2019 potete quindi correre a scaricare Immuni.

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