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L’intelligenza artificiale sarà usata per dare voce ai malati di Sla

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Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio exploit dell’intelligenza artificiale (AI), utilizzata nei più disparati campi. C’è chi l’ha usata per scrivere canzoni, chi per generare attacchi informatici e persino chi ha pensato bene di approfittarne nei compiti in classe. In campo medico è però arrivato un altro utilizzo: sfruttare l’intelligenza artificiale per ridare voce ai malati di Sla, acronimo di Sclerosi laterale amiotrofica. 

Il progetto si chiama Voice for Purpose e nasce dalla mente dell’attore e doppiatore Pino Insegno, celebre proprio per le sue iconiche voci sul grande schermo. L’AI permette infatti di simulare e riprodurre, anche in voce, l’intero spettro delle emozioni umane tramite l’inflessione e l’espressività del suono emesso. Le persone possono così registrare oggi la propria voce per il domani, oppure donarla al database. Questo sarà a disposizione dei pazienti colpiti da Sla, che potranno sceglierla e utilizzarla come strumento comunicativo.

Voice for Purpose: l’intelligenza artificiale per ridare voce ai malati di Sla

L’iniziativa, promossa da Università Campus Bio-Medico di Roma, Centri Clinici NeMO, Nemo Lab, Translated, Dream On e AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) mira a migliorare alcuni sistemi già in uso in campo medico. Le attuali tecnologie di sintesi vocali, infatti, permettono già alle persone affette da Sla di comunicare. Tuttavia si tratta di voci sintetiche, robotiche, totalmente spersonalizzate e senza inflessioni emotive. L’intelligenza artificiale, al contrario, sarebbe in grado non solo di restituire le emozioni di un dialogo, ma anche di ridare dignità alle stesse.

Ricordiamo infatti che la Sla è una malattia neurovegetativa rara che attacca le cellule cerebrali e del midollo spinale che ci consentono di gestire la muscolatura volontaria. In assenza di cure efficaci, almeno al momento, la ricerca progredisce molto a rilento. Ed è per questo che molti sforzi sono impiegati nell’assistere chi ne è affetto nelle disabilità fisiche che la Sla comporta.

È possibile donare la propria voce

Il progetto prevede di creare una vera e propria banca della voce. Tutti possono donare in modo assolutamente libero e intuitivo. Ai donatori verrà chiesto di registrare la lettura di un breve messaggio scritto. Questi verranno poi contattati nel caso in cui una persona decida di utilizzare la sua voce.Il progetto permette inoltre di donare a sé stessi, registrando la propria voce in caso di eventuali necessità future. 

Il processo sarà semplice anche per i riceventi, i quali avranno bisogno solo di un profilo sulla piattaforma. Ad oggi il progetto conta circa 250 donazioni vocali. L’utente ne può scegliere fino a 3.

Per maggiori informazioni su come donare vi rimandiamo al sito ufficiale del progetto.

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