I tempi cambiano, le priorità e le richieste del mercato evolvono. E le Case, ovviamente, si muovono nella direzione dettata dalla domanda.
Nell’ultimo periodo, com’è noto, la direzione preferita dai costruttori è l’elettrificazione della gamma.
Questa viene attuata tramite l’uscita di vari modelli elettrici o ibridi, anche in versioni del tutto imprevedibili.
È il caso, ad esempio, della Mercedes-Benz Classe C AMG.
Con tutta probabilità infatti la berlina sportiva tedesca abbandonerà l’ormai iconico V8 a benzina e la trazione posteriore, per abbracciare un nuovo powertrain ibrido plug-in e la trazione integrale.
LEGGI ANCHE: Nuova Mercedes AMG A45: presentazione in Darsena
Prima, però, un po’ di storia… Da dove viene AMG?
Il fatto che Mercedes abbia deciso di produrre la prima AMG ibrida plug-in sulla base della sua berlina compatta è particolarmente significativo. Facciamo un passo indietro nella storia di AMG.
Fino alla fine degli anni ’80, AMG era solamente una compagnia di elaborazioni su base Mercedes-Benz senza un coinvolgimento diretto da parte della Casa della Stella.
Si fece conoscere già negli anni ‘70, con le vittorie nei campionati turismo con una Mercedes 300 SEL 6.9 modificata ad Affalterbach, la città dove ha sede la compagnia.
Con la loro “Rote Sau”, ovvero “Maiale rosso”, AMG vinse la sua categoria nella 24 Ore di Spa, e negli anni successivi continuò a mietere successi in gara.
Parallelamente, si occupavano di costruire versioni modificate e decisamente vitaminizzate delle berline della Stella, con una costruzione prettamente artigianale.
Solo nel 1990, dopo due anni di collaborazione con Mercedes sui campi di gara del DTM, dove l’ormai ex elaboratore si occupava delle Mercedes 190 DTM, Mercedes assorbe AMG, e la Casa di Affalterbach si specializza nella produzione di versioni vitaminizzate delle berline tedesche.
La C36 AMG, la prima Mercedes anti-M3
La prima ad essere passata sotto le mani di AMG è stata proprio la Classe C W202, prodotta dal 1993 e prima berlina compatta ad assumere il nome Classe C.
Nasce così la Mercedes C36 AMG, primo tentativo di “contrattacco” alla regina delle berline sportive dell’epoca, la BMW M3 E36.
Il motore è derivato dal 6 cilindri in linea da 2.8 litri della C280. Dopo essere passato sotto le sapienti mani di AMG, la cilindrata cresce a 3600 cm³ con una potenza di 280 CV, fatto a mano da un solo uomo.
Al contrario di oggi, inoltre, Mercedes non aveva progettato delle componenti ad hoc per l’utilizzo sulle versioni vitaminizzate.
Vengono quindi riutilizzate componenti riprese dalle Mercedes più potenti.
Per questo, l’albero motore è della S350 Turbodiesel, molto più robusto, e il cambio è l’automatico a 4 marce derivato dalle più grandi Classe S, lento ma capace di sopportare la potenza.
Le altre Classe C AMG: nel segno del V8
Dopo questo primo tentativo non perfetto (la C36, infatti, era molto affidabile e versatile, ma non esattamente un’arma da pista), Mercedes ha deciso di introdurre una caratteristica tecnica che sarà trait d’union con tra le varie AMG: l’utilizzo di un motore V8.
Già la stessa Classe C W202 ha ricevuto durante la sua “vita” la versione 55 AMG, dotata di un V8 da 347 CV.
La W203, versione prodotta dal 2000 al 2007, sfugge in parte a questa regola.
Furono infatti tre le versioni “by AMG” di questa berlina.
La prima fu la C32, dotata di un 3.2 V6 con compressore volumetrico da 354 CV.
Successivamente, arrivò la C55 AMG, dotata, finalmente, di un bel V8 aspirato da 367CV, comune a molte AMG come SLK, CLK e altre.
L’ultima, e più sconosciuta, è la prima e (per ora) unica AMG a gasolio.
Si tratta della C30 CDI AMG, dotata di un 5 cilindri 3.0 turbodiesel da 231 CV, derivato dal famoso 2.7 della C270 CDI.
Questo tentativo “fuori dagli schemi” ha prodotto un ottimo motore che meriterebbe più considerazione, assurdi blocchi del traffico permettendo…
Arrivamo poi alle Classe C AMG più iconiche, ovvero le C63 AMG della serie W204, prodotte dal 2007 al 2014.
Erano dotate del fantastico motore V8 M156 da 6.2 litri aspirato, un motore fantastico, dalle prestazioni incredibili e un sound unico, cattivo e minaccioso, con zona rossa a più di 7000 giri.
I suoi 457 CV (arrivati anche a 517 nelle versioni Performance) erano più che sufficienti per rendere la C63 una vera muscle car europea.
Grazie alla trazione posteriore e ai 600 Nm di coppia, in curva se saputa domare era una vera bestia rara.
L’attuale Mercedes-Benz Classe C AMG: il canto del cigno del V8?
Arriviamo così alla attuale C63 AMG.
Qui il numero nel nome non ricorda più la cilindrata, ma vista la bontà del motore, glielo si può anche perdonare.
Siamo infatti di fronte al 4.0 V8 biturbo M177 da 469 e 503 CV (il più potente esclusivo della versione S), direttamente derivato dalla supercar della Casa, la Mercedes-AMG GT.
Questo motore ha portato nel segmento delle berline ad alte prestazioni una caratteristica interessante: i due turbo, infatti, sono posizionati all’interno della V del motore, così da limitare al minimo il turbo lag.
Questo stratagemma fu poi usato da altre competitor dopo di lei, come ad esempio la Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
È un motore splendido, che perde la voglia di girare alto e parte del sound del predecessore, ma aggiunge una coppia e una cattiveria quasi introvabili nel segmento, ormai convertitosi ai più piccoli e leggeri V6.
Per la prima volta, però, in questa serie di Classe C debutta una AMG “Light“, la C43 AMG.
Questa nuova versione è dotata di un V6 biturbo 3.0 da 390 CV.
Questo motore è, inoltre, il primo a non essere costruito a mano, bensì è un motore Mercedes “di massa” modificato dai tecnici AMG.
La prossima Mercedes-Benz Classe C AMG sarà 4 cilindri ibrida?
Arriviamo così alla prossima generazione, attesa per il prossimo anno.
La attuale serie di Classe C è ormai alla fine della propria vita industriale.
Sia Audi che, soprattutto, BMW hanno presentato le nuove versioni delle loro berline medie, la A4 e la Serie 3.
Delle versioni “normali” sappiamo ancora poco, mentre notizie interessanti giungono sulla prossima AMG della media di Stoccarda.
Con tutta probabilità, la prossima Mercedes-Benz Classe C AMG abbandonerà il “suo” V8, per adottare un nuovo powertrain ibrido plug-in.
Sarà infatti un 2.0 4 cilindri turbobenzina a spingere la prossima AMG media, abbinato ad un sistema di trazione integrale e ad una parte ibrida piuttosto spinta.
Il 2.0 prescelto sarà senza ombra di dubbio il motore M139 che abbiamo conosciuto sulle ultime A45 e CLA45 AMG.
Questo motore è capace di 387 CV nella variante “base” e 421 in versione S.
Questi numeri, uniti agli strabilianti 211 CV/litro, lo rendono già il 4 cilindri di serie più potente del mondo.
È trapelato, inoltre, che i 421 CV potrebbero essere tranquillamente superati dalla versione “base” della prossima C63 AMG.
Conferme da questo punto di vista arrivano dal CEO di AMG, Tobias Möers, che in più occasioni ha ribadito l’intenzione di utilizzare questo powertrain.
“Dobbiamo essere creativi: stiamo inseguendo le massime prestazioni, e queste non sono correlate al numero dei cilindri“, ha detto qualche mese fa.
A Settembre, inoltre, Möers ha praticamente gettato la maschera.
Durante la presentazione delle nuove A45 e CLA 45 AMG a Francoforte, infatti, ha dichiarato: “Aspettatevi di vedere una versione ancora più potente di questo motore sulla prossima Classe C AMG“.
A sostegno di questa tesi, diversi siti tedeschi riportano dei rumor che parlano di una versione “base” della C63 con 476 CV, ovvero 7 in più rispetto alla attuale V8, e una versione S che andrà ad eguagliare i 503 CV della S odierna.
Come parte ibrida, si andrà a sfruttare una versione aggiornata del sistema ibrido a 48V ripreso dalle CLS e GT-4 door 53 AMG.
Queste due auto accoppiano al nuovo 6 cilindri in linea biturbo da 435 CV un motore elettrico da 22 CV e ben 250 Nm di coppia.
Anche il sistema di trazione integrale sarà simile a quello di una attuale Mercedes-Benz, la E63 AMG, che ha un sistema di trazione integrale a ripartizione variabile e regolabile dal pilota, che permetterà, nonostante l’assenza della trazione posteriore “pura”, di fare numeri tipo questo.
Il progresso tecnologico è sempre buono? Sicuramente è inevitabile
Dal canto nostro, pensiamo che sia un cambiamento senza dubbio doloroso.
“Fare fuori” un motore glorioso come il V8 Mercedes, in tutte le sue forme, fa male a tutti gli appassionati, non solo quelli della Stella.
È però un passo necessario, se vogliamo che le emozioni che ci suscita un motore termico rimangano quanto più presenti progredire della tecnologia.
I nuovi powertrain ibridi richiedono parecchio spazio, e molte Case per questo motivo stanno progressivamente eliminando i motori più ingombranti per fare spazio alle componenti elettriche.
Brutto o meno, dovremo farci l’abitudine: sono cambiamenti necessari ed inevitabili, che possono portare alla sopravvivenza dei nostri amati motori termici.
E voi? Cosa ne pensate? Siete favorevoli o contrari al sempre più ampio utilizzo di powertrain ibridi?
[amazon_link asins=’B07RPVRMT3,B07RSWXFRZ,B07M797HSJ,B07BCJY69S,B07H9H7XX4,B07N2TXGLF,B079ZB8CZQ,B07MLSN2ZD’ template=’ProductCarousel’ store=’gamspri02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ef1d91e4-1e0d-449f-a153-f599ab7391ba’]